Dal promoter ecoturistico al parrucchiere green, dall’installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale al manager del ciclo integrato dei rifiuti: non esiste settore produttivo e lavorativo, ormai, che non esiga figure professionali esperte di sostenibilità e ambiente, competenze ormai sempre più spesso richieste, dai reclutatori, in prima battuta. E la notizia è che il mercato del lavoro ne ha davvero bisogno, ma spesso non le trova, perché esiste un mismatch tra la domanda di questi nuovi profili e un’offerta che va urgentemente prodotta, con un’adeguata formazione.
A raccontare questo scenario, spiegando come formarsi al meglio, arriva un utile volume a firma di Tessa Gelisio e Marco Gisotti, 100 green jobs per trovare lavoro. Guida alle professioni sicure, circolari e sostenibili (edizioni Ambiente). Secondo gli autori, nel nostro paese i green jobs hanno superato nel 2018 i 3 milioni di addetti, il 13,4% dell’occupazione, mentre nel 2019 il numero di contratti di lavoro a nuovi green jobs è stato di 521.747 (e si tratta di posizioni caratterizzate da “maggiore stabilità contrattuale”). Proprio per questo, come scrive il ministro dell’Ambiente Sergio Costa nell’introduzione al libro, “ogni dicotomia tra economia e tutela ambientale va superata”. Ecco alcuni dei cento lavori più richiesti, distribuiti in tutti i settori produttivi.
Agricoltura, territorio, alimentazione – Una figura sempre più centrale in ambito agricolo è l’agricoltore multifunzionale, che può produrre beni ma anche servizi, come ad esempio nel settore turistico e in quello della produzione energetica, a integrazione dei redditi da raccolto. Il programmatore agricolo della filiera corta, si occupa invece della pianificazione dei processi produttivi secondo le esigenze della domanda locale, delle tradizioni e della stagionalità, mentre il programmatore delle risorse agroforestali valorizza queste ultime in chiave ecocompatibile. L’esperto di sviluppo rurale sostenibile, poi, progetta e realizza gli interventi per la gestione del territorio e la salvaguardia di aree protette e si occupa della promozione di progetti di sviluppo rurale e per il recupero di ecosistemi degradati. In ambito di alimentazione, invece, sono sempre più richiesti gli chef in generale e gli ecochef in particolare, che conoscano marchi di qualità, produzioni biologiche, certificazioni. E servono tecnici della qualità bio, che effettuino controlli per le certificazioni.
Le figure dell’architettura sostenibile – L’architetto oggi non può che essere un architetto sostenibile, che progetti e realizzi edifici in maniera green. Due altre figure esperte di progettazione sostenibile sono l’ecodesigner di prodotti e servizi green innovativi – che unisce conoscenze di design e progettazione con attenzione a materiali, risparmio energetico ed economia circolare – e il progettista dell’edilizia sostenibile. Sempre per quanto riguarda il tema edifici, servono oggi amministratori di condominio verdi, che oltre alla gestione amministrativa e contabile si occupino della sostenibilità degli immobili, dall’ottimizzazione energetica alla conoscenza di sgravi e incentivi.
Se l’avvocato e l’economista diventano green – L’avvocato ambientale è una figura specializzata in tema di conservazione e tutela dell’ambiente e può lavorare anche in azienda o nella pubblica amministrazione. L’economista ambientale, invece, ha competenze, sempre più cruciali per le imprese, in politiche ambientali, gestione del rischio, impatto dei sistemi socio-economici sugli ecosistemi, servizi ecosistemici. E poi c’è il risk manager che individua i rischi a cui l’impresa potrebbe essere esposta. Cruciale anche lo statistico ambientale, esperto di costruzione dei sistemi di indicatori ambientali e analisi dei dati ambientali.
