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Sanremo 2020, Ruffini: “Polemica su Amadeus? Non se ne può più. Ormai i social in Italia sono una fogna. Rivoglio tanto Luttazzi in tv”

di Gisella Ruccia

Ormai i social sono una fogna. Da quando esistono, abbiamo perso la libertà. In Italia non si può dire più nulla perché qualcuno si offende, né puoi sbagliare perché, altrimenti, vieni massacrato”. Sono le parole pronunciate dall’attore Paolo Ruffini, ospite di “Off Topic – Fuori dai luoghi comuni”, su Radio24, commentando la trasformazione della televisione e del cinema comico italiani nell’ultimo decennio.

Ma i Golden Globe li avete visti? – continua il comico – Vi ricordate quando dissero agli Oscar a Inarritu: “And the Oscar goes to that son of a bitch of a Mexican boy”? Immaginate se avessi detto nel 2014: ‘Il David di Donatello va a quel terrone di…’. Sarebbe stata la mia rovina. Non siamo più liberi di fare nulla, in Italia ha vinto l’ultrapoliticamente corretto. Ma v’immaginate cosa avrebbero detto di un gaffeur come Mike Bongiorno se ci fossero stati i social? Cosa direbbero gli animalisti se oggi ci fosse una trasmissione come Drive In e il cocker Has Fidanken? O v’immaginate se vado sul palco di Sanremo da Amadeus e gli tocco il pacco, come fece Roberto Benigni con Pippo Baudo? Non credo proprio che usciremo mai da questo impasse”. La polemica sulle parole di Amadeus a proposito della fidanzata di Valentino Rossi, Francesca Sofia Novello?Sinceramente non me ne frega nulla. Zero. Non se ne può più”.

E aggiunge: “Siamo diventati insopportabili. Due anni fa ho fatto il film “Super Vacanze di Natale” e l’ho montato nella maniera più volgare possibile. Oggi manca proprio la volgarità, quella vera e genuina, quella della parolaccia gratuita, che è meravigliosa. Qual è il film comico dell’ultimo anno? ‘Tolo Tolo’ di Checco Zalone? No, sto parlando di film comici veri, di quelli che fanno ridere. Non c’è più un film che faccia ridere con un rutto, il che va benissimo. Ma io che amo Alvaro Vitali, Bud Spencer e Terence Hill, Boldi e De Sica, perché non ho più la libertà di vedere una cosa “scorreggiona”? Perché questo moralismo di una intellighenzia che veramente ostenta la morale a favore del nulla e che ha impedito agli spettatori semplici di godere di un intrattenimento banale o di una risata di pancia?”.

Ruffini prosegue: “Ad esempio, vi sembra sembra possibile che in Italia Mario Giordano faccia più sarcasmo di Ubaldo Pantani? La comicità di oggi nel nostro paese è annichilita. Io conduco ‘Colorado’ e facciamo fatica a costruire le scalette perché se fai una battuta anche sul mouse, ti arriva una mail di protesta dell’assocazione ‘Mouse italiani’. Se fai una battuta sulla teiera, forse anche quelli del film “La bella e la bestia” una telefonatina te la fanno. Per far vedere una ragazza in costume alle 22.00 di sera in tv, abbiamo mille rotture di scatole”.

E chiosa: “Rivoglio tanto Daniele Luttazzi in tv. Rivoglio quella fascia di conduttori cattivissimi. Anche Enzo Tortora era cattivissimo. Penso anche al cinema, da “Brutti, sporchi e cattivi” di Ettore Scola a “Un borghese piccolo piccolo” di Mario Monicelli con Alberto Sordi, ma penso anche a “Ultimo tango a Parigi” e a “Malizia”. Quel cinema cattivo, pruriginoso e non politicamente corretto non c’è più”.

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