Per l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) il Coronavirus è “un’emergenza globale”: centosettanta morti dall’inizio dell’epidemia e oltre 1700 nuovi casi di contagio nelle ultime 24 ore che portano a oltre 7.700 persone colpite, mille e passa delle quali in gravi condizioni. Il governo italiano ha annunciato che il rientro dei 60 connazionali bloccati a Wuhan avverrà nelle prossime 72 ore. I cittadini saranno poi trasferiti nella città militare della “Cecchignola”, nella periferia sud di Roma, per i 14 giorni, il periodo dell’eventuale incubazione del virus. Intanto, nuovo caso sospetto in Calabria.
Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che “la Cina ha preso straordinarie misure per far fronte all’emergenza del virus 2019-nCoV, ha isolato il virus, lo ha sequenziato e ha condiviso i dati con tutti. Dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno lavorato ininterrottamente per tutto questo tempo”. Per l’Oms, però, non è possibile immaginare quanto grande sarà questa emergenza e quindi bisogna essere preparati ad affrontarla. Da qui la decisione di dichiarare l’emergenza internazionale che, precisa Ghebreyesus, “comporta raccomandazioni che non sono vincolanti ma che sono praticamente e politicamente significative”.
Il direttore ha poi ricordato la necessità di limitare il più possibile la diffusione del virus al di fuori della Cina: “Benché i casi fuori dalla Cina siano ancora relativamente pochi – ha continuato – dobbiamo agire insieme per limitare un’ulteriore diffusione. Non sappiamo quali danni questo tipo di virus potrebbe causare in Paesi con una debole sanità pubblica. Dobbiamo aiutarli. Questa dichiarazione non è in nessun caso un voto di sfiducia per la Cina”. Nonostante ciò, l’Oms “non raccomanda di limitare i viaggi e il commercio“. Le autorità federali degli Usa fanno sapere che nell’Illinois si è verificato il primo caso di contagio da persona a persona negli Stati Uniti.
L’esperto: “Il picco tra 7-10 giorni” – Intanto i 38 morti registrati nella giornata di mercoledì segnano il più alto aumento di decessi giornalieri dall’inizio dell’epidemia e arrivano mentre è in corso un massiccio sforzo di contenimento che sta tenendo bloccate decine di milioni di persone in quarantena preventiva. Nel tentativo di contenere il contagio infatti, Lufthansa, Klm, Air France, American Airlines, Finnair, El Al e British Airways hanno annullato tutti i voli da e per la Cina, mentre Starbucks, Google, McDonald e Ikea hanno chiuso i loro negozi in diverse città per un tempo indefinito. Stop anche ai cinema in Cina: il governo di Pechino ha chiuso decine di migliaia di sale, uno stop che rischia di pesare in modo sensibile sugli incassi complessivi del box office mondiale. Nel frattempo, a sentire Zhong Nanshan, a capo del team nazionale di esperti istituito dal governo di Pechino per il controllo del nuovo coronavirus, “è molto difficile stimare con precisione quando l’epidemia raggiungerà il suo picco. Ma penso che tra una settimana o al massimo 10 giorni, raggiungerà il climax e poi non ci saranno più incrementi di contagi su larga scala. L’epidemia di Sars è durata circa sei mesi – ha concluso – ma non credo che il nuovo focolaio di coronavirus si protrarrà così a lungo”.
Speranza: “Trattato come peste e colera” – Tornando all’Italia, il ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto sapere che “assicuro che il ministero della Salute italiano, con il supporto delle istituzioni nazionali e internazionali, segue costantemente gli sviluppi e monitora con la massima attenzione possibile” la situazione, anche relativamente a “possibili casi sospetti” di infezione. L’emergenza da coronavirus “pur essendo classificata come di pericolosità di tipo B, come nel caso della Sars, viene gestita come virus di tipo A, equivalente a colera e peste”, ha fatto sapere il ministro nell’informativa urgente alla Camera.
