Il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer ha messo al bando il gruppo neonazista Combat 18. In mattinata la polizia ha effettuato un maxi-blitz con 210 agenti coinvolti in sei Länder per colpire l’organizzazione. Secondo le autorità di sicurezza tedesche, il gruppo agisce contro l’ordine sancito dalla costituzione “ed è affine al nazionalsocialismo“. Dopo l’omicidio del politico della Cdu Walter Lübcke a Kassel nel giugno 2019, diversi ministri degli interni dei Länder hanno sollecitato la dissoluzione di Combat 18. Il presunto assassino aveva avuto contatti con il gruppo neonazista in passato. Nell’estate del 2019, Combat 18 ha minacciato di piazzare bombe in diverse moschee in Germania e nel quartier generale della Die Linke a Berlino. Anche l’Europol ha recentemente messo in guardia sulle attività del gruppo.

Il maxi blitz è stato condotto in Turingia, Brandeburgo, Renania-Palatinato e Renania settentrionale-Vestfalia. La polizia ha confiscato cellulari, laptop, “articoli rilevanti per la legge sulle armi“, ma anche materiale riguardante la propaganda nazista. Secondo la Sueddeutschezeitung, è stata perquisita anche la casa di Stanley Röske, 43 anni, considerato uno dei leader di Combat 18 e pregiudicato per aver sparato a un tunisino in un supermercato.

Con la messa al bando di “Combat 18” decisa da Seehofer, ora è punibile chiunque utilizzi le scritte e il logo dell’organizzazione neonazista. Questo vale anche per il motto del gruppo: “I fratelli tacciono – qualunque cosa serva”. “Il divieto di oggi è un messaggio chiaro: l’estremismo di destra e l’antisemitismo non hanno posto nella nostra società”, ha dichiarato il ministro dell’Interno.

Combat 18 è stato fondato in Gran Bretagna nel 1992. Il numero si riferisce alla prima e all’ottava lettera dell’alfabeto, la A e la H, richiamando le iniziali di Adolf Hitler. È considerato il braccio armato della rete neonazista chiamata “Blood & Honor“, estesa anche all’Italia. A capo dei Blood & Honour di Varese c’era Daniele Belardinelli, l’ultras ucciso il 26 dicembre 2018 durante gli scontri prima di un Inter-Napoli.

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