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Depilazione, tra laser e luce pulsata: le regole d’oro degli esperti per ottenere il risultato desiderato e i costi

La collaborazione di Vita e Salute con ilfattoquotidiano.it: ogni settimana un focus su alimentazione, benessere e stili di vita. In questo secondo appuntamento parliamo di depilazione e dei modelli a diodi di ultima generazione che promettono risultati eclatanti: vediamo a quali condizioni e come evitare effetti indesiderati

di Vita&Salute per il Fatto

Quella ai peli superflui è una vera lotta continua, senza quartiere e avanza inesorabile il movimento “no hair” che dilaga tra le donne ma al quale i maschi si sono associati per solidarietà. Ogni dieci donne ci sono infatti tre-quattro uomini che si depilano e hanno scoperto il piacere del petto – e non solo – glabro, liscio e vellutato. E se la ceretta non tramonta, oggi l’intento è quello di liberarsi dei peli per sempre, obiettivo reso possibile dalla tecnologia laser.

Gambe, ascelle e pube per le donne, spalle, petto e gambe per il sesso maschile che ha dimenticato il fascino del petto villoso di Sean Connery per preferire Mattew Conaugh. Il gradimento è unanime: il 20% delle signore valuta più sexy l’uomo glabro, contro un severo 55% degli uomini che ha dichiarato “inguardabile” la donna con peli superflui al seguito.

Questo tipo di intervento è consigliato a chi è stanco di ricorrere frequentemente a cerette, rasoi e vari altri metodi di depilazione, soprattutto quando si devono trattare zone delicate come inguine, ascelle, baffetti, sopracciglia e viso. Inoltre, l’epilazione laser è indicata per le persone con patologie legate al bulbo pilifero, che possono esacerbarsi proprio depilandosi di continuo, come la follicolite, la tendenza a formare peli incarniti e ad avere cisti.

Dalla luce pulsata… – Ma come raggiungere l’obiettivo desiderato? Secondo il professor Steven Nisticò, specialista in dermatologia e presidente del Gild, Gruppo italiano laser in dermatologia, “La tecnologia ci offre varie possibilità grazie alla luce pulsata e al laser, entrambi colpiscono delle strutture del follicolo pilifero chiamate ‘bulge’, ricche di cellule staminali per garantire il ricambio pilifero e di melanina, lo stesso pigmento responsabile dell’abbronzatura; ma alcuni laser hanno lunghezze d’onda capaci di colpire anche un altro importante bersaglio: i sottili vasi sanguigni che portano ossigeno e nutrimento al pelo. Questo è importante perché permette di colpire l’obiettivo in due modi diversi e potenziare quindi il risultato finale.

Nell’epilazione laser, quindi, il pelo non è strappato, ma si determina un processo chiamato fototermolisi (l’energia luminosa si trasforma in calore): provoca la distruzione del bulbo e delle cellule che lo rigenerano e lo alimentano, consentendo di ottenere risultati duraturi. L’epilazione laser presenta una serie di vantaggi: oltre a essere praticamente indolore, infatti, favorisce una riduzione della quantità e del diametro dei peli, nonché una ricrescita lenta, se non addirittura inesistente, di quelli residui grazie all’eliminazione del bulbo pilifero”.

Dal punto di vista anatomico, nel pelo si distinguono due parti principali: fusto (quello visibile all’esterno della cute) e radice (contenuta nel follicolo pilifero a livello dell’epidermide, quindi nella parte invisibile). Nella parte più profonda, il follicolo si rigonfia per formare il bulbo pilifero, che accoglie la papilla dermica, una struttura costituita da un gruppo di cellule staminali che nella fase di proliferazione danno origine al pelo.

Prezzi da capire – La prima domanda è: dove eseguire i trattamenti che sono disponibili sia nei centri estetici che negli studi medici, quale criterio seguire nella scelta? Molti centri estetici offrono tariffe piuttosto attraenti ma forse ci vogliono più sedute per avere il risultato atteso: “È così” conferma il professor Nisticò, “la legge infatti stabilisce che il trattamento laser possa essere eseguito dalle estetiste solo con macchine depotenziate che non possono superare i 40 Joule per cm2 e abbiano una lunghezza d’onda compresa tra 800 e 1200 nanometri, mentre il personale medico è autorizzato a gestire e usare laser più potenti. La differenza si traduce nel maggior numero di sedute necessarie, costano di meno, ma il percorso è più lungo nel tempo”.