Rifiuti, boom di nuove professioni – Moltissime le nuove figure professionali legate al tema dei rifiuti. Ad esempio, il chimicodei rifiuti, che conduce analisi qualitative e quantitative e valuta l’impatto di sostanze e siti sull’ambiente e sulla salute. Altre figure di questo settore sono l’esperto in demolizione per il recupero dei materiali, l’esperto legale dei rifiuti, l’esperto nella commercializzazione dei prodotti di riciclo, ancora l’esperto del sistema rifiuti, che fornisce consulenza e opera nell’intera filiera della gestione dei rifiuti. E ancora: l’ingegnere dei materiali nel settore rifiuti, che conduce attività di ricerca per lo studio e lo sviluppo dei materiali, l’ingegnere edile e ambientale del ciclo dei rifiuti. Sul fronte manageriale sempre più richiesto il manager del ciclo integrato dei rifiuti urbani.
Il settore cruciale: l’energia – Nel settore strategico dell’energia le figure richieste sono numerose. Si va dall’energy manager – una figura obbligatoria per tutti gli enti pubblici e alcuni soggetti del terziario, per i comuni e le industrie – all’esperto in gestione dell’energia (il cosiddetto Ege), responsabile del sistema gestione energia nell’ambito della norma ISO 50001. C’è poi l’ingegnere energetico, che spazia dalla produzione fino al consumo di energia. Centrale è anche il tecnico dell’efficienza energetica, che assiste gli specialisti nella produzione di energie rinnovabili e nell’applicazione di tecniche di risparmio energetico.
Sempre in ambito energetico altre figure chiave, che richiedono specializzazione ma non diplomi di laurea, sono: l’installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale, che conosce la normativa del risparmio energetico e le diverse forme di incentivazione; il tecnico installatore del solare, che si occupa di installazione di impianti fotovoltaici e solari. E poi c’è l’installatore di reti elettriche a miglior efficienza, che applica tutte le strategie per migliorare le prestazioni delle reti. Legato al tema energetico, infine, è il mobility manager, che ottimizza gli spostamenti dei dipendenti in azienda ma può lavorare anche per i comuni.
Ecoturismo, comunicazione e marketing – Saranno sempre più richiesti in futuro gestori di bed & breakfast, agriturismi e strutture green, ma anche guide ambientali escursionistiche. Altre figure professionali nuove in questo settore sono l’operatore di ecoturismo e nuove forme di turismo, che lega l’offerta turistica alla conservazione della natura, e il promoter ecoturistico, che propone pacchetti di turismo sostenibile.
Anche nel settore della comunicazione l’ambiente è un tema sempre più centrale. Il comunicatore ambientale elabora strategie di comunicazione integrate e campagne di sensibilizzazione, redige articoli e fa comunicazione sul web. L’ufficio stampa ambientale divulga concetti e prodotti legati all’ambiente, allestendo campagne stampa ed eventi. L’ecobrand manager, invece, promuove linee di prodotti sostenibili, possibilmente senza scadere nel “greenwashing” e occupandosi di business plan e relazioni con le agenzie di pubblicità. Anche l’esperto di marketing ambientale è una figura chiave nei processi produttivi e di commercializzazione di prodotti dedicati alla salvaguardia dell’ambiente.
Informatica, formazione, bandi green, moda – Uno dei mestieri in assoluto più richiesti è l’informatico ambientale, che sviluppa software e applicazioni dedicate all’ambiente (altre figure simili sono il bioinformatico e il geoinformatico). Un altro settore importante è quello della formazione, dove è richiesta una figura come l’educatore ambientale per l’infanzia, formato sui temi ecologici e ambientali. Infine serviranno sempre di più esperti in bandi e strumenti finanziari per progetti a sfondo ambientale. Altra figura popolare è lo stilista di moda sostenibile, che coniughi estetica, ambiente e diritti.
Figure che non richiedono laurea (ma specializzazione green) – L’esperto di acquisti verdi, il “vecchio” responsabile acquisti, si occupa di comprare, per le imprese, prodotti e servizi a basso impatto ambientale. Anche il manovale diventa manovale green, con conoscenze sui nuovi materiali ecocompatibili. Serviranno poi, per gestire le macchine delle nuove industrie a impronta ecologica, anche meccanici industriali green, che conoscano i nuovi macchinari. Anche il parrucchiere diventa eco, mentre il vivaista vive oggi una seconda vita, visto il boom delle piante da interno e esterno.
