Dal promoter ecoturistico al parrucchiere green, dall’installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale al manager del ciclo integrato dei rifiuti: non esiste settore produttivo e lavorativo, ormai, che non esiga figure professionali esperte di sostenibilità e ambiente, competenze ormai sempre più spesso richieste, dai reclutatori, in prima battuta. E la notizia è che il mercato del lavoro ne ha davvero bisogno, ma spesso non le trova, perché esiste un mismatch tra la domanda di questi nuovi profili e un’offerta che va urgentemente prodotta, con un’adeguata formazione.
A raccontare questo scenario, spiegando come formarsi al meglio, arriva un utile volume a firma di Tessa Gelisio e Marco Gisotti, 100 green jobs per trovare lavoro. Guida alle professioni sicure, circolari e sostenibili (edizioni Ambiente). Secondo gli autori, nel nostro paese i green jobs hanno superato nel 2018 i 3 milioni di addetti, il 13,4% dell’occupazione, mentre nel 2019 il numero di contratti di lavoro a nuovi green jobs è stato di 521.747 (e si tratta di posizioni caratterizzate da “maggiore stabilità contrattuale”). Proprio per questo, come scrive il ministro dell’Ambiente Sergio Costa nell’introduzione al libro, “ogni dicotomia tra economia e tutela ambientale va superata”. Ecco alcuni dei cento lavori più richiesti, distribuiti in tutti i settori produttivi.
Agricoltura, territorio, alimentazione – Una figura sempre più centrale in ambito agricolo è l’agricoltore multifunzionale, che può produrre beni ma anche servizi, come ad esempio nel settore turistico e in quello della produzione energetica, a integrazione dei redditi da raccolto. Il programmatore agricolo della filiera corta, si occupa invece della pianificazione dei processi produttivi secondo le esigenze della domanda locale, delle tradizioni e della stagionalità, mentre il programmatore delle risorse agroforestali valorizza queste ultime in chiave ecocompatibile. L’esperto di sviluppo rurale sostenibile, poi, progetta e realizza gli interventi per la gestione del territorio e la salvaguardia di aree protette e si occupa della promozione di progetti di sviluppo rurale e per il recupero di ecosistemi degradati. In ambito di alimentazione, invece, sono sempre più richiesti gli chef in generale e gli ecochef in particolare, che conoscano marchi di qualità, produzioni biologiche, certificazioni. E servono tecnici della qualità bio, che effettuino controlli per le certificazioni.
Le figure dell’architettura sostenibile – L’architetto oggi non può che essere un architetto sostenibile, che progetti e realizzi edifici in maniera green. Due altre figure esperte di progettazione sostenibile sono l’ecodesigner di prodotti e servizi green innovativi – che unisce conoscenze di design e progettazione con attenzione a materiali, risparmio energetico ed economia circolare – e il progettista dell’edilizia sostenibile. Sempre per quanto riguarda il tema edifici, servono oggi amministratori di condominio verdi, che oltre alla gestione amministrativa e contabile si occupino della sostenibilità degli immobili, dall’ottimizzazione energetica alla conoscenza di sgravi e incentivi.
Se l’avvocato e l’economista diventano green – L’avvocato ambientale è una figura specializzata in tema di conservazione e tutela dell’ambiente e può lavorare anche in azienda o nella pubblica amministrazione. L’economista ambientale, invece, ha competenze, sempre più cruciali per le imprese, in politiche ambientali, gestione del rischio, impatto dei sistemi socio-economici sugli ecosistemi, servizi ecosistemici. E poi c’è il risk manager che individua i rischi a cui l’impresa potrebbe essere esposta. Cruciale anche lo statistico ambientale, esperto di costruzione dei sistemi di indicatori ambientali e analisi dei dati ambientali.