Il rimpatrio dei nostri connazionali – Diversamente da quanto ipotizzato nelle scorse ore non partirà oggi il volo organizzato dall’Unità di Crisi per rimpatriare, su base volontaria, i cittadini italiani bloccati a Wuhan. La Farnesina aveva già fatto sapere che ci sarebbero potuti essere “alcuni ritardi” nelle operazioni “come avvenuto anche per la Francia”. I connazionali nella regione sono circa 70, ma non tutti vogliono rientrare: specialmente chi è sposato con un cittadino cinese o ha figli non vuole separarsene e preferisce restare nella città focolaio. “Nella giornata di oggi non è previsto nessun rientro di italiani da Wuhan – ha confermato il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri – I rimpatri degli italiani sono previsti nell’arco delle prossime 72 ore e avverranno verosimilmente a bordo di un aereo civile con personale del Ministero della Difesa. I controlli verranno fatti prima di partire, una volta a bordo, e al rientro in Italia”. A rientrare, ha aggiunto Sileri, saranno “una quarantina” di connazionali. Al loro arrivo “verranno accolti con una quarantena la cui durata presumibilmente sarà di 14 giorni, ovvero quanto il periodo di incubazione massimo previsto”.
Coppia di turisti cinesi ricoverata a Roma – Due turisti cinesi sono stati soccorsi da un’ambulanza nel pomeriggio di mercoledì dopo essersi sentiti male in un albergo di via Cavour, nel centro di Roma, dove soggiornavano. Gli esami allo Spallanzani hanno confermato che si tratta dei primi due casi di contagio confermati in Italia. Secondo quanto si è appreso, erano arrivati nella Capitale dalla Cina da un paio di giorni. Subito sono scattate tutte le procedure disposte per il coronavirus. Il personale dell’ambulanza, con mascherine e tute bianche, ha soccorso l’uomo che aveva febbre e lo ha trasportato all’ospedale.
Un pullman con a bordo turisti cinesi si è diretto, scortato dalla polizia, all’ospedale Spallanzani per i controlli sul coronavirus. Secondo quanto si è appreso, i turisti hanno lo stesso tour operator del cittadino cinese soccorso in un albergo del centro della città. La stanza dove negli ultimi giorni aveva soggiornato la coppia di cinesi ora ricoverata all’ospedale Spallanzani per sospetto coronavirus è stata sigillata.
Nuovo caso sospetto in Calabria – C’é un caso sospetto di coronavirus in Calabria e riguarda una donna di 36 anni che era tornata ieri dalla Cina facendo tappa a Vienna e rientrando poi in aereo in Italia, con tappa a Roma e trasferimento successivo a Lamezia. La donna, che vive a Roma insieme a due fratelli, si è sentita male mentre era a casa insieme ai familiari, a Taurianova, nel reggino, manifestando i primi sintomi del sospetto virus con febbre e tosse. Attualmente è ricoverata nel Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria.
I familiari della donna hanno contattato il medico di famiglia che ha attivato la procedura prevista dal protocollo, chiamando il 118 che l’ha trasferita nell’ospedale di Reggio Calabria, dove è stata ricoverata nel reparto di malattie infettive. La paziente è stata posta subito in quarantena in attesa dell’esito degli esami ai quali è stata sottoposta per la conferma o meno dell’eventuale patologia. In caso positivo, la donna sarà trasferita nell’istituto Spallanzani di Roma.
Il caso della cittadina cinese in Puglia – Anche il secondo sospetto di coronavirus in Puglia si è rivelato infondato. Si tratta di una cittadina cinese, residente in Salento, che due giorni fa è andata al pronto soccorso dell’ ospedale Vito Fazzi di Lecce con febbre alta e difficoltà respiratorie, riferendo di aver avuto contatti a Roma con alcuni suoi connazionali provenienti dalla zona di Whuan , focolaio dell’influenza. Come da protocollo, sono scattate le misure previste: la donna è stata messa in isolamento e sono stati fatti i prelievi, che sono stati inviati all’Istituto nazionale per le Malattie infettive Spallanzani di Roma. La paziente, poi, da Lecce è stata trasferita al Policlinico di Bari, centro di riferimento regionale per i casi sospetti da coronavirus. Dalle analisi però, è emerso che la donna è positiva ad un’altra infezione. Una situazione che ridurrebbe la probabilità che sia stata infettata dal virus cinese. Si aspettano comunque gli esisti di ulteriori esami che saranno realizzati allo Spallanzani.