Ambiente & Veleni
Lavoro e sostenibilità ambientale: cibo, edilizia, turismo e moda. Ecco le professioni più richieste in tutti i settori produttivi
Secondo Tessa Gelisio e Marco Gisotti, gli autori di "100 green jobs per trovare lavoro. Guida alle professioni sicure, circolari e sostenibili", nel nostro Paese gli eco mestieri hanno superato nel 2018 i 3 milioni di addetti, il 13,4% dell’occupazione
Dal promoter ecoturistico al parrucchiere green, dall’installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale al manager del ciclo integrato dei rifiuti: non esiste settore produttivo e lavorativo, ormai, che non esiga figure professionali esperte di sostenibilità e ambiente, competenze ormai sempre più spesso richieste, dai reclutatori, in prima battuta. E la notizia è che il mercato del lavoro ne ha davvero bisogno, ma spesso non le trova, perché esiste un mismatch tra la domanda di questi nuovi profili e un’offerta che va urgentemente prodotta, con un’adeguata formazione.
A raccontare questo scenario, spiegando come formarsi al meglio, arriva un utile volume a firma di Tessa Gelisio e Marco Gisotti, 100 green jobs per trovare lavoro. Guida alle professioni sicure, circolari e sostenibili (edizioni Ambiente). Secondo gli autori, nel nostro paese i green jobs hanno superato nel 2018 i 3 milioni di addetti, il 13,4% dell’occupazione, mentre nel 2019 il numero di contratti di lavoro a nuovi green jobs è stato di 521.747 (e si tratta di posizioni caratterizzate da “maggiore stabilità contrattuale”). Proprio per questo, come scrive il ministro dell’Ambiente Sergio Costa nell’introduzione al libro, “ogni dicotomia tra economia e tutela ambientale va superata”. Ecco alcuni dei cento lavori più richiesti, distribuiti in tutti i settori produttivi.
Agricoltura, territorio, alimentazione – Una figura sempre più centrale in ambito agricolo è l’agricoltore multifunzionale, che può produrre beni ma anche servizi, come ad esempio nel settore turistico e in quello della produzione energetica, a integrazione dei redditi da raccolto. Il programmatore agricolo della filiera corta, si occupa invece della pianificazione dei processi produttivi secondo le esigenze della domanda locale, delle tradizioni e della stagionalità, mentre il programmatore delle risorse agroforestali valorizza queste ultime in chiave ecocompatibile. L’esperto di sviluppo rurale sostenibile, poi, progetta e realizza gli interventi per la gestione del territorio e la salvaguardia di aree protette e si occupa della promozione di progetti di sviluppo rurale e per il recupero di ecosistemi degradati. In ambito di alimentazione, invece, sono sempre più richiesti gli chef in generale e gli ecochef in particolare, che conoscano marchi di qualità, produzioni biologiche, certificazioni. E servono tecnici della qualità bio, che effettuino controlli per le certificazioni.
Le figure dell’architettura sostenibile – L’architetto oggi non può che essere un architetto sostenibile, che progetti e realizzi edifici in maniera green. Due altre figure esperte di progettazione sostenibile sono l’ecodesigner di prodotti e servizi green innovativi – che unisce conoscenze di design e progettazione con attenzione a materiali, risparmio energetico ed economia circolare – e il progettista dell’edilizia sostenibile. Sempre per quanto riguarda il tema edifici, servono oggi amministratori di condominio verdi, che oltre alla gestione amministrativa e contabile si occupino della sostenibilità degli immobili, dall’ottimizzazione energetica alla conoscenza di sgravi e incentivi.
Se l’avvocato e l’economista diventano green – L’avvocato ambientale è una figura specializzata in tema di conservazione e tutela dell’ambiente e può lavorare anche in azienda o nella pubblica amministrazione. L’economista ambientale, invece, ha competenze, sempre più cruciali per le imprese, in politiche ambientali, gestione del rischio, impatto dei sistemi socio-economici sugli ecosistemi, servizi ecosistemici. E poi c’è il risk manager che individua i rischi a cui l’impresa potrebbe essere esposta. Cruciale anche lo statistico ambientale, esperto di costruzione dei sistemi di indicatori ambientali e analisi dei dati ambientali.
