Nei lunghi tre mesi di campagna elettorale per le Regionali dell’Emilia-Romagna non si sono viste solo manifestazioni e comizi, ma la partita, mai come questa volta, si è spostata in rete. Pagine Facebook, Instagram e Twitter sono ormai tribune fondamentali sulle quali i candidati si sfidano a suon di post e condivisioni. Ad analizzare l’andamento della discussione in rete, nel periodo che va dal 10 ottobre al 10 gennaio, è stata FB&Associati, società di lobbying e relazioni istituzionali. Il risultato? In tre mesi il dibattito è stato quasi esclusivamente politico. In rete, “la storia che ha dominato”, scrivono, “è stata quella delle Sardine” che è risultata la notizia più condivisa in assoluto. I temi più discussi invece sono stati lavoro e sanità, a seguire sicurezza e tasse. Per quanto riguarda i politici e il loro grado di coinvolgimento, chi ha “saturato il dibattito” è stato Matteo Salvini, capace di superare i 5 milioni di interazioni.

La politica ha dominato il dibattito in rete. E’ sulle sardine l’articolo più condiviso – Negli ultimi mesi, quando online si è parlato di Emilia-Romagna lo si è fatto per parlare di politica. Quindici su 20 delle notizie condivise (il 75%) con la parola chiave “Emilia Romagna” riguardavano un “argomento politico”: ovvero 295.500 uscite su 394mila. I temi erano “la campagna elettorale” o le possibili ripercussioni del voto a livello nazionale. Il 5 per cento di queste (19.599) menzionavano il movimento delle sardine. Secondo l’analisi di FB&Associati infatti, “la storia che ha dominato il racconto di queste settimane” è proprio questa. La notizia infatti che più stata condivisa negli ultimi tre mesi è il primo articolo che ha raccontato il profilo dei quattro ragazzi (Mattia Santori in testa) che hanno dato vita al movimento spontaneo il 14 novembre scorso: il pezzo è stato pubblicato sull’edizione di Repubblica Bologna e ha raccolto oltre 593mila condivisioni. In seconda posizione c’è poi l’articolo sulla successiva manifestazione delle sardine a Modena e in terza l’episodio del professore di Piacenza che ha minacciato i suoi studenti di essere bocciati nel caso in cui fossero andati in piazza. Il tema ha “catalizzato”, scrivono gli analisti, “il dibattito online” e ha fatto emergere “posizioni fortemente polarizzate”.

I temi più discussi: il primo è il lavoro, il secondo è la sanità – Oltre alle sardine, viene messo in risalto il fatto che non c’è stato un tema che sia “emerso in maniera nettamente predominante rispetto agli altri”. Il primo più discusso è quello del lavoro e dell’occupazione con 67mila e 300 uscite: il dibattito in questo caso è rimasto su “questioni generali”. Al secondo posto c’è la sanità: 36.900 uscite. Su questo fronte, la notizia più discussa è stata la “gaffe” della candidata del centrodestra nel giorno dell’apertura della campagna elettorale in Emilia-Romagna: Lucia Borgonzoni ha promesso di “tenere aperti gli ospedali 7 giorni su 7″, come però già avviene in Emilia-Romagna. La senatrice ha poi specificato che intendeva promettere di tenerli aperti per le visite specialistiche anche di sera, ma il suo discorso è stato a lungo discusso in rete e non solo. La seconda notizia più discussa è stato l’arresto dell’imprenditore Maurizio Blasoni per truffa ai danni di varie Regioni. La terza “le classifiche che vedono il sistema sanitario emiliano-romagnolo ai vertici in Italia”.

Il terzo tema più discusso è stata poi la sicurezza con 27.800 uscite. L’articolo più condiviso è de il Giornale e riguardava la riapertura di un centro per richiedenti asilo a Bologna. Si tratta di argomenti che hanno dominato la discussione politica nazionale nello scorso anno e non solo e che invece, un po’ a sorpresa, secondo l’analisi di FB&Associati, sono stati comunque meno cercati rispetto a lavoro e sanità. Infine, al quarto posto nella classifica troviamo le tasse: 11.800 uscite di cui 1300 sulla plastic tax. A dicembre scorso si è parlato a lungo della microtassa verde voluta dal governo Conte e poi ritirata. Proprio le pressioni del candidato e presidente uscente Stefano Bonaccini hanno permesso il ritiro della misura che avrebbe colpito molte aziende della Regione.