Fuori dalla Cina registrati 68 casi – È arrivata la notizia del primo caso di contagio accertato nelle Filippine, in Cambogia e in India. Altri quattro casi sono stati invece confermati negli Emirati Arabi Uniti, i primi contagi in tutta l’area mediorientale. Il ministero della Salute di Abu Dhabi ha precisato che si tratta di un’intera famiglia proveniente da Wuhan, epicentro dell’epidemia. Diventano tre, invece, i casi in Brasile e aumentano a quattro quelli in Germania, con altri tre contagi in Baviera, come reso noto da un portavoce del ministero della Sanità di Monaco. I tre nuovi pazienti sono sempre impiegati della Webasto, un grande fornitore di componenti automobilistici con sede a Stockdorf, nel distretto di Starnberg. Il primo paziente, un impiegato di 33 anni, aveva partecipato a un evento di formazione con colleghi provenienti dalla Cina: si tratta del primo caso di contagio in Europa senza che il paziente si sia recato nel Paese asiatico. “Fuori dalla Cina abbiamo avuto finora solo 68 casi – ha precisato il direttore dell’Oms Tedros, di ritorno da Pechino – pari all’1% del totale, e nessuno morto”. Questo, ha aggiunto, “è merito degli sforzi straordinari fatti dal governo cinese per fermare la diffusione del virus”. Dei 50 casi esaminati in Svizzera, invece, nessuno è positivo, ma la situazione – dicono le autorità elvetiche – è in continua evoluzione. Tre dei 206 giapponesi evacuati mercoledì da Wuhan sono risultati invece positivi al coronavirus, come ha fatto sapere il primo ministro Shinzo Abe durante una sessione parlamentare. Due di loro non hanno mostrato i sintomi della malattia. La Russia, invece, ha deciso di chiudere i confini con la Cina: il premier Mikhail Mishustin ha firmato un ordine per chiudere la frontiera in estremo oriente per evitare il propagarsi del nuovo coronavirus, come riportano la Tass e Russia Today. Mosca ha anche sospeso temporaneamente il rilascio dei visti elettronici ai cittadini cinesi.
Borse in picchiata – La Borsa di Taiwan crolla al ritorno agli scambi dopo la lunga pausa del Capodanno lunare, scontando i timori del coronavirus di Wuhan: l’indice Taiex brucia 696,97 punti (-5,75%), attestandosi a quota 11.421,74. Male anche la Borsa di Hong Kong che risente dei timori del coronavirus di Wuhan: in aggiunta al -2,82% perso ieri al ritorno agli scambi dopo la lunga pausa del Capodanno lunare, l’indice Hang Seng perde il 2,62%, scivolando a 26.449,13 punti. Male anche Piazza Affari e gli altri listini europei. Milano ha chiuso in rosso dell’1,59% a 23.781,1 punti, a Madrid l’indice Ibex termina gli scambi in calo dello 0,72% a 9.477,9 punti, a Londra il Ftse100 scivola dell’1,36% a 7.381,96 punti, a Parigi il Cac40 cede l’1,4% a 5.871,77 punti e a Francoforte il Dax perde l’1,41% a 13.157,12 punti. I due casi sospetti a bordo della Costa Smeralda attraccata a Civitavecchia hanno invece provocato il crollo del titolo di Carnival, armatrice della nave, quotato a Londra: dalla riapertura dei mercati ha fatto segnare il -10 per cento.
Mondo
Coronavirus, Oms: “È un’emergenza globale”. 170 morti in Cina. “Rimpatrio italiani in 72 ore, poi due settimane di quarantena”
I 38 morti registrati nella giornata di mercoledì segnano il più alto aumento di decessi giornalieri dall’inizio dell’epidemia e arrivano mentre è in corso un massiccio sforzo di contenimento che sta tenendo bloccate decine di milioni di persone in quarantena. Speranza: "Emergenza di tipo B ma viene gestita come colera e peste"". L'esperto di Pechino: "Il picco è previsto tra 7-10 giorni". Primo caso in Usa di contagio persona-persona
Per l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) il Coronavirus è “un’emergenza globale”: centosettanta morti dall’inizio dell’epidemia e oltre 1700 nuovi casi di contagio nelle ultime 24 ore che portano a oltre 7.700 persone colpite, mille e passa delle quali in gravi condizioni. Il governo italiano ha annunciato che il rientro dei 60 connazionali bloccati a Wuhan avverrà nelle prossime 72 ore. I cittadini saranno poi trasferiti nella città militare della “Cecchignola”, nella periferia sud di Roma, per i 14 giorni, il periodo dell’eventuale incubazione del virus. Intanto, nuovo caso sospetto in Calabria.
Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato che “la Cina ha preso straordinarie misure per far fronte all’emergenza del virus 2019-nCoV, ha isolato il virus, lo ha sequenziato e ha condiviso i dati con tutti. Dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno lavorato ininterrottamente per tutto questo tempo”. Per l’Oms, però, non è possibile immaginare quanto grande sarà questa emergenza e quindi bisogna essere preparati ad affrontarla. Da qui la decisione di dichiarare l’emergenza internazionale che, precisa Ghebreyesus, “comporta raccomandazioni che non sono vincolanti ma che sono praticamente e politicamente significative”.
Il direttore ha poi ricordato la necessità di limitare il più possibile la diffusione del virus al di fuori della Cina: “Benché i casi fuori dalla Cina siano ancora relativamente pochi – ha continuato – dobbiamo agire insieme per limitare un’ulteriore diffusione. Non sappiamo quali danni questo tipo di virus potrebbe causare in Paesi con una debole sanità pubblica. Dobbiamo aiutarli. Questa dichiarazione non è in nessun caso un voto di sfiducia per la Cina”. Nonostante ciò, l’Oms “non raccomanda di limitare i viaggi e il commercio“. Le autorità federali degli Usa fanno sapere che nell’Illinois si è verificato il primo caso di contagio da persona a persona negli Stati Uniti.
L’esperto: “Il picco tra 7-10 giorni” – Intanto i 38 morti registrati nella giornata di mercoledì segnano il più alto aumento di decessi giornalieri dall’inizio dell’epidemia e arrivano mentre è in corso un massiccio sforzo di contenimento che sta tenendo bloccate decine di milioni di persone in quarantena preventiva. Nel tentativo di contenere il contagio infatti, Lufthansa, Klm, Air France, American Airlines, Finnair, El Al e British Airways hanno annullato tutti i voli da e per la Cina, mentre Starbucks, Google, McDonald e Ikea hanno chiuso i loro negozi in diverse città per un tempo indefinito. Stop anche ai cinema in Cina: il governo di Pechino ha chiuso decine di migliaia di sale, uno stop che rischia di pesare in modo sensibile sugli incassi complessivi del box office mondiale. Nel frattempo, a sentire Zhong Nanshan, a capo del team nazionale di esperti istituito dal governo di Pechino per il controllo del nuovo coronavirus, “è molto difficile stimare con precisione quando l’epidemia raggiungerà il suo picco. Ma penso che tra una settimana o al massimo 10 giorni, raggiungerà il climax e poi non ci saranno più incrementi di contagi su larga scala. L’epidemia di Sars è durata circa sei mesi – ha concluso – ma non credo che il nuovo focolaio di coronavirus si protrarrà così a lungo”.
Speranza: “Trattato come peste e colera” – Tornando all’Italia, il ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto sapere che “assicuro che il ministero della Salute italiano, con il supporto delle istituzioni nazionali e internazionali, segue costantemente gli sviluppi e monitora con la massima attenzione possibile” la situazione, anche relativamente a “possibili casi sospetti” di infezione. L’emergenza da coronavirus “pur essendo classificata come di pericolosità di tipo B, come nel caso della Sars, viene gestita come virus di tipo A, equivalente a colera e peste”, ha fatto sapere il ministro nell’informativa urgente alla Camera.
Il rimpatrio dei nostri connazionali – Diversamente da quanto ipotizzato nelle scorse ore non partirà oggi il volo organizzato dall’Unità di Crisi per rimpatriare, su base volontaria, i cittadini italiani bloccati a Wuhan. La Farnesina aveva già fatto sapere che ci sarebbero potuti essere “alcuni ritardi” nelle operazioni “come avvenuto anche per la Francia”. I connazionali nella regione sono circa 70, ma non tutti vogliono rientrare: specialmente chi è sposato con un cittadino cinese o ha figli non vuole separarsene e preferisce restare nella città focolaio. “Nella giornata di oggi non è previsto nessun rientro di italiani da Wuhan – ha confermato il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri – I rimpatri degli italiani sono previsti nell’arco delle prossime 72 ore e avverranno verosimilmente a bordo di un aereo civile con personale del Ministero della Difesa. I controlli verranno fatti prima di partire, una volta a bordo, e al rientro in Italia”. A rientrare, ha aggiunto Sileri, saranno “una quarantina” di connazionali. Al loro arrivo “verranno accolti con una quarantena la cui durata presumibilmente sarà di 14 giorni, ovvero quanto il periodo di incubazione massimo previsto”.
