La Cina pensa di rinnovare gli incentivi alle auto a batteria dopo che l’annuncio, in settembre, della fine dei sussidi statali per i veicoli elettrificati al termine del 2020 ne ha fatto crollare le vendite. Lo scorso giugno, i primi tagli (del 60% per le elettriche pure e del 50% per le ibride) nei finanziamenti pubblici ne avevano in pratica bloccato la domanda, facendo si che il computo di fine anno registrasse un -4%, a quota 1,2 milioni di immarticolazioni.

In seguito alla pressione delle associazioni di costruttori, il governo di Pechino sta tuttavia pensando di fare un passo indietro e rimandare la deadline già decisa. Attualmente, i veicoli 100% elettrici beneficiano di contributi fino a 25.000 yuan (circa 3.270 euro) mentre quelli ibridi plug-in si fermano a 10 mila yuan (poco più di 1.300 euro).

E se, l’11 gennaio, il ministro dell’Industria Miao Wei aveva detto che non ci sarebbero stati “ulteriori rallentamenti” nell’abolizione dell’incentivazione, giusto la scorsa settimana, interrogato di nuovo sulla questione, ha dichiarato che “le discussioni sono tuttora in corso”, aggiungendo che “probabilmente si andrà verso una riduzione più graduale rispetto al piano originario”.

Il ministro ha anche fatto intendere che da parte del governo c’è la volontà di mantenere, senza ulteriori tagli, gli incentivi presenti per l’anno corrente, e di estenderne parte anche oltre la fine del 2020. Il che, come spiega il sito specializzato Autonews.com, darebbe respiro sia ai grandi produttori locali come BYD e BAIC, ma anche ai grandi gruppi mondiali come ad esempio Volkswagen.

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