Accuse pesantissime da parte del Partito democratico per quanto accaduto a 4 giorni dalle elezioni regionali. Il segretario Zingaretti: "Mai così in basso, altro che libertà e autonomia. Altro che servizio pubblico"
Juventus-Roma, quarto di finale di Coppa Italia su Raiuno. Finisce il primo tempo. Pubblicità. Tra una reclame e l’altra, ecco lo spot di Porta a Porta. Domenica ci sono le elezioni in Emilia Romagna e Calabria e che la puntata sarà dedicata alla politica lo si capisce subito: va in onda la scena di Salvini che citofona a quello che secondo lui è uno spacciatore tunisino, poi pezzi di comizio in cui il leader della Lega spiega perché votare per il Carroccio. Il tutto senza contraddittorio, a quattro giorni dal voto. Il Pd la prende malissimo, Twitter viene letteralmente assalito dalle accuse dem: dal segretario ai singoli deputati critiche fortissime alla Rai e al servizio pubblico. Vespa replica: “Per una svista della redazione, di cui mi assumo come sempre la responsabilità, il tempo di parola di Salvini è stato maggiore di quello di Zingaretti. Propongo di riequilibrare giovedì”. Lo spot con il segretario Pd è andato in onda durante l’intervallo di Napoli-Lazio (5.679.000 telespettatori e uno share del 21,54%). L’incontro Juventus-Roma ha tenuto davanti alla televisione un milione di spettatori in più (6.577.000 persone), pari al 24.9% di share.
Zingaretti è uno dei primi a scrivere: “A Salvini consentito dalla Rai un solitario comizio durante l’intervallo della partita Juventus-Roma in piena campagna elettorale per l’Emilia Romagna. Mai così in basso, altro che libertà e autonomia. E lo chiamano servizio pubblico“. Non più tenero il deputato Filippo Sensi: “Ma sbaglio o quello che ho visto nell’intervallo di Juve-Roma era quello del citofono, senza contraddittorio, in un imbarazzante comizio elettorale? Pronto, vertici Rai?” scrive l’ex capo ufficio stampa di Renzi su Twitter. Il vicecapogruppo Pd alla Camera Michele Bordo, invece, ha scelto una nota ufficiale per esprimere il proprio disappunto: “Gravissimo quanto è avvenuto, è stato trasmesso uno spot elettorale, perché di questo si tratta, a Matteo Salvini sul voto in Emilia-Romagna. Nella Rai pagata con i soldi degli italiani – ha scritto Bordo – mai si era arrivati a questo livello con un servizio pubblico piegato all’arroganza del potere. I cittadini pagano il canone e gli stipendi dei manager della Rai per servire gli interessi generali e non quelli della Lega di Matteo Salvini. Non c’è altro tempo da perdere – ha concluso – se ne vadano tutti a casa per evitare l’agonia del servizio pubblico”.
Stesso refrain da Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd: “Quello che è avvenuto nell’intervallo di Juve-Roma è assolutamente inaccettabile. Dopo quanto avvenuto ieri sera su Rai 3 – ha attaccato – stasera si è permesso su Rai 1 uno spot elettorale per Salvini. È vergognoso che il servizio pubblico, che ricordo a tutti risponde ai cittadini e non alla Lega, si comporti in questo modo. Mi auguro – è stata la richiesta di Mirabelli – che i vertici aziendali vogliano intervenire e spiegare agli utenti i motivi di questa sottomissione a Salvini”. Chi ha spiegato per filo e per segno l’accaduto è stato Andrea Rossi, deputato del Pd e responsabile della campagna elettorale di Stefano Bonaccini: “Lo spot di Salvini, un lungo sonoro in cui spiega perché votare per la Lega in Emilia-Romagna ed in Calabria andato in onda durante l’intervallo di Juventus-Roma di Coppa Italia come ‘anteprima di Porta a Porta’ è un fatto gravissimo e senza precedenti – ha detto – Domani mattina presenteremo un esposto urgente all’Agcom. Il comportamento della Rai è gravissimo, inaccettabile, inqualificabile. L’Emilia-Romagna – ha chiuso – non merita questo trattamento, né di essere raccontata in questo modo”.
Alle accuse ha risposto direttamente Bruno Vespa in una nota scritta mezz’ora dopo la mezzanotte: “Secondo le tradizioni di ‘Porta a porta’ martedì 21 e mercoledì 22 Nicola Zingaretti e Matteo Salvini sono stati nostri ospiti entrambi per 53 minuti. Identico tempo in video e in voce abbiamo dato a Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni, non trascurando di dar brevemente voce anche alle liste minori. Gli spot con Zingaretti e con Salvini sono andati entrambi in onda nell’intervallo delle partite di Coppa Italia“, spiega il giornalista. Che poi però ammette: “Per una svista della redazione, di cui mi assumo come sempre la responsabilità, il tempo di parola di Salvini è stato maggiore di quello di Zingaretti (che ha condiviso lo spazio con Giorgia Meloni) e di maggiore impatto politico. Proporrò alla direzione di Raiuno di riequilibrare le posizioni giovedì 23 nello spot di ‘Porta a porta’ che andrà durante ‘Don Matteo’. La rete provvederà al riequilibrio“, ha concluso Vespa.