Coppia di turisti cinesi ricoverata a Roma – Due turisti cinesi sono stati soccorsi da un’ambulanza nel pomeriggio di mercoledì dopo essersi sentiti male in un albergo di via Cavour, nel centro di Roma, dove soggiornavano. Gli esami allo Spallanzani hanno confermato che si tratta dei primi due casi di contagio confermati in Italia. Secondo quanto si è appreso, erano arrivati nella Capitale dalla Cina da un paio di giorni. Subito sono scattate tutte le procedure disposte per il coronavirus. Il personale dell’ambulanza, con mascherine e tute bianche, ha soccorso l’uomo che aveva febbre e lo ha trasportato all’ospedale.
Un pullman con a bordo turisti cinesi si è diretto, scortato dalla polizia, all’ospedale Spallanzani per i controlli sul coronavirus. Secondo quanto si è appreso, i turisti hanno lo stesso tour operator del cittadino cinese soccorso in un albergo del centro della città. La stanza dove negli ultimi giorni aveva soggiornato la coppia di cinesi ora ricoverata all’ospedale Spallanzani per sospetto coronavirus è stata sigillata.
Nuovo caso sospetto in Calabria – C’é un caso sospetto di coronavirus in Calabria e riguarda una donna di 36 anni che era tornata ieri dalla Cina facendo tappa a Vienna e rientrando poi in aereo in Italia, con tappa a Roma e trasferimento successivo a Lamezia. La donna, che vive a Roma insieme a due fratelli, si è sentita male mentre era a casa insieme ai familiari, a Taurianova, nel reggino, manifestando i primi sintomi del sospetto virus con febbre e tosse. Attualmente è ricoverata nel Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria.
I familiari della donna hanno contattato il medico di famiglia che ha attivato la procedura prevista dal protocollo, chiamando il 118 che l’ha trasferita nell’ospedale di Reggio Calabria, dove è stata ricoverata nel reparto di malattie infettive. La paziente è stata posta subito in quarantena in attesa dell’esito degli esami ai quali è stata sottoposta per la conferma o meno dell’eventuale patologia. In caso positivo, la donna sarà trasferita nell’istituto Spallanzani di Roma.
Il caso della cittadina cinese in Puglia – Anche il secondo sospetto di coronavirus in Puglia si è rivelato infondato. Si tratta di una cittadina cinese, residente in Salento, che due giorni fa è andata al pronto soccorso dell’ ospedale Vito Fazzi di Lecce con febbre alta e difficoltà respiratorie, riferendo di aver avuto contatti a Roma con alcuni suoi connazionali provenienti dalla zona di Whuan , focolaio dell’influenza. Come da protocollo, sono scattate le misure previste: la donna è stata messa in isolamento e sono stati fatti i prelievi, che sono stati inviati all’Istituto nazionale per le Malattie infettive Spallanzani di Roma. La paziente, poi, da Lecce è stata trasferita al Policlinico di Bari, centro di riferimento regionale per i casi sospetti da coronavirus. Dalle analisi però, è emerso che la donna è positiva ad un’altra infezione. Una situazione che ridurrebbe la probabilità che sia stata infettata dal virus cinese. Si aspettano comunque gli esisti di ulteriori esami che saranno realizzati allo Spallanzani.
Fuori dalla Cina registrati 68 casi – È arrivata la notizia del primo caso di contagio accertato nelle Filippine, in Cambogia e in India. Altri quattro casi sono stati invece confermati negli Emirati Arabi Uniti, i primi contagi in tutta l’area mediorientale. Il ministero della Salute di Abu Dhabi ha precisato che si tratta di un’intera famiglia proveniente da Wuhan, epicentro dell’epidemia. Diventano tre, invece, i casi in Brasile e aumentano a quattro quelli in Germania, con altri tre contagi in Baviera, come reso noto da un portavoce del ministero della Sanità di Monaco. I tre nuovi pazienti sono sempre impiegati della Webasto, un grande fornitore di componenti automobilistici con sede a Stockdorf, nel distretto di Starnberg. Il primo paziente, un impiegato di 33 anni, aveva partecipato a un evento di formazione con colleghi provenienti dalla Cina: si tratta del primo caso di contagio in Europa senza che il paziente si sia recato nel Paese asiatico. “Fuori dalla Cina abbiamo avuto finora solo 68 casi – ha precisato il direttore dell’Oms Tedros, di ritorno da Pechino – pari all’1% del totale, e nessuno morto”. Questo, ha aggiunto, “è merito degli sforzi straordinari fatti dal governo cinese per fermare la diffusione del virus”. Dei 50 casi esaminati in Svizzera, invece, nessuno è positivo, ma la situazione – dicono le autorità elvetiche – è in continua evoluzione. Tre dei 206 giapponesi evacuati mercoledì da Wuhan sono risultati invece positivi al coronavirus, come ha fatto sapere il primo ministro Shinzo Abe durante una sessione parlamentare. Due di loro non hanno mostrato i sintomi della malattia. La Russia, invece, ha deciso di chiudere i confini con la Cina: il premier Mikhail Mishustin ha firmato un ordine per chiudere la frontiera in estremo oriente per evitare il propagarsi del nuovo coronavirus, come riportano la Tass e Russia Today. Mosca ha anche sospeso temporaneamente il rilascio dei visti elettronici ai cittadini cinesi.
