Bancarotta fraudolenta, riciclaggio e concussione, i reati descritti dall’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. I nuovi guai giudiziari dell’ex primario di Ortopedia dell’ospedale Cardarelli di Napoli, Paolo Iannelli, sono in qualche modo figli dei vecchi. E cioè del mondo che girava intorno alla Villa del Sole, la clinica privata di Posillipo oggi chiusa. Clinica che fu al centro del primo arresto di Iannelli, risalente al 2012, e alla successiva condanna a 9 anni per concussione arrivata nel marzo scorso, per aver ‘dirottato’ i pazienti dall’ospedale pubblico verso la struttura privata legata al Cardarelli da una convenzione in intramoenia, e gestita di fatto dal notissimo professionista napoletano.
E’ trascorso meno di un anno da questa pesante sentenza e stavolta Iannelli deve difendersi da accuse nate dal fallimento della società Casa del Sole spa, proprietaria della Villa del Sole. Le cui quote sarebbero state detenute dall’ortopedico e da persone di sua fiducia. Secondo le ipotesi della Procura di Napoli guidata da Giovanni Melillo, procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, formulate al termine di una indagine del Nucleo di Polizia Economica della Finanza di Napoli agli ordini del colonnello Domenico Napolitano, le parcelle dei pazienti della Villa del Sole sarebbe state fatte confluire sui conti correnti della società Il Muletto srl, anche questa riconducibile a Iannelli. In qualche caso attraverso fatture per operazioni inesistenti, tra cui l’affitto di una casa a Capri e il noleggio di una barca.
Grazie alla compiacenza di un paio di funzionari di banca, sarebbe stato aperto un conto corrente intestato a una persona deceduta, un ex dipendente della clinica, sul quale far confluire le somme. L’ex dipendente era morto, sottolineano gli inquirenti, già prima dell’accensione del conto. Iannelli dovrà difendersi anche da accuse di concussione collegate ai suoi rapporti con rappresentanti di società fornitrici di protesi e apparati medicali. La misura cautelare riguarda anche un secondo indagato attualmente all’estero. I magistrati hanno disposto il sequestro preventivo di circa 4 milioni e 800mila euro, e dell’intero capitale sociale e dei beni aziendali e patrimoniali de ‘Il Muletto’.