Quali sono i laser indicati per l’epilazione permanente? “Le sorgenti più usate sono il laser a diodi, quello a neodimio Yag, che colpisce anche la componente vascolare a cui facevamo cenno prima, e quello all’alessandrite che ha un’indicazione più selettiva sulle persone con pelle scura, caratteristica che noi indichiamo con il termine ‘fototipo’. Proprio le persone con pelle e peluria scura ottengono i migliori risultati, perché il laser colpisce e distrugge la melanina. Questo fattore è collegato anche a uno dei possibili effetti collaterali, ossia che il laser distrugga anche la melanina delle zone circostanti determinando delle macchie bianche. Mentre se non usato correttamente e non tarato in maniera adeguata il laser può causare vere e proprie scottature con esiti cicatriziali”.

Il laser è indicato in adolescenza o in menopausa? “Sì, la crescita dei peli è però soggetta a influenze ormonali, quindi in caso di irsutismo o ipertricosi consiglio una valutazione e un trattamento in ambiente medico”, spiega Nisticò. In quali casi invece la depilazione laser è controindicata e perché? “Nei soggetti con fototipo chiaro e chiarissimo rischia di essere inutile così come non funziona sui peli bianchi a causa dell’età, in quel caso è opportuno ricorrere all’epilazione tradizionale.

Infine ricordiamo che in Italia, per tutelare i consumatori, è nato Cult, un comitato scientifico di specialisti guidati dal professor Nicolò Scuderi della Sapienza di Roma che ha come scopo principale la ricerca e la produzione di studi in materia di trattamenti estetici e medico-estetici. Succede infatti che sul mercato siano introdotte apparecchiature di dubbia efficacia o, peggio, non certificate e potenzialmente pericolose (info: www.cultlaser.it).

Le regole d’oro: evitate la pinzetta – Scopriamo le regole d’oro per avere il risultato desiderato. È bene consigliabile sottoporsi a questo tipo di trattamento in inverno: il momento ideale è la fase anagen del pelo, di crescita, in cui la radice è spessa e l’irrorazione sanguigna è massima. Prima del trattamento è sconsigliabile fare la ceretta perché lo renderebbe parzialmente inefficace; due giorni prima è però possibile usare il rasoio che mantiene intatte le strutture alla radice.

Prima della seduta con luce pulsata o laser la pelle deve essere pulita perfettamente e priva di creme, profumi, deodoranti o qualunque prodotto che possa interagire con il laser. Inoltre è necessario evitare di togliere i peli con la pinzetta o decolorarli un mese prima dell’epilazione per non rischiare l’inefficacia del trattamento.
A seconda dell’ampiezza della zona da trattare, la durata del trattamento varia da 15 minuti ad alcune ore: ogni impulso del laser agisce su una superficie di circa due centimetri quadrati e dopo una seduta si può apprezzare una diminuzione della crescita dei peli media tra il 20-35%.

Subito dopo il trattamento, può comparire un arrossamento della pelle, fenomeno del tutto normale che varia in base al grado di sensibilità epidermica individuale. Il rossore è temporaneo e scompare dopo qualche minuto. Importante avvertenza: dopo un trattamento laser alcuni rimuovono i peletti manualmente con le pinze o con un’ulteriore ceretta. I peli non vanno rimossi ma vanno lasciati cadere naturalmente, cosa che succede entro poche ore. La fase di vita del pelo è soggettiva, ma dura in genere tra i 30 e i 45 giorni, ecco il perché della pausa di un mese, un mese e mezzo, tra un trattamento e l’altro. Per i laser medicali sono sufficienti tra 4 e 6 sedute per avere una diminuzione dei peli tra il 70 e il 100%. E in caso di peluria residua, questa è comunque più debole, sottile e gestibile. In genere comunque si ricorre a un paio di sedute di mantenimento l’anno. (Articolo di Johann Rossi Mason)

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