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Roma, 20 dic. (Adnkronos) - “Il prossimo passo sono i magazzini della Vignaccia, è il doppio della superficie dell'ingresso dei Musei ed è già in corso di lavorazione, terminerà nei primi mesi del 2025, produrrà il doppio di energia nell'arco dell'anno; poi ci sono anche la realizzazione delle colonnine di ricarica elettrica e altri progetti su parte dei tetti di alcune abitazioni che lo consentono, all'interno del territorio della città del Vaticano, Laudato Si'''.
Così Salvatore Farina, direttore della Direzione Infrastrutture e Servizi, Governatorato Città del Vaticano, all'inaugurazione della nuova copertura vetrata fotovoltaica del Cortile delle Corazze nei Musei Vaticani. ''Tutto il Governatorato e la mia direzione in particolare stiamo svolgendo questi progetti che tendono al Net Zero come da impegni sviluppati in ambito internazionale''.
''Questo impianto ha una potenza di 135 kW in un anno e 274 kWh, l'altro impianto invece produrrà il doppio. Quindi ci avviamo, passo dopo passo, verso gli impegni del 2030 e poi 2050, ma siamo già in una buona posizione. La città del Vaticano è all'avanguardia, sta dando l'esempio e quindi è sulla strada giusta per rispettare l'ambiente, per risparmiare l'energia''.
''Abbiamo sviluppato in grande armonia insieme ai tecnici di Acea-Areti questi progetti che sono veramente complessi perché sono strutture molto particolari, delicate, che insistono su siti assai sensibili e quindi sono molto complessi da realizzare. Questo è stato realizzato veramente a tempo di record e devo dire è stato fatto un gioco di squadra”.
Roma, 20 dic. (Labitalia) - “Siamo in un impianto che rappresenta il futuro della reindustrializzazione del Paese, partendo dal recupero. Noi siamo poveri di materie prime, ne abbiamo sempre meno da acquistare perché il mondo se le contende e, allora, abbiamo ideato un processo che recupera quelle che abbiamo sul territorio. Recupereremo quindi dalle schede elettroniche dei computer, dei telefoni, delle schede elettriche, l'oro, il palladio, il rame, l'argento. Materie preziosissime, molto rare e critiche per la nostra industria”. Lo afferma Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, in occasione del taglio del nastro inaugurale del primo impianto europeo per il recupero di metalli preziosi e materie prime critiche a basso impatto ambientale, realizzato da Gruppo Iren.
Sito a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, l’impianto ha una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno e permetterà di recuperare metalli producendo una quantità di CO2 tre volte inferiore rispetto ai tradizionali processi di estrazione mineraria e di incenerimento. “Quasi il 30% del Pil italiano dipende direttamente o indirettamente da materiali critici come quelli che estraiamo qui - prosegue, spiegando che realizzare una strategia di recupero di questi materiali - significa aumentare l’autonomia strategica del Paese. E Iren in questo è il capofila italiano. Questo è l'impianto più avanzato in Europa con questa tecnologia, che non ha impatto ambientale perché non utilizza forni ma utilizza processi chimici molto avanzati e sofisticati, peraltro tutti italiani”.
“Questo è un passaggio nuovo, un cambio di paradigma. Qui facciamo ambiente, produciamo ambiente. Invece di estrarre l'oro e l'argento dalle miniere, piuttosto che buttarli in discarica, noi li trattiamo, li estraiamo e li valorizziamo, in un processo continuo di economia circolare. Questo è il futuro del Paese, che ripartirà da una reindustrializzazione dei processi in ottica di economia circolare e di rigenerazione dei materiali - aggiunge Dal Fabbro - I rifiuti elettronici (Raee) arriveranno da tutta Italia, come i computer che usiamo ogni giorno e buttiamo in discarica e che da domani invece avranno una nuova vita: non solo, quindi, con un impatto ambientale pari a zero, ma anche producendo ricchezza per il territorio”. “Con assunzioni ed investimenti vogliamo far crescere nel polo che ci ospita una nuova industria italiana - conclude - Da qui riparte un nuovo concetto di industria italiana, di rigenerazione, di economia circolare. Abbiamo avuto un grande supporto dalla Regione e dalle istituzioni, che devo ringraziare perché se siamo qui oggi è anche grazie al supporto istituzionale che abbiamo avuto”.