Rifiuti, boom di nuove professioni – Moltissime le nuove figure professionali legate al tema dei rifiuti. Ad esempio, il chimicodei rifiuti, che conduce analisi qualitative e quantitative e valuta l’impatto di sostanze e siti sull’ambiente e sulla salute. Altre figure di questo settore sono l’esperto in demolizione per il recupero dei materiali, l’esperto legale dei rifiuti, l’esperto nella commercializzazione dei prodotti di riciclo, ancora l’esperto del sistema rifiuti, che fornisce consulenza e opera nell’intera filiera della gestione dei rifiuti. E ancora: l’ingegnere dei materiali nel settore rifiuti, che conduce attività di ricerca per lo studio e lo sviluppo dei materiali, l’ingegnere edile e ambientale del ciclo dei rifiuti. Sul fronte manageriale sempre più richiesto il manager del ciclo integrato dei rifiuti urbani.
Il settore cruciale: l’energia – Nel settore strategico dell’energia le figure richieste sono numerose. Si va dall’energy manager – una figura obbligatoria per tutti gli enti pubblici e alcuni soggetti del terziario, per i comuni e le industrie – all’esperto in gestione dell’energia (il cosiddetto Ege), responsabile del sistema gestione energia nell’ambito della norma ISO 50001. C’è poi l’ingegnere energetico, che spazia dalla produzione fino al consumo di energia. Centrale è anche il tecnico dell’efficienza energetica, che assiste gli specialisti nella produzione di energie rinnovabili e nell’applicazione di tecniche di risparmio energetico.
Sempre in ambito energetico altre figure chiave, che richiedono specializzazione ma non diplomi di laurea, sono: l’installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale, che conosce la normativa del risparmio energetico e le diverse forme di incentivazione; il tecnico installatore del solare, che si occupa di installazione di impianti fotovoltaici e solari. E poi c’è l’installatore di reti elettriche a miglior efficienza, che applica tutte le strategie per migliorare le prestazioni delle reti. Legato al tema energetico, infine, è il mobility manager, che ottimizza gli spostamenti dei dipendenti in azienda ma può lavorare anche per i comuni.
Ecoturismo, comunicazione e marketing – Saranno sempre più richiesti in futuro gestori di bed & breakfast, agriturismi e strutture green, ma anche guide ambientali escursionistiche. Altre figure professionali nuove in questo settore sono l’operatore di ecoturismo e nuove forme di turismo, che lega l’offerta turistica alla conservazione della natura, e il promoter ecoturistico, che propone pacchetti di turismo sostenibile.
Anche nel settore della comunicazione l’ambiente è un tema sempre più centrale. Il comunicatore ambientale elabora strategie di comunicazione integrate e campagne di sensibilizzazione, redige articoli e fa comunicazione sul web. L’ufficio stampa ambientale divulga concetti e prodotti legati all’ambiente, allestendo campagne stampa ed eventi. L’ecobrand manager, invece, promuove linee di prodotti sostenibili, possibilmente senza scadere nel “greenwashing” e occupandosi di business plan e relazioni con le agenzie di pubblicità. Anche l’esperto di marketing ambientale è una figura chiave nei processi produttivi e di commercializzazione di prodotti dedicati alla salvaguardia dell’ambiente.
Informatica, formazione, bandi green, moda – Uno dei mestieri in assoluto più richiesti è l’informatico ambientale, che sviluppa software e applicazioni dedicate all’ambiente (altre figure simili sono il bioinformatico e il geoinformatico). Un altro settore importante è quello della formazione, dove è richiesta una figura come l’educatore ambientale per l’infanzia, formato sui temi ecologici e ambientali. Infine serviranno sempre di più esperti in bandi e strumenti finanziari per progetti a sfondo ambientale. Altra figura popolare è lo stilista di moda sostenibile, che coniughi estetica, ambiente e diritti.
Figure che non richiedono laurea (ma specializzazione green) – L’esperto di acquisti verdi, il “vecchio” responsabile acquisti, si occupa di comprare, per le imprese, prodotti e servizi a basso impatto ambientale. Anche il manovale diventa manovale green, con conoscenze sui nuovi materiali ecocompatibili. Serviranno poi, per gestire le macchine delle nuove industrie a impronta ecologica, anche meccanici industriali green, che conoscano i nuovi macchinari. Anche il parrucchiere diventa eco, mentre il vivaista vive oggi una seconda vita, visto il boom delle piante da interno e esterno.
