“Vivo con gli 80 euro al mese della Caritas, 20 euro a settimana. Non è contemplato niente, vestirti, lavarti. Mia mamma, quando le ha detto ‘Non ho più un centesimo’, mi ha detto ‘Ammazzati, sparati, ti auguro di morire sola come un cane‘. Mi ha fatto un esposto dai carabinieri per estorsione, li ha fatti chiamare dalla vicina. E’ andata dagli assistenti sociali dicendo l’opposto di quello che sono. Dodici mesi fa, sono risorta dalle macerie, per l’ennesima volta ho buttato tutti gli psicofarmaci. Mi si erano spaccati i capillari”, Gerardina Trovato si racconta a Live-Non è la D’Urso.
La tremenda realtà di Gerardina Trovato “vivo con 80 euro, mi aiuta la Caritas” #noneladurso pic.twitter.com/xAd8btgtEo
— Live – Non è la d’Urso (@LiveNoneladUrso) January 26, 2020
Il punto, forse più basso, nel suo momento buio: “Qui sono al sicuro? Non mi vengono a prendere gli assistenti sociali per portarmi nelle strutture protette, come li chiamano, manicomi? Imbottendoti di psicofarmaci e diventi un vegetale, dormi 24 ore su 24. Ti interdicono, ti mettono un tutore, ti dicono cosa devi mangiare. In questo caso il mio tutore sarebbe la mia dolce mammina che si assicura che anche dopo la sua morte, io non sia libera di usare il mio patrimonio, quello che mio padre ha lasciato a me”, aveva esordito la cantantautrice catanese.
Uno sfogo sulla sua condizione economica disastrosa: “Questa situazione dura da quasi 12 mesi. Io sono viva veramente grazie alle persone di Portopalo, dove mi sono trasferita. Io devo la vita a loro, persone con le quali ho debiti. Ho avuto problemi enormi, a Sanremo 2000 avevo un equilibrio psicofisico perfetto. La situazione è iniziata circa 12 mesi fa, i miei soldi sono finiti in banca, se ne occupa il mio avvocato, è una cosa legale. Io ero risorta dalle macerie, da sola ho trovato il coraggio”.
La cantante parla poi di Sanremo 2020: “Ho scritto 24 brani in un mese, due album. Tutti li ho lasciati, avevano pure scelto la canzone, non avevo una multinazionale, dovevo sostenermi le spese di Sanremo. Hanno fatto l’impossibile ma non potevano investire. Finché avevo il conto in banca mi potevo permettere provini, mi finiscono i soldi, mi si riblocca la vita. Perdo pure Sanremo, se avessi avuto i soldi, almeno mi autoproducevo e ripartiva la mia carriera“.