Sui social domina Matteo Salvini – Gli analisti hanno poi analizzato quali sono stati negli ultimi tre mesi i “top influencer” sulle piattaforme social. “Questi”, si legge nel report, “corrispondono ai leader delle principali forze politiche e in particolare quelli dai toni più populisti. Sono loro a occupare le prime posizioni della classifica dell’engagement dei contenuti che comprendono la parola chiave ‘Emilia-Romagna’”. Partendo dal basso si trova, al terzo posto, l’ex capo politico dei 5 stelle Luigi Di Maio (20.500 interazioni). Al secondo la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ( 21.280), mentre il podio va a un post di Matteo Salvini che accusava la Sardine di essere legate al Partito democratico e che ha ricevuto 52.200 interazioni.

Se poi si guardano le uscite in cui compare la parola Emilia Romagna associata al nome del leader, si nota come Matteo Salvini abbia completamente “saturato il dibattito”: ha ottenuto 51.600 menzioni per 449 post, ovvero il 460% in più rispetto al segretario Pd Nicola Zingaretti che però in Regione non ha quasi fatto campagna lasciando più spazio al candidato Stefano Bonaccini. Per il leader dem ci sono state 9.200 menzioni per 20 post. Dietro Luigi Di Maio: 6300 menzioni e 8 post sulle elezioni. Infine Giorgia Meloni: 4.900 menzioni e 18 post sulle elezioni.

Il leghista ha prodotto 5 contenuti al giorno: 174 su Facebook, 99 su Instagram e 176 su Twitter ottenendo 5,22 milioni di interazioni. L’analisi di FB&Associati si sofferma inoltre sull'”impatto dei post di carattere culinario“. Il video in cui bacia la coppa ha registrato ad esempio 29.650 interazioni. E in generale, facendosi immortalare mentre prepara i cappelletti o mangia del Parmigiano, si può dire che ha fatto del cibo “un manifesto elettorale”. Proprio l’analisi delle interazioni è importante per capire quanto e come riesce a penetrare la discussione sui social: in pratica, si legge nel dossier, si tratta della somma di like, commenti, condivisioni e retweet per post. Ecco se Salvini in totale ha superato i 5 milioni, il confronto con gli altri leader viene definito “impietoso”: Zingaretti ad esempio non supera le 31mila. Va meglio per la Meloni che arriva a 235mila. Mentre Di Maio arriva a 88mila nonostante abbia pubblicato poco sull’argomento.

Il testa a testa Borgonzoni-Bonaccini – In questa dinamica nazionale sono rimasti in secondo piano i candidati della Regione stessi. In particolare, nota sempre il report, “la campagna di Salvini ha sovrastato quella di Lucia Borgonzoni“. La strategia del leghista è stata quella di spingere perché la campagna fosse il più possibile nazionale e quindi per associare il nome di Bonaccini a quello del Pd. Mentre in parallelo la sua candidata cercava di accreditarsi come “candidata credibile”. Non a caso ha aperto profili sui social network nuovi con la dicitura “presidente”. Intanto l’avversario e presidente uscnete ha cercato di togliere “i riferimenti alla propria appartenenza politica”.

Per quanto riguarda le performance sui social network, nonostante partano con la Borgonzoni più avanti in termini di sostegno (266mila follower contro 170mila), i volumi di engagement (coinvolgimento) sono più o meno simili: 2,6 milioni per lei e 2,34 milioni per il governatore uscente. Simile anche il numero dei contenuti pubblicati: 2.480 dagli account di Bonaccini, 2190 quelli della Borgonzoni. Parità si registra anche per le menzioni in rete: 151mila e 800 per Bonaccini, 129.600 per Borgonzoni. Per quanto riguarda i contenuti, il primo si è concentrato su lavoro e sanità; la seconda invece su tasse e sicurezza.

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