Articolo Precedente
Sicilia, da Est a Ovest comuni in fibrillazione per gli impianti di biogas. E a Pozzallo il circolo Legambiente si “autoscioglie”
Articolo Successivo
Coronavirus, se le pandemie si diffondono la colpa è anche del clima che cambia
I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.
Cronaca
Tremano forte i Campi Flegrei: nella notte scossa di terremoto di 4.4, gente in strada (e tensioni) anche a Napoli. Oggi scuole chiuse
Lavoro & Precari
Abuso di medici gettonisti, così la sanità è tenuta in piedi da lavoratori privati: spesi 2 miliardi dal 2019. “Si fugge dal pubblico per situazioni oltre la dignità”
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
L’Europa dichiara guerra alla pace: sì riarmo, no negoziati sull’Ucraina. Varoufakis al Fatto: “Un esercito dell’Ue non farebbe deterrenza”
Roma, 12 mar. (Adnkronos) - Aspettare, ponderare. Giorgia Meloni non avrebbe ancora deciso se partecipare o meno alla video-call dei 'volenterosi', convocata per sabato dal Regno Unito. Il primo ministro britannico Keir Starmer ha chiamato di nuovo a raccolta i leader di quei Paesi pronti a fornire il loro supporto per assicurare la pace in Ucraina, dopo un possibile accordo di tregua con la Russia. Ma la partecipazione dell'Italia all'incontro da remoto, si apprende da fonti di governo, non è ancora confermata e la presidente del Consiglio starebbe riflettendo sul da farsi.
Il problema di fondo, viene spiegato, è essenzialmente uno: il governo italiano è fortemente contrario all'invio di truppe al fronte in Ucraina; dunque, se la riunione di Londra rientra nell'ambito di un invio di uomini, "noi non partecipiamo", il refrain che arriva da Palazzo Chigi. Diverso è invece il discorso per quanto riguarda la riunione dei Capi di Stato maggiore europei svoltasi martedì a Parigi con il presidente francese Emmanuel Macron: "In quel caso non eravamo parte del gruppo dei cosiddetti 'volenterosi', siamo andati lì come osservatori". Le diplomazie restano comunque in contatto.
Meloni è al lavoro sul discorso che dovrà pronunciare alle Camere la prossima settimana prima del Consiglio europeo del 20-21 marzo: un passaggio impegnativo, sul quale i partiti della maggioranza sono chiamati a compattarsi dopo aver votato in maniera difforme a Strasburgo. Gli europarlamentari di Fratelli d'Italia hanno dato il loro sì alla risoluzione sul Libro bianco sulla difesa, che sollecita i 27 Paesi dell'Ue ad agire con urgenza per garantire la sicurezza del Continente, accogliendo le conclusioni del Consiglio europeo sul riarmo.
Tuttavia, la delegazione di Fdi si è astenuta sulla risoluzione riguardante l'Ucraina dopo aver richiesto, senza successo, un rinvio del voto. Secondo Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo Ecr, il testo non avrebbe tenuto conto dell'accordo raggiunto a Gedda tra Stati Uniti e Ucraina per un possibile cessate il fuoco, rischiando così di "scatenare l'odio verso Donald Trump e gli Usa, anziché aiutare l'Ucraina".
Il nostro "non è stato un doppio voto", dice all'Adnkronos un membro dell'esecutivo in quota Fratelli d'Italia: "La posizione è chiara: se approvi un testo troppo anti-Usa, come fai poi a farti mediatore con gli Usa?". Sulla stessa risoluzione per l'Ucraina, la Lega ha votato contro mentre Forza Italia si è espressa a favore.
