Con l’aumento dei contagi da coronavirus – che fino ad ora ha provocato 26 morti e 830 contagi accertati – la Cina intensifica le misure di sicurezza: dopo Jingzhou, a cui le autorità cinesi hanno imposto il blocco ai trasporti pubblici, è stata isolata una decima città. Stop ai treni in entrata e in uscita dalla città, ai bus turistici e ai traghetti. Significa che 41 milioni di cittadini in totale sono coinvolti dai blocchi nel Paese fino a che l’allerta non sarà rientrata. Intanto a Wuhan, la città dove si è originata l’epidemia in un mercato di animali, si lavora per costruire un nuovo ospedale in tempo record: secondo il Guardian, bulldozer e operai stanno trasformando un’area precedentemente destinata a centro vacanze in una struttura da mille posti letto. I media cinesi dicono che ci vorranno una decina di giorni per completarlo.
Chiusa la Disneyland di Shangai e parte della Grande Muraglia – Il progetto dell’ospedale di Wuhan suona ambizioso, ma ha un precedente: nel 2003, all’epoca dell’emergenza Sars, 7mila operai completarono l’ospedale Xiaotangshan, nei sobborghi di Pechino, in solo una settimana. Le grandi città, per prevenire il contagio, limitano le manifestazioni pubbliche e chiudono i luoghi di assembramento: Disneyland Shanghai sabato chiuderà temporaneamente i battenti al fine di “garantire la salute e la sicurezza dei nostri ospiti”. Pechino ha annunciato di aver cancellato i festeggiamenti per il Capodanno, di aver sospeso tutti gli esami universitari e soprattutto di aver chiuso ai visitatori uno dei suoi luoghi simbolo, Città Proibita. Chiuse anche al pubblico parti della Grande Muraglia: interrotto l’accesso al tratto di Juyongguan e alle Tombe Ming. Il colosso dei fast food McDonald’s, riferisce la Cnn, sospenderà le attività in cinque città della provincia di Hubei: Wuhan, Ezhou, Huanggang, Qianjing e Xiantao.
Contagi in aumento anche fuori dalla Cina – Misure necessarie, visto che si iniziano a registrare i primi decessi anche fuori da Wuhan, epicentro dell’epidemia. Una persona è morta a Heilongjiang (nord-est), una provincia al confine con la Russia, a più di 1.800 km in linea d’aria da Wuhan. Un altro caso è stato annunciato poco prima a Hebei, la provincia che circonda Pechino, dove è morto un uomo di 36 anni: fino ad ora la vittima più giovane del virus. Secondo Bloomberg la Cina “ha ordinato a tutte le agenzie di viaggio di interrompere la vendita di tour interni e internazionali” per fronteggiare l’epidemia di coronavirus. Le autorità sanitarie americane intanto hanno confermato il secondo caso di coronavirus negli Stati Uniti. Si tratta di una donna di Chicago tornata dalla città cinese di Wuhan, dove si trova il focolaio dell’infezione. Le persone tenute attualmente sotto controllo negli Usa sono 63. Le ong francesi segnalano un caso sospetto a Bordeaux ma le autorità sanitarie assicurano che al momento “in Francia non si è verificato alcun caso”.
Usa: “Possibile vaccino in tre mesi”– Intanto gli Stati Uniti e le istituzioni mediche cinesi stanno lavorando insieme a un vaccino, che potrebbe essere pronto tra tre mesi: lo hanno annunciato Anthony Fauci, direttore dei National Institutes of Allergy and Infectious Diseases, e Catharine Paules, professore di malattie infettive presso la Penn State University, in un saggio pubblicato sulla rivista medica americana Jama. Nel testo si spiega che nel 2003, in seguito all’esplosione del virus della Sars, si sono compresi i tempi per lo sviluppo del vaccino e che ora gli scienziati sperano di muoversi ancora più velocemente, usando la tecnologia dell’Rna messaggero.
I casi sospetti in Europa – L’attenzione è concentrata nel Regno Unito: le autorità sanitarie britanniche stanno analizzando quattordici casi sospetti. Cinque sono già risultati negativi, mentre si attendono ancora i risultati degli altri nove. Il governo scozzese ha spiegato che al momento non risultano casi confermati, anche se alcuni individui sono sottoposti al test per precauzione, e che il rischio “resta basso”. Hanno dato esito negativo invece i casi segnalati in Francia e la donna ricoverata ieri a Bari: nessuno di loro è stato contagiato dal coronavirus. La paziente del Policlinico potrebbe essere dimessa già “entro 48 ore” se non emergeranno complicazioni.
Spallanzani: “Nessun allarme” – La task-force del Ministero della Salute sul coronavirus 2019-nCoV si è riunita questa mattina alla presenza del ministro, Roberto Speranza. Hanno partecipato anche i vertici degli aeroporti di Roma Fiumicino, di Milano Malpensa e la Protezione Civile. È stato discusso il documento ufficiale dell’OMS, divulgato ieri, che ha deciso di non dichiarare al momento l’emergenza sanitaria globale e ha disposto alcune raccomandazioni. Le misure adottate dall’Italia nei giorni scorsi erano già in linea con quanto indicato dalla stessa Organizzazione mondiale della sanità. “Non c’è nessun allarme tale da dover creare un sistema parallelo” di gestione del coronavirus cinese. I servizi di pronto soccorso applicheranno gli stessi protocolli messi in campo per influenza suina e Sars”, ha detto Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Inmi Spallanzani di Roma, in conferenza stampa a Roma. Il virus per ora mostra un tasso di trasmissione “inferiore a quello del morbillo o dell’influenza – ha spiegato Ippolito – e non si ha un contatto come una stretta di mano, un bacio o comunque che provoca un contatto con le secrezioni non ci sono rischi”.