Roma, 20 dic. (Labitalia) - “Con l’inaugurazione di questo impianto si apre un percorso di innovazione, frutto anche di determinazione e resilienza, perché il nostro territorio sta dimostrando la capacità di tutelare i posti di lavoro. E’ accaduto di recente con la Fimer, che dopo un mese di tribolazione ha aperto un nuovo percorso su basi solide, e accade qui perché alla fine di un'esperienza se ne apre una nuova, impostata sull'economia circolare, con un impianto che recupera i metalli preziosi da schede Raee”. Così Sergio Chienni, sindaco di Terranuova Bracciolini, margine dell’inaugurazione del primo impianto europeo per il recupero di metalli preziosi e materie prime critiche a basso impatto ambientale, realizzato da Gruppo Iren a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo.
“È un'avventura affascinante che coinvolgerà la forza lavoro precedentemente impiegata in altri ruoli e in altre funzioni e non è l'unico passo che vedremo, perché a breve ci sarà la presentazione di una nuova esperienza, quella relativa alla generazione del biometano, un accordo fatto Waga, anche questo un passo proficuo nella direzione dell'innovazione - spiega il sindaco di Terranuova Bracciolini - Basti considerare che l'80% del valore che verrà generato dal distretto proviene da attività di recupero, passando dallo smaltimento alla trasformazione dello scarto in valore. Un passo sostanziale e importante per il futuro di tutti”. Con una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno, l’impianto permetterà di recuperare metalli producendo una quantità di CO2 tre volte inferiore rispetto ai tradizionali processi di estrazione mineraria e di incenerimento.
Chienni, poi, illustra come i rifiuti possano diventare miniera e non problema: “Trasformando lo scarto in valore. In tal senso è necessario avviare dei procedimenti innovativi e ringrazio Iren per aver fatto questo investimento. Una sinergia che, peraltro, nasce con altri partner di primissima importanza di livello nazionale, ma anche legati al nostro territorio. Faccio riferimento, per esempio, alla Btt che appartiene al gruppo Lem, che trova le sue origini e la sua attività peculiare nella nostra vallata - conclude - È una sinergia complessiva che sta segnando una nuova prospettiva per il nostro territorio e per le aziende, le quali sono anche partecipate direttamente o indirettamente dai Comuni”.
Roma, 20 dic. (Labitalia) - “L'importanza dal punto di vista strategico di questo sito è assoluta. l'Italia è un Paese che ha poche materie prime e il nostro più grande giacimento, la nostra più grande miniera sono di rifiuti. Quindi si tratta di attivare delle tecnologie moderne, con impianti come questo, per avere minerali critici e rari e creare un nuovo giacimento, una grande miniera”. Lo afferma Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, in occasione del taglio del nastro inaugurale del primo impianto europeo per il recupero di metalli preziosi e materie prime critiche a basso impatto ambientale, realizzato da Gruppo Iren.
Sito a Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, l’impianto ha una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno e permetterà di recuperare metalli producendo una quantità di CO2 tre volte inferiore rispetto ai tradizionali processi di estrazione mineraria e di incenerimento. Dopo il rigassificatore di Piombino, con questo impianto la Toscana sta dando tanto all'Italia sulle materie prime: “La Toscana è una grande e ricca regione, che sta dando e ricevendo dei contributi importanti - spiega il ministro Pichetto Fratin - in quanto si tratta di opportunità di sviluppo, di benessere e di occupazione”.
“Dobbiamo riuscire ad adeguare questa convivenza tra le persone e le nuove tecnologie, adattandole a un mondo più moderno rispetto al secolo scorso. Nel secolo scorso non c'erano certe percezioni o certi modelli di produzione. Si tratta di un'evoluzione dove devono essere trovati dei punti di mediazione”, conclude.