Anche da Palazzo Chigi sottolineano come il testo della risoluzione sull'Ucraina fosse troppo sbilanciato 'contro' gli Stati Uniti: Fratelli d'Italia a Strasburgo - il ragionamento che trapela dai piani alti del governo - ha sempre votato a favore della libertà e della sicurezza dell'Ucraina, ma questa volta il testo della risoluzione "era molto più 'accusatorio' verso l'amministrazione Usa" rispetto ad altre volte. Fratelli d'Italia non avrebbe mai votato contro quella risoluzione: "Ma non potevamo nemmeno votare a favore tout court", spiegano.
Sull'astensione, come confermato poi da Procaccini, ha inciso la notizia arrivata dall'Arabia Saudita ieri sera sulla proposta di un cessate il fuoco di 30 giorni in Ucraina e la ripresa dell'assistenza americana a Kiev: "Non ci stiamo smarcando da nulla, quello di Fratelli d'Italia non era un voto contro l'Ucraina", il concetto che viene ribadito. Il voto a macchia di leopardo del centrodestra, ad ogni modo, non impensierisce Palazzo Chigi: in questo momento - si sottolinea - c'è un problema internazionale ben più ampio e la maggioranza di governo ha dimostrato che nei momenti importanti "è sempre uscita unita e compatta".
Almeno per ora, non sembrerebbe all'orizzonte un vertice con Meloni e gli altri leader della maggioranza, Antonio Tajani e Matteo Salvini (anche se i tre ogni settimana si incontrano per fare il punto della situazione su tutti i dossier). Sempre da palazzo Chigi viene evidenziata la "piena sintonia" tra Meloni e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che rispondendo alla Camera all'interrogazione del Movimento 5 Stelle sul piano di riarmo approvato oggi dall'Unione europea ha ribadito che i finanziamenti per la difesa non andranno a discapito di sanità e servizi pubblici, rimarcando il suo no a spese per il riarmo che rialzino in modo oneroso il debito pubblico con rischi anche per la stabilità della zona euro. (di Antonio Atte)
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Il governo è "determinato" a contrastare l'evasione fiscale e allo stesso tempo alleggerire la pressione sui contribuenti onesti. Per il taglio delle tasse al ceto medio bisognerà aspettare gli esiti a fine marzo della verifica della commissione tecnica sullo stock dei debiti fiscali da 1.275 miliardi di euro. Il nuovo corso del governo per le verifiche ex ante, intanto, sta portando i primi frutti con un calo del 19% dei contenziosi nei primi due mesi dell'anno. Nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario tributario 2025 alla Camera il viceministro al Mef Maurizio Leo si è soffermato su punti fermi e benefici attesi dalla riforma fiscale.
"Il tema dell'evasione fiscale è sotto gli occhi di tutti, abbiamo un tax gap che oscilla tra 80 e 100 miliardi e dobbiamo assolutamente contrastarlo, come pure la pressione fiscale su cui il governo si è mosso con determinazione, riducendo aliquote da 4 a 3 e rendendo strutturale questa misura cui si aggiunge il taglio del cuneo", ha sottolineato Leo. Accanto a questi due pilastri della lotta all'evasione e della riduzione della pressione fiscale, anche quello della semplificazione e della certezza del diritto, pilastro fondamentale quest'ultimo per "contrastare fenomeni illeciti, ma al tempo stesso attrarre capitali da estero", ha aggiunto.
Il tutto rafforzando 'l'arsenale' ex ante per indirizzare su un percorso di collaborazione i rapporti tra Stato e contribuente. In questa cornice il concordato preventivo biennale e della cooperative compliance stanno portando i primi frutti: nei primi due mesi del 2025 rispetto ai primi due mesi del 2024 c'è stata "una contrazione del contenzioso tributario" con un calo "del 19% dei nuovi giudizio incardinati", ha detto Leo, rilevando che "in alcune corti del Sud il calo si attesta addirittura al 50%".
Si attende per fine mese l'esito della requisitoria tecnica sullo stock dei crediti non riscossi dall'amministrazione fiscale. La Commissione tecnica, istituita presso il Mef sul riordino della riscossione e l'analisi del magazzino in carico all'Agenzia delle entrate-Riscossione "sta facendo la ricognizione e all'esito di questo faremo le opportune valutazioni, penso che entro fine mese avremo dei riscontri", ha detto Leo.
