Un’altra doccia fredda per i giornalisti di Radio Città del Capo a Bologna, all’interno di una vicenda che diventa sempre più critica. Dopo la denuncia della redazione, il 4 gennaio scorso, del tentativo dell’editore, la NetLit srl, di “zittire la radio”, “smantellando programmi e redazione”, i giornalisti hanno appreso, attraverso una raccomandata dell’editore, spedita il 28 gennaio, che il direttore della storica emittente bolognese, Riccardo Tagliati, è stato rimosso dal suo incarico e rimane nell’organico come redattore full time. La redazione esprime “profonda preoccupazione di fronte a un atto unilaterale dell’editore”: “Un fatto grave”, si legge nella nota, “che indica la mancata volontà di avviare un vero confronto con l’obiettivo, che pensavamo condiviso, di preservare Radio Città del Capo come emittente locale punto di riferimento per la città Bologna”. Una decisione, quella dell’editore, che non è stata trasmessa prima della raccomandata neanche allo stesso Tagliati che, su Twitter, scrive: “A mia insaputa”.
A mia insaputa. Come Scajola. Ma davvero https://t.co/U0Obe6ukGf
— Riccardo Tagliati (@Ritagliati_RCdC) January 31, 2020
La vicenda non va giù ai sindacati che si stanno occupando della vertenza. “A Radio Città del Capo di Bologna l’editore Netlit ha deciso un cambio di direzione, Riccardo Tagliati sarà sostituito da Tiziana Barrucci. Atto formalizzato attraverso una raccomandata al fiduciario di redazione e all’Aser, prima di un incontro già fissato per il 5 febbraio, nel quale si dovrà discutere del futuro della radio e dei piani di sviluppo e riorganizzazione dell’emittente”, rilevano Aser e Fnsi.
“Ma fatto ancor più grave – proseguono – è che Tiziana Barrucci lavora a Stampa Romana, dove si occupa di formazione: insomma la dipendente del sindacato regionale dei giornalisti diventa direttore di un’emittente dove è in atto una dura vertenza, sostituendo un collega sul cui impiego ancora non vengono date spiegazioni”. “Ferma restando la libertà della collega Barrucci di decidere il suo futuro professionale – sottolineano – , è auspicabile che Stampa Romana chiarisca il ruolo della dipendente e i rapporti che intercorrono con l’editore di Netlit, Renato Truce, apertamente ostile al sindacato e alle sue rappresentanze”. “Ci attendiamo che, dall’incontro del 5 febbraio, arrivino risposte, trasparenza e un piano editoriale e industriale – rivendicano i giornalisti di Rcdc -. Elementi fino ad ora nemmeno presenti nella trattativa, e tanto più necessari in un momento di forte crisi societaria come quello che sta attraversando la società editrice” e avvertono; “Ci riserviamo ogni iniziativa per tutelare il valore e il radicamento di Radio Città del Capo, la professionalità dei suoi giornalisti e il servizio che ogni giorno la radio rende ai suoi ascoltatori”.
A cercare di far ragionare l’editore anche l’assessore al Lavoro del Comune di Bologna, Marco Lombardo. “Mi auguro – dice – che il presidente del cda Renato Truce possa smentire la notizia” del cambio di direzione, “perché, se così fosse, si tratterrebbe sostanzialmente di una violazione della ‘tregua’ che avevamo siglato, con l’accordo delle parti in Comune, il 17 gennaio”. “Pur essendo la decisione legittima, credo che sarebbe opportuno revocare o sospendere il provvedimento, in attesa della riunione del 5 febbraio, per ristabilire le condizioni di serenità rispetto al tavolo di confronto”, chiede l’assessore.
Intanto è iniziato da parte della NetLit il parziale smantellamento, paventato dai giornalisti, della redazione di Bologna che, da cinque cronisti, ora ne prevede solo due, più il nuovo direttore che risulta part-time. La “riorganizzazione” deliberata dal cda del gruppo stabilisce il trasferimento di tre giornalisti, Roberta Cristofori, Luca Lovisetto e Massimiliano Colletti, in tre diverse piccole radio appartenenti a NetLit, nelle quali la composizione dell’organico solleva delle perplessità: prevede, intanto, la presenza di tre soli giornalisti, il più delle volte part time; in più, alcuni redattori figurano anche come direttori di altre emittenti del gruppo. Così, la direttrice di Radio Monterosa, Chiara Colasanti, è inserita anche nella redazione di Zainet come redattrice full-time, mentre Riccardo Cotumaccio risulta direttore di Radio Jeans ma anche redattore part time di Zainet. C’è poi il caso di HotBlock radio, dove la redazione è composta da due soli redattori part time, Massimiliano e Alessandro Truce, entrambi figli del presidente di NetLit, Renato Truce.
Tornando alla vicenda di Radio Città del Capo, da registrare la presa di posizione di Tiziana Barrucci, pubblicata sul sito dell’Associazione Stampa Romana (Asr): “Sono stata contattata qualche giorno fa dal collega giornalista e rappresentante legale di Netlit, Renato Truce, con una richiesta di consulenza giornalistica per il Network radiