Gli Stati generali del Movimento 5 stelle si terranno come minimo ad aprile. Il motivo? “La convocazione del referendum per il taglio dei parlamentari vedrà la comunità del Movimento 5 Stelle impegnata in tutte le piazze italiane per informare i cittadini sul referendum e invitarli a votare Sì”, scrive su facebook Danilo Toninelli. L’appuntamento più atteso del mondo grillino, cioè la kermesse sul futuro del Movimento, era previsto per la prima metà di marzo. Slitterà a questo punto al mese successivo, visto che il referendum sul tagliapoltrone è fissato per il 29 marzo. “In condivisione con Vito Crimi, abbiamo deciso di posticipare di alcune settimane i nostri Stati Generali. Nei prossimi giorni definiremo una data precisa”, scrive infatti su facebook l’ex ministro dei Trasporti. Che poi è già in clima da campagna elettorale referendaria: “In Parlamento – continua Toninelli – abbiamo dato il massimo e siamo riusciti a far passare questa riforma. Come tutta risposta il sistema, Lega in primis, sta cercando di fermarci con un referendum tanto inutile quanto dispendioso. Sta a noi non permetterglielo, lottando per mandare al voto e far votare SI il maggior numero di cittadini. Questo è importante anche perché si tratta di un referendum senza quorum. Quindi state certi che tutte le caste del No andranno in massa a votare, e noi dobbiamo essere più di loro. Abbiamo un’occasione storica. Non lasciamocela scappare”.

Il sostanziale rinvio degli Stati generali arriva nello stesso giorno in cui i 5 stelle hanno iniziato a raccogliere le “disponibilità” a candidarsi “per le regionarie come consiglieri regionali di Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, e Veneto in vista delle prossime elezioni previste nella primavera del 2020”. L’annuncio arriva a tre giorni dalla débâcle alle elezioni Regionali in Emilia-Romagna e Calabria, ed è stato pubblicato sul Blog delle Stelle. “Tutti gli iscritti certificati residenti nelle regioni Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana, e Veneto che intendano proporre la loro candidatura come consiglieri regionali potranno farlo rigorosamente entro le ore 12 del 10 febbraio 2020″.

Il reclutamento è arrivato in un momento molto delicato per i 5 stelle, non solo per il risultato alle Regionali, ma anche per le dimissioni del capo politico Luigi Di Maio. Sempre nel post pubblicato sul Blog si specifica infatti: “La fase tecnica di acquisizione delle disponibilità degli iscritti a candidarsi come consiglieri regionali rimane in ogni caso collegata ad ogni eventuale decisione politica assunta per i singoli territori regionali”. In questo modo si vuol specificare che la scelta dei candidati M5s non preclude eventuali intese con altre forze politiche o della società civile.

Nel M5s il dibattito è aperto. Il ministro 5 stelle dello Sport Vincenzo Spadafora, intervenendo a Porta a Porta ha chiesto ai suoi di evitare di andare soli alle prossime elezioni: “Oggi si presentano le candidature per il M5s alle regionali ma questo non esclude che si possa decidere di fare alleanze, anche con delle liste civiche. Si deve valutare l’opportunità, laddove ci fossero le condizioni, di allearsi con altre forze”.

Una linea che viene condivisa anche dagli altri alleati che sostengono l’esecutivo Conte 2. “Se si è alleati nel governo nazionale”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza all’agenzia Adnkronos, “e insieme si fanno scelte che riguardano milioni di italiani persone, è naturale cercare convergenze nelle Regioni che vanno al voto. Mi auguro che tutte le forze politiche che stanno insieme al governo provino a ragionare per stare insieme alle Regionali, alle amministrative e alle suppletive”.

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