La verifica sui carichi renderà più chiaro il quadro su quanti possono essere abbandonati, quanti gestiti in modo differente e quanti possono, eventualmente, essere oggetto di una rottamazione. Considerando che la montagna dello stock ammonta a 1.275 miliardi e che circa tre quarti sono debito sotto i mille euro si aprirebbero ampie chances di recupero. Ma la prudenza è d'obbligo, visto che molte appartengono a soggetti defunti o falliti.
Dalle risorse eventualmente disponibili si capirà se possibile procedere al taglio Irpef per i redditi fino a 50-60mila euro. "Vediamo le risorse e come si può fare", ha risposto Leo interpellato sulla questione. Al momento il governo può contare sugli 1,6 miliardi del gettito del concordato preventivo biennale che si è chiuso a dicembre scorso a cui andrebbero aggiunti gli incassi del ravvedimento speciale che scade il 31 marzo prossimo.
Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Il governo è "determinato" a contrastare l'evasione fiscale e allo stesso tempo alleggerire la pressione sui contribuenti onesti. Per il taglio delle tasse al ceto medio bisognerà aspettare gli esiti a fine marzo della verifica della commissione tecnica sullo stock dei debiti fiscali da 1.275 miliardi di euro. Il nuovo corso del governo per le verifiche ex ante, intanto, sta portando i primi frutti con un calo del 19% dei contenziosi nei primi due mesi dell'anno. Nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario tributario 2025 alla Camera il viceministro al Mef Maurizio Leo si è soffermato su punti fermi e benefici attesi dalla riforma fiscale.
"Il tema dell'evasione fiscale è sotto gli occhi di tutti, abbiamo un tax gap che oscilla tra 80 e 100 miliardi e dobbiamo assolutamente contrastarlo, come pure la pressione fiscale su cui il governo si è mosso con determinazione, riducendo aliquote da 4 a 3 e rendendo strutturale questa misura cui si aggiunge il taglio del cuneo", ha sottolineato Leo. Accanto a questi due pilastri della lotta all'evasione e della riduzione della pressione fiscale, anche quello della semplificazione e della certezza del diritto, pilastro fondamentale quest'ultimo per "contrastare fenomeni illeciti, ma al tempo stesso attrarre capitali da estero", ha aggiunto.
Il tutto rafforzando 'l'arsenale' ex ante per indirizzare su un percorso di collaborazione i rapporti tra Stato e contribuente. In questa cornice il concordato preventivo biennale e della cooperative compliance stanno portando i primi frutti: nei primi due mesi del 2025 rispetto ai primi due mesi del 2024 c'è stata "una contrazione del contenzioso tributario" con un calo "del 19% dei nuovi giudizio incardinati", ha detto Leo, rilevando che "in alcune corti del Sud il calo si attesta addirittura al 50%".
Si attende per fine mese l'esito della requisitoria tecnica sullo stock dei crediti non riscossi dall'amministrazione fiscale. La Commissione tecnica, istituita presso il Mef sul riordino della riscossione e l'analisi del magazzino in carico all'Agenzia delle entrate-Riscossione "sta facendo la ricognizione e all'esito di questo faremo le opportune valutazioni, penso che entro fine mese avremo dei riscontri", ha detto Leo.
La verifica sui carichi renderà più chiaro il quadro su quanti possono essere abbandonati, quanti gestiti in modo differente e quanti possono, eventualmente, essere oggetto di una rottamazione. Considerando che la montagna dello stock ammonta a 1.275 miliardi e che circa tre quarti sono debito sotto i mille euro si aprirebbero ampie chances di recupero. Ma la prudenza è d'obbligo, visto che molte appartengono a soggetti defunti o falliti.
Dalle risorse eventualmente disponibili si capirà se possibile procedere al taglio Irpef per i redditi fino a 50-60mila euro. "Vediamo le risorse e come si può fare", ha risposto Leo interpellato sulla questione. Al momento il governo può contare sugli 1,6 miliardi del gettito del concordato preventivo biennale che si è chiuso a dicembre scorso a cui andrebbero aggiunti gli incassi del ravvedimento speciale che scade il 31 marzo prossimo.
