Loredana Guida aveva accusato febbre alta e nausea dopo essere tornata da un viaggio in Africa. Si era recata al pronto soccorso, ma era stata dimessa qualche ore dopo senza che le diagnosticassero una malattia specifica. Cinque giorni dopo è entrata in coma; lunedì il decesso. L'indagine della procura
Sono sette le persone iscritte nel registro degli indagati per la morte di Loredana Guida, la giornalista agrigentina di 44 anni deceduta lunedì notte dopo aver contratto la malaria durante un viaggio in Nigeria. La Procura indaga per omicidio colposo alcuni medici e infermieri dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento: non hanno subito diagnosticato la malattia alla donna.
Secondo quanto avevano riferito i familiari, la donna, dopo aver accusato febbre alta e nausea, una volta tornata dalla vacanza, si era recata al pronto soccorso. Qui ha trascorso 9 ore senza che le diagnosticassero una malattia specifica: quindi ha firmato le dimissioni ed è tornata a casa nonostante, sempre come hanno raccontato i parenti, avesse spiegato ai medici di esser appena tornata da un viaggio in Africa.
Cinque giorni dopo però le condizioni di salute di Guida sono peggiorate: è stata trasportata già in coma all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento dove è stata ricoverata in rianimazione per una settimana. Fino al decesso. Sempre i familiari hanno confermato che prima di andare in Nigeria Loredana Guida si era sottoposta alla profilassi antimalarica. Ora si attende l’autopsia che verrà eseguita nei prossimi giorni e che ha richiesto l’intervento anche di un infettivologo chiamato dalla Procura.