Jennifer Homendy dell'Ntsb ha spiegato che, stando alle informazioni preliminari, l'elicottero è sceso rapidamente e non dovrebbe essersi disintegrato prima di impattare con la collina: "La velocità di discesa era di oltre 2.000 piedi al minuto, incidente con impatto energetico elevato". Sono stati recuperati tutti i corpi, pezzi del motore e diversi oggetti personali
L’elicottero sul quale viaggiavano Kobe Bryant, sua figlia Gianna e altre 7 persone era a circa 9 metri dal riuscire a scollinare quando si è schiantato. È quanto hanno riferito gli investigatori della National Transportation Safety Board (Ntsb), l’agenzia indipendente del governo degli Stati Uniti che indaga su incidenti di questo tipo, citata dalla Cnn. Il calcolo si basa sulle rilevazioni dei radar.
Jennifer Homendy dell’Ntsb ha spiegato che, stando alle informazioni preliminari, l’elicottero è sceso rapidamente e non dovrebbe essersi disintegrato prima di impattare con la collina: “La velocità di discesa era di oltre 2.000 piedi al minuto, quindi sappiamo che si è trattato di un incidente con impatto energetico elevato”. Si tratta, ha aggiunto citata dalla Cnn, di una “discesa piuttosto ripida ad alta velocità, quindi non sarebbe una normale velocità di atterraggio”.
L’incidente, sempre stando a quanto riferito dalla Ntsb e riportato dalla Cnn, è avvenuto a circa 1.085 piedi sul livello del mare, a una distanza tra i 20 e i 30 piedi dalla cima della collina. Cioè circa 9 metri. L’Ntsb pubblicherà il suo rapporto preliminare sull’incidente in 10 giorni, ma specifica che “non conterrà né risultati né nostre analisi”, men che meno “raccomandazioni sulla sicurezza o probabili cause, ma fornirà alcune informazioni”. Si tratta di “più di quanto abbiamo ora, ma solo di fatti”.
L’agenzia investigativa indipendente del governo degli Stati Uniti ha pubblicato tramite i propri canali social un video girato con un drone sul luogo della tragedia avvenuta sulle colline di Calabasas, in California. I detriti dell’elicottero sono sparsi per centinaia di metri. Sono stati recuperati pezzi del motore e anche diversi oggetti personali, tra cui un tablet e un cellulare. Gli agenti della Ntsb hanno fatto sapere che l’elicottero non era dotato del sistema che avverte il pilota quando è troppo vicino al terreno ed era sprovvisto anche della scatola nera che per quel tipo di velivolo, però, non è obbligatoria. Il sistema di rilevamento di distanza dal terreno, ha spiegato l’Ntsb, era stato raccomandato in via obbligatoria dopo un incidente in Texas nel 2004 nel quale morirono 10 persone. Ma l’amministrazione federale dell’aviazione non ha mai attuato la raccomandazione.
Tutti i corpi dell’incidente in elicottero in cui è morto Kobe Bryant sono stati recuperati e tra questi è stato ufficialmente identificato anche quello della stella dei Lakers. Il riconoscimento è stato possibile grazie allo studio delle impronte digitali. Con lui, confermata la presenza anche di John Altobelli, 56, Sarah Chester, 45, e del pilota, Ara Zobayan, 50. Il dipartimento non ha ancora identificato formalmente altre cinque vittime, ma parenti e conoscenti hanno comunicato che a bordo c’erano anche la figlia tredicenne di Bryant, Gianna, la figlia tredicenne di Sarah Chester, Payton, la moglie di Altobelli, Keri, e la figlia, Alyssa, oltre a Christina Mauser, allenatrice di basket femminile in una scuola elementare della California meridionale.