Rifiuti, boom di nuove professioni – Moltissime le nuove figure professionali legate al tema dei rifiuti. Ad esempio, il chimicodei rifiuti, che conduce analisi qualitative e quantitative e valuta l’impatto di sostanze e siti sull’ambiente e sulla salute. Altre figure di questo settore sono l’esperto in demolizione per il recupero dei materiali, l’esperto legale dei rifiuti, l’esperto nella commercializzazione dei prodotti di riciclo, ancora l’esperto del sistema rifiuti, che fornisce consulenza e opera nell’intera filiera della gestione dei rifiuti. E ancora: l’ingegnere dei materiali nel settore rifiuti, che conduce attività di ricerca per lo studio e lo sviluppo dei materiali, l’ingegnere edile e ambientale del ciclo dei rifiuti. Sul fronte manageriale sempre più richiesto il manager del ciclo integrato dei rifiuti urbani.
Il settore cruciale: l’energia – Nel settore strategico dell’energia le figure richieste sono numerose. Si va dall’energy manager – una figura obbligatoria per tutti gli enti pubblici e alcuni soggetti del terziario, per i comuni e le industrie – all’esperto in gestione dell’energia (il cosiddetto Ege), responsabile del sistema gestione energia nell’ambito della norma ISO 50001. C’è poi l’ingegnere energetico, che spazia dalla produzione fino al consumo di energia. Centrale è anche il tecnico dell’efficienza energetica, che assiste gli specialisti nella produzione di energie rinnovabili e nell’applicazione di tecniche di risparmio energetico.
Sempre in ambito energetico altre figure chiave, che richiedono specializzazione ma non diplomi di laurea, sono: l’installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale, che conosce la normativa del risparmio energetico e le diverse forme di incentivazione; il tecnico installatore del solare, che si occupa di installazione di impianti fotovoltaici e solari. E poi c’è l’installatore di reti elettriche a miglior efficienza, che applica tutte le strategie per migliorare le prestazioni delle reti. Legato al tema energetico, infine, è il mobility manager, che ottimizza gli spostamenti dei dipendenti in azienda ma può lavorare anche per i comuni.
Ecoturismo, comunicazione e marketing – Saranno sempre più richiesti in futuro gestori di bed & breakfast, agriturismi e strutture green, ma anche guide ambientali escursionistiche. Altre figure professionali nuove in questo settore sono l’operatore di ecoturismo e nuove forme di turismo, che lega l’offerta turistica alla conservazione della natura, e il promoter ecoturistico, che propone pacchetti di turismo sostenibile.
Anche nel settore della comunicazione l’ambiente è un tema sempre più centrale. Il comunicatore ambientale elabora strategie di comunicazione integrate e campagne di sensibilizzazione, redige articoli e fa comunicazione sul web. L’ufficio stampa ambientale divulga concetti e prodotti legati all’ambiente, allestendo campagne stampa ed eventi. L’ecobrand manager, invece, promuove linee di prodotti sostenibili, possibilmente senza scadere nel “greenwashing” e occupandosi di business plan e relazioni con le agenzie di pubblicità. Anche l’esperto di marketing ambientale è una figura chiave nei processi produttivi e di commercializzazione di prodotti dedicati alla salvaguardia dell’ambiente.
Informatica, formazione, bandi green, moda – Uno dei mestieri in assoluto più richiesti è l’informatico ambientale, che sviluppa software e applicazioni dedicate all’ambiente (altre figure simili sono il bioinformatico e il geoinformatico). Un altro settore importante è quello della formazione, dove è richiesta una figura come l’educatore ambientale per l’infanzia, formato sui temi ecologici e ambientali. Infine serviranno sempre di più esperti in bandi e strumenti finanziari per progetti a sfondo ambientale. Altra figura popolare è lo stilista di moda sostenibile, che coniughi estetica, ambiente e diritti.
Figure che non richiedono laurea (ma specializzazione green) – L’esperto di acquisti verdi, il “vecchio” responsabile acquisti, si occupa di comprare, per le imprese, prodotti e servizi a basso impatto ambientale. Anche il manovale diventa manovale green, con conoscenze sui nuovi materiali ecocompatibili. Serviranno poi, per gestire le macchine delle nuove industrie a impronta ecologica, anche meccanici industriali green, che conoscano i nuovi macchinari. Anche il parrucchiere diventa eco, mentre il vivaista vive oggi una seconda vita, visto il boom delle piante da interno e esterno.