Il pm di Milano Bruna Albertini ha chiuso le indagini su una maxi truffa finanziaria ai danni di moltissimi risparmiatori. Nel registro degli indagati ci sono i nomi di 23 persone, compreso quello Fabio Innocenzi, l’ex a.d pro tempore di Ubs Spa ed ex consigliere delegato di Ubs Europe. Attualmente è commissario di Carige, almeno fino domani quando l’assemblea nominerà il nuovo consiglio d’amministrazione. Tra le persone indagate c’è anche Angelo Lazzari, il manager bergamasco già coinvolto nel caso dei 49 milioni di fondi pubblici della Lega, oggetto di una truffa ai danni dello Stato. Come risulta dall’avviso di conclusione delle indagini notificato dalla Gdf sono inoltre indagate come persone giuridiche, come la Sofia Sgr e Ubs Europe.
Lazzari, nato a Sarnico (in provincia Bergamo) nel 1968, è stato al centro pure di una rogatoria del pm di Genova che indagano sui soldi del Carroccio. Tramite la Sevenbit , Lazzari ha acquisito nel 2015 la Seven Fiduciaria, che ha in pancia le sette società che erano domiciliate negli uffici della Dea Consulting, cioè lo studio dei commercialisti della Lega. Dagli atti dell’inchiesta del pm Albertini, sarebbe socio-amministratore di Arc Advisory Company, società di consulenza finanziaria costituita nel 2007 in Lussemburgo e che, risulta dagli accertamenti, controlla indirettamente Tre International Sa. Le obbligazioni di quest’ultima erano state oggetto di un investimento, poi dismesso, da parte di Sofia sgr, oggi sottoposta a commissariamento dalla Banca d’Italia e oggi in liquidazione.
Secondo gli investigatori della Guardia di Finanza alcuni clienti , non informati della “rischiosità dell’investimento finanziario, si sono trovati nei propri portafogli gestiti da Sofia, obbligazioni Tre International Sa, quotate presso la Borsa di Vienna per un complessivo di 4,4 milioni di euro”. Obbligazioni, però, “di fatto non scambiate e prive di una quotazione”. Tre International, a sua volta, avrebbe investito quei soldi dei clienti “sottoscrivendo le quote del Fondo immobiliare chiuso riservato speculativo, denominato Sofia Reloaded Real Estate, per un valore superiore a quello reale, a causa della sopravvalutazione degli immobili conferiti nel fondo”. E Sofia sgr, poi, “nell’ambito di un accordo illecito più ampio con gestori di Fondi lussemburghesi” ha “dismesso – spiega la Procura – per intero l’investimento effettuato nelle obbligazioni Tre International Sa” con la “loro cessione ai fondi Lunezia Fund e Nesso Fund” con sede a Gibilterra. La stessa Sofia sgr, infine, avrebbe acquistato, stando alle indagini, “i fondi della Sicav lussemburghese denominata Fenice”, titoli che “venivano collocati nei portafogli dei clienti che ne ricevevano un danno pari all’importo investito”, ossia 6,5 milioni di euro, data la “illiquidità di quei titoli e la messa in liquidazione di Fenice”.