Matteo Salvini l’aveva eletta capitale personale della campagna elettorale. Ma a Bibbiano i 5.300 cittadini che si sono recati nelle sette sezioni elettorali hanno preferito votare Stefano Bonaccini e il centrosinistra. Nella città che è diventata, sua malgrado simbolo, dell’inchiesta della procura di Reggio Emilia sugli affidi, dove il Carroccio e le Sardine hanno tenuto un comizio elettorale in contemporanea a tra tre giorni dal voto, il governatore uscente ha preso il 56% col Pd al 40%. Staccata Lucia Borgonzoni, ferma al 37% con la Lega al 29%. Alla fine, dunque, il comune della Val d’Enza è rimasto saldamente a votare per il Pd. “La piazza della Lega ci ha fatto molto male, è stata una giornata difficilissima per un Paese come Bibbiano, ho visto cittadini piangere. Le parole dette sul palco, il cartello Giù le mani dai bambini… ci ha fatto male. Hanno davvero esagerato ma ora tutte quelle esagerazioni si ritorcono contro”, dice la vicesindaca Paola Tognoni, che invece promuove la piazza delle Sardine. “Lì ci stavano i cittadini, è stata una serata democratica, hanno ascoltato”.
La sconfitta del centrodestra alle regionali dell’Emilia Romagna passa anche dalla batosta in alcuni luoghi simbolo. Per esempio il Pilastro, il quartiere alla periferia di Bologna dove Salvini aveva improvvisato il blitz al citofono della famiglia d’origine tunisina, accusata di spaccio, ha votato in massa a sinistra. Bonaccini ha preso il 65%, il Pd il 41%, mentre la Lega si è fermata al 19% e Borgonzoni al 29. “Il Pilastro è stato il secondo Papeete di Salvini“, dice il sindaco di Bologna, Virginio Merola. A Forlì, città che per la prima volta è passata a destra solo pochi mesi fa, Bonaccini vince col 52%, mentre nella vicina Cesena arriva al 54. In tutta la circoscrizione, invece, il vantaggio del presidente si riduce a 49 punti percentuali. Un trend simile anche nelle altre circoscrizioni.
In generale, infatti, il centrosinistra ha stravinto nelle città capoluogo, perdendo terreno invece nel resto della provincia. Votano Bonaccini le circoscrizioni di Reggio Emilia, Ravenna e Rimini. Nella provincia riminese Borgonzoni è avanti un punto mentre nella città sull’Adriatico l’esponente del Pd vince con un margine del 3%. Situazione simile a Parma: nella circoscrizione è prima Borgonzoni col 49%, ma nella città ducale la senatrice della Lega prende solo il 42, e Bonaccini riesce a vincere con dieci punti di vantaggio.
Il presidente rieletto stravince soprattutto a Bologna e a Modena. Nel capoluogo il candidato del centrosinistra prende il 64%, quella della Lega – che pure a Bologna è nata – si ferma al 31%. Risultato simile nella provincia falsinea: Bonaccini 59%, Borgonzoni 35%. Nella sua Modena, il presidente prende il 61 percento, la candidata della Lega si ferma al 31: i dati totali della circoscrizione promuovono sempre Bonaccini, che però vede ridurre il suo vantaggio fino al 53%.
Lo stesso meccanismo, ma invertito, si registra anche nelle due uniche circoscrizioni che hanno visto vincere il centrodestra sia nel capoluogo che in provincia. Nella Ferrara amministrata dal leghista Alan Fabbri, Borgonzoni vince ma di appena 140 voti. In provincia, invece, la candidata del centrodestra prende 26mila voti in più rispetto a Bonaccini, pari a quattordici punti percentuali. Record a Goro, il comune diventato noto tre anni fa per la protesta e le barricate anti migranti: qui Borgonzoni ha preso il 77%. Solo che a Goro sono andati a votare 2215 dei 3119 cittadini aventi diritto. Insomma: il centrodestra trionfa soprattutto nelle zone periferiche e meno popolose, mentre il centrosinistra stravince nelle città e nei grandi agglomerati urbani. Alla fine la provincia che vede più netta la vittoria di Lucia Borgonzoni è quella di Piacenza. I dati della circoscrizione vedono la senatrice della Lega affermarsi col 59% (Bonaccini è al 36), in città il vantaggio si riduce a 52%. Nel Piacentino un altro trionfo simbolico: a Bettola, città di Pierluigi Bersani, la Lega prende il 56%, Borgonzoni il 70%, Bonaccini si ferma al 26%, il Pd al 14%. I votanti sono stati 1535 su 2764: la vittoria a casa del nemico è effimera.