Se le autorità cinesi, ma anche del resto dei Paesi asiatici ed europei, sono al lavoro per cercare di contenere la diffusione dell’epidemia di coronavirus che ha già fatto registrare circa 1.400 casi di contagio e oltre 41 decessi, brutte notizie arrivano riguardo alle caratteristiche del virus stesso. Secondo un articolo pubblicato sulla rivista scientifica inglese The Lancet, commentato dal virologo Roberto Burioni su MedicalFacts, “sembra possibile l’esistenza di pazienti asintomatici, che stanno bene, non hanno febbre, ma possono diffondere il coronavirus. Il che significa che la misurazione della temperatura agli aeroporti potrebbe non essere sufficiente per bloccare la diffusione della malattia. La lotta contro quest’infezione sarà più difficile del previsto”.
Lo studio preliminare citato dal medico italiano prende spunto dagli esami svolti su una famiglia cinese composta da sei persone, originarie della provincia di Guangdong, che avevano visitato Wuhan, città considerata l’epicentro dell’epidemia, a fine dicembre e inizio gennaio. Dai risultati emerge che cinque membri sono stati infettati e il sesto, un bambino di 10 anni, è stato contagiato ma non ha mostrato alcun sintomo. Una “pessima notizia”, sottolinea Burioni, e un elemento “che potrebbe rendere molto più problematico il controllo di questo virus”.
Il virologo non vuole creare eccessivo allarmismo e tiene a puntualizzare che “in Italia questo coronavirus, grazie al cielo, non è ancora arrivato. Quindi, non c’è motivo di evitare ristoranti cinesi, quartieri cinesi e i cinesi stessi. L’unica cosa che devono fare i cittadini italiani è semplice: non andare in Cina. Punto e basta. Dovrebbero anche cessare gli allarmi e la stampa dovrebbe smetterla di generare il panico ogni volta che un cittadino di origine asiatica ha la febbre. È il periodo dell’influenza ed è normale che accada”.