Roma, 20 dic (Adnkronos) - "Volete più soldi? Prendete anche queste e compratevi delle maschere per nascondervi dalla vergogna". Show del deputato del M5s Lorenzo Donno che, urlando verso i banchi del governo, ha chiuso il suo intervento sull'Odg contro gli aumenti dei rimborsi a ministri e sottosegretari non eletti lanciando delle banconote in aula.
"Una vergogna, una porcata", ha detto Donno a proposito della norma contenuta nella manovra. "Avete anche provato a nascondervi, dovevate ritirare la norma e chiedere scusa", ha proseguito l'esponente del M5s che ha tirato fuori due banconote da 500 euro e, mostrandole verso i banchi del governo, ha spiegato: "Questo è lo stipendio di milioni di italiani, 1 su 3. Con questo non si arriva alla seconda settimana del mese. E voi che fate? Pensate di aumentare gli stipendi di ministri e sottosegretari. Siete senza vergogna".
Al termine del suo intervento, Donno si è messo le mani in tasca per tirare fuori due mazzette di banconote che ha gettato verso il governo.
Roma, 20 dic. (Adnkronos) - “Questo fantastico impianto fotovoltaico è molto innovativo e unisce la tecnologia alla bellezza del luogo, è stato realizzato in tempi record da Acea e soprattutto da Areti, società del gruppo Acea, per garantire anche al Vaticano questa transizione energetica che diventa ormai ineludibile per tutto il nostro pianeta''.
Lo afferma Barbara Marinali, presidente di Acea, durante l'inaugurazione ai Musei Vaticanii della nuova copertura vetrata fotovoltaica del Cortile delle Corazze.
''E' un impianto composto da 235 pannelli fotovoltaici ad altissima prestazione ed è stato realizzato grazie al coordinamento di Areti insieme ad una serie di ditte fornitrici e subappaltatrici in una armonia che ha consentito di realizzare tutto in sei mesi conciliando la realizzazione di questa infrastruttura con le visite dei turisti, che non sono state mai interrotte durante questo periodo. Una sfida che abbiamo accolto e che siamo contenti di aver portato a termine, collaborando con il Governatorato, con la Direzione infrastrutture e con tutte le strutture della città del Vaticano''.
''Questo è il primo passo di un tassello di iniziative che, insieme al Gruppo Acea, la città del Vaticano si accinge a realizzare per avere una completa transizione verso una Net Zero Economy all'interno di questo piccolo ma grande Stato. E' difficile integrare e trovare spazi dove realizzare infrastrutture fotovoltaiche in luoghi già fortemente costruiti e antropizzati. Questo è un esempio straordinario di come in un'infrastruttura che già esisteva si può pensare, immaginare e realizzare un impianto che si compenetri con un'infrastruttura già esistente. La sfida, qui e nelle città, è trovare spazi dove realizzare la transizione con infrastrutture compatibili con l'esistente”.
Roma, 20 dic. (Adnkronos) - “Il prossimo passo sono i magazzini della Vignaccia, è il doppio della superficie dell'ingresso dei Musei ed è già in corso di lavorazione, terminerà nei primi mesi del 2025, produrrà il doppio di energia nell'arco dell'anno; poi ci sono anche la realizzazione delle colonnine di ricarica elettrica e altri progetti su parte dei tetti di alcune abitazioni che lo consentono, all'interno del territorio della città del Vaticano, Laudato Si'''.
Così Salvatore Farina, direttore della Direzione Infrastrutture e Servizi, Governatorato Città del Vaticano, all'inaugurazione della nuova copertura vetrata fotovoltaica del Cortile delle Corazze nei Musei Vaticani. ''Tutto il Governatorato e la mia direzione in particolare stiamo svolgendo questi progetti che tendono al Net Zero come da impegni sviluppati in ambito internazionale''.
''Questo impianto ha una potenza di 135 kW in un anno e 274 kWh, l'altro impianto invece produrrà il doppio. Quindi ci avviamo, passo dopo passo, verso gli impegni del 2030 e poi 2050, ma siamo già in una buona posizione. La città del Vaticano è all'avanguardia, sta dando l'esempio e quindi è sulla strada giusta per rispettare l'ambiente, per risparmiare l'energia''.
''Abbiamo sviluppato in grande armonia insieme ai tecnici di Acea-Areti questi progetti che sono veramente complessi perché sono strutture molto particolari, delicate, che insistono su siti assai sensibili e quindi sono molto complessi da realizzare. Questo è stato realizzato veramente a tempo di record e devo dire è stato fatto un gioco di squadra”.