Roy Paci vs Guè Pequeno. Sette anni e due mesi dopo. Era il 12 novembre 2012 (!) quando il rapper, su Twitter, scriveva: “Essere insultati da @roypaci, una delle puttane della musica italiana, parla di testi impegnati, Toda Joja Toda Bellezza ma vaaffanculo va (…) Sto ciccione di mer*a“. In un’intervista dell’epoca, Gue disse: “Ci hanno offerto di fare la giuria di un fallimentalent. Al posto nostro ci è andato quello sfigato di Roy Paci. E la trasmissione ha chiuso dopo poche puntate”. Di tutta risposta, Paci su Facebook lo definì “frustrato e pseudo-rapper“.
Ebbene, ci sono voluti quasi otto anni per ricevere la (contro) risposta del trombettista. “L’unica cosa cicciona che ci sta qua è la tua spocchia da finto ominicchio. Nella realtà sei un cacasotto come lo sei stato a Milano quando ti ho ho invitato pubblicamente al mio concerto per venire a discutere di come tu e i tuoi avete trattato Primo Brown”. Cosa sia successo all’epoca dei fatti l’ha provato a spiegare con queste parole: “Sai benissimo che non ti ho insultato ma ho chiesto spiegazioni circa il trattamento che hai avuto nei confronti di mio fratello Primo Brown (rapper scomparso nel 2016, aveva militato nei Cor Veleno, ndr) ad un concerto che fece a Milano dove tu e tutta l’allegra brigata farlocca dei tuoi soci non avete mai pagato. Ho solo chiesto spiegazioni dopo la morte perché volevo che tu restituissi i soldi che non hai mai dato a Primo. Perché il vostro atteggiamento mafioso può far ridere solo ai 4 cretini che ti leccano il culo solo per convenienza”.
L’affondo di Roy Paci: “Ti auguro solo di non incontrarmi mai nel tuo cammino perché tutta la spocchia che ti ritrovi si tramuterebbe in un mucchietto di sabbia per la lettiera del mio gatto. Ti sei permesso di chiamarmi puttana ma sai benissimo che la vera puttana nei confronti delle major sei solo tu. Ho fatto talmente tanta roba nel mondo da indipendente che tu puoi solo lucidarmi gli stivali quando vado a funghi nelle Madonie. Attento ragazzo, hai pestato una merda che neanche te ne rendi conto. Il tuo mondo di favole può crollare in un solo istante. Soprattutto quando ti metti contro 1 che la coerenza, l’etica, la passione, l’impegno civile lo applica ogni giorno. Altro che pezzi sui borselli. Sveglia coglionazzo e porta rispetto“.
“Ma sono passati 8 anni ma che siete pazzi?”, risponde un utente con stupore. La risposta del trombettista: “Non sono pazzo compà. Un coglione di milanese imbruttito che vale mezza sega nella vita reale non si può permettere di offendere un siciliano che ha dedicato l’intera vita all’impegno e alla lotta civile ogni giorno. Vendicherò Primero fino alla fine dei miei giorni. Ora trema”. Al momento Guè Pequeno non ha controreplicato. Ma neanche i dissing cadono in prescrizione?