Microsoft ha annunciato oggi il lancio del nuovo programma AI For Health che ha come obiettivo quello di riuscire a migliorare la salute delle persone e delle comunità di tutto il mondo, grazie all’impiego delle più avanzate soluzioni di intelligenza artificiale applicate all’ambito medico. Si tratta di un ambizioso programma filantropico quinquennale nel quale Microsoft investirà 40 milioni di dollari per consentire a organizzazioni no profit e ricercatori che lavorano in aree correlate alla salute, di:
- Accelerare la ricerca medica per far progredire prevenzione, diagnosi e trattamento delle malattie
- Aumentare la nostra comprensione condivisa della salute e della longevità per proteggerci dalle crisi sanitarie globali
- Ridurre le disuguaglianze sanitarie e migliorare l’accesso alle cure per le popolazioni più deboli
- Supportare le capacità di ricerca fondamentali, tra cui condivisione di dati e privacy differenziale
Ovviamente la tecnologia, e in particolare l’impiego di avanzate soluzioni di IA per l’analisi dei dati e lo sviluppo di approcci innovativi ai problemi, avrà un ruolo centrale nel promuovere la ricerca e nel migliorare l’accesso all’assistenza sanitaria per i Paesi in via di sviluppo. “Il programma AI For Health opererà attraverso collaborazioni che sfruttano i nostri migliori strumenti di intelligenza artificiale e le competenze tecniche di Microsoft per favorire ulteriori ricerche e scoperte mediche e aumentare l’equità sanitaria tra le popolazioni svantaggiate”, ha spiegato John Kahan, Chief Data Analytics Officer presso Microsoft.
Molto interessante ad esempio è proprio il concetto di privacy differenziale, sviluppato da Microsoft in collaborazione con l’Istituto per le Scienze Sociali Quantitative dell’Università di Harvard, che dovrebbe consentire a ricercatori e analisti di estrarre informazioni utili da set di dati contenenti informazioni personali, allo stesso tempo offrendo una miglior protezione della privacy. L’idea infatti è quella di introdurre del “rumore statistico”, ovvero dati sintetici aggiuntivi, in una quantità tale da proteggere la privacy di ogni individuo senza però influire negativamente sull’accuratezza dei dati estratti.
Tra le problematiche più urgenti che si mira a risolvere ci sono ad esempio la cosiddetta “sindrome della morte in culla”, le cui cause sono ancora in larga parte sconosciute a causa della difficoltà di effettuare osservazioni dal vivo, la lebbra e la retinopatia diabetica. Le prime organizzazioni ad entrare nel programma AI for Health sono state BRAC, Fred Hutchinson Cancer Research Center, Intelligent Retinal Imaging Systems (IRIS), Novartis Foundation, PATH e il Seattle Children’s Research Institute.