In manette è finito un operaio di Giaveno di 34 anni che, portato in caserma, ha confessato. Ha raccontato di non aver visto il pedone a causa della nebbia e preso dal panico si è dato alla fuga
Si è conclusa nella notte tra martedì e mercoledì la fuga dell’uomo che lo scorso 19 gennaio ha travolto e ucciso un 35enne, di origine albanese, mentre stava attraversando la strada a Stupinigi, in provincia di Torino. Un operaio di 34 anni di Giaveno, nel torinese, è stato fermato con l’accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso. L’uomo, portato in caserma, ha confessato: agli investigatori ha raccontato di avere investito il pedone accidentalmente, a causa della nebbia, e di essersi accorto solo dopo di quanto accaduto. Si è fermato 300 metri più avanti, senza prestare o richiedere soccorso, per poi ripartire subito dopo in preda al panico e tornare successivamente in prossimità del luogo dell’incidente, notando una persona a terra.
Sul posto era intervenuto il 118, allertato da altri automobilisti, ma inutilmente. I carabinieri avevano organizzato posti di blocco in tutta la provincia. Le indagini dei militari, aiutati dai rilievi sul posto e dall’acquisizione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona, hanno permesso di stringere il cerchio su una Golf di colore bianco. L’auto, ora sotto sequestro, è stata trovata durante un controllo di una pattuglia dei carabinieri della Compagnia di Rivoli in un’autofficina di Giaveno, portata lì nella mattina del 20 gennaio per le riparazioni alla carrozzeria, danneggiata a causa dell’incidente. L’operaio aveva raccontato ai proprietari di avere investito accidentalmente un capriolo.