“Care Colleghe e cari Colleghi, a causa delle ben note vicende legate all’epidemia cinese, sono sospese le lezioni degli studenti orientali (cinesi, coreani, giapponesi ecc.), nonché di altri che provenissero dai Paesi interessati. Mercoledì 5 febbraio alle ore 14 il medico del Conservatorio provvederà a visitarli tutti. Solo quelli che passeranno la visita potranno essere riammessi alla frequenza. Nel frattempo l’assenza sarà considerata assenza per malattia. Siete pregati di avvisarli tutti, di convocarli per il 5 febbraio alle ore 14, e di ricordargli di portare il libretto. Cordiali saluti”. È la newsletter, secondo quanto riporta la Repubblica, firmata dal direttore del Conservatorio di Santa Cecilia, Roberto Giuliani.

Molti professori sono rimasti stupiti. “Allibiti”, ha raccontato una docente al quotidiano, “così lediamo il diritto degli studenti a frequentare i nostri corsi. Poi il direttore fa riferimento a un medico del Conservatorio. Ma quale dottore? Non ne abbiamo mai avuto uno. Mi sembra una comunicazione folle, che discrimina, diffonde paura, un’assurdità. A meno che non siano successi fatti specifici che però il direttore non ha precisato”. Il controllo, leggendo la mail, sembrerebbe esteso a tutti i cittadini orientali senza discriminazione .”Spero che si tratti di un errore, o di uno scherzo, ma anche se lo fosse sarebbe davvero di pessimo gusto. La notizia si è sparsa tra gli allievi e uno dei miei, di origine coreane, mi detto quasi in lacrime. Prof, ma io domani posso venire a lezione o no?

Il conservatorio di Como sospende il rientro degli studenti cinesi – Più chiara la comunicazione data dal conservatorio di Como. “Gentili studenti, per ragioni di profilassi, tutti gli studenti di ritorno da viaggi in Cina sono pregati dall’astenersi di frequentare l’Istituto per i 14 giorni successivi alla data di rientro”. Un caso simile è avvenuto a Pavia, dovo uno studente arrivato da una città vicino a Wuhan per due settimane dovrà restare a casa anziché frequentare i corsi. Il suo tutor, considerato l’area della Cina da cui proviene, lo aveva accompagnato al Policlinico San Matteo per un controllo: tutti gli esami sono risultati negativi. Tuttavia, per precauzione, in Università hanno preferito consigliargli di restare nella sua abitazione per due settimane. “Una misura di buon senso”, ha detto il rettore, precisando che verrà comunque fornito allo studente tutto il materiale necessario per poter restare aggiornato sulle lezioni. Il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma invece, ha mandato una newsletter in cui impone una “visita obbligatoria per tutti gli allievi orientali”, provvedimento che sta suscitando polemiche anche da parte del corpo docente

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