Palermo, 13 mar. (Adnkronos) - All'alba di oggi i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina e i Finanzieri dei Comandi Provinciali di Catania e Messina hanno effettuato una vasta operazione nelle Province di Messina e Catania, con l’esecuzione di misure cautelari emesse dai Gip dei Tribunali del capoluogo peloritano e di quello etneo, su richiesta delle rispettive Procure, nei confronti 39 persone, a vario titolo indagate, per associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al narcotraffico, numerosi episodi di spaccio di stupefacenti, estorsione, rapina, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti - tutti reati aggravati ai sensi dell’art. 416-bis.1 del codice penale "poiché commessi con metodo mafioso o con il fine di agevolare il clan Cappello-Cintorino' e trasferimento fraudolento di valori.
Le due ordinanze sono il risultato dello stretto coordinamento investigativo attuato tra gli Uffici Giudiziari di Catania e di Messina, sotto la supervisione della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, al fine di monitorare più efficacemente le persistenti attività, anche di sfruttamento economico del territorio, proprie dei citati clan per effetto delle cointeressenze nei territori “di confine” delle due province.
I particolari dell’operazione saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che sarà tenuta alle ore 10:30, presso il Palazzo di Giustizia di Messina (via Tommaso Cannizzaro).
Palermo, 12 mar. (Adnkronos) - "Affronterò il processo con la massima serenità e con la consapevolezza di poter dimostrare la correttezza del mio operato, avendo sempre agito nel pieno rispetto del regolamento previsto dall’Assemblea Regionale Siciliana. Non ho mai, nella mia vita, sottratto un solo centesimo in modo indebito e confido che nel corso del giudizio emergerà la verità, restituendo chiarezza e trasparenza alla mia posizione. Resto fiducioso nella giustizia e determinato a far valere le mie ragioni con il rispetto e la serietà che ho sempre riservato alle istituzioni". Così Gianfranco Miccichè, rinviato a giudizio per l'uso dell'auto blu, commenta il processo che partirà a luglio. "Sono però amareggiato da quanto la stampa riporta sul fatto che, secondo il pm avrei arraffato quanto più possibile- dice - Nella mia vita non ho mai arraffato alcun che e su questo pretendo rispetto da parte di tutti".
Palermo, 12 mar. (Adnkronos) - L'ex Presidente dell'Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè è stato rinviato a giudizio con l'accuaa di peculato e concorso in truffa aggravata il. La prima udienza del processo si terrà il 7 luglio davanti alla terza sezione del tribunale di Palermo. Secondo l'accusa il politico, ex viceministro dell'Economia, avrebbe usato l'auto blu in dotazione, in quanto ex Presidente dell'Ars, per fini personali. In particolare avrebbe usato, non per fini istituzionali, l’Audi della Regione, per una trentina di volte, tra marzo e novembre del 2023, anche per fare visite mediche, e persino per andare dal veterinario con il gatto. Avrebbe fatto salire sull'auto anche componenti della sua segreteria e familiari.
Il suo ex autista, Maurizio Messina, che ha scelto il rito abbreviato, è stato invece condannato dal giudice per l’udienza preliminare Marco Gaeta a un anno e mezzo di carcere per truffa, più sei mesi con l'accusa di avere sottratto la somma che gli era stata sequestrata durante le indagini.
Milano, 12 mar. (Adnkronos) - La Corte di Assise di Appello di Milano ha assolto, ribaltando la sentenza a sette anni inflitta in primo grado, Salvatore Pace per il concorso nell'omicidio di Umberto Mormile, l'educatore del carcere di Opera ammazzato l'11 aprile 1990. Il delitto fu rivendicato dalla Falange Armata, organizzazione terroristica sulla quale gravitavano mafiosi, 'ndranghetista e componenti dei servizi segreti deviati. Mormile, 34 anni, venne assassinato a Carpiano, nel Milanese, mentre andava al lavoro, quando due individui in sella a una moto esplosero contro di lui sei colpi di pistola. Secondo l'accusa, Pace, 69 anni, diventato collaboratore di giustizia, si sarebbe messo a disposizione dei mandanti dell'omicidio. "Attendo di leggere le motivazioni" è il commento dell'avvocato Fabio Rapici, legale di alcuni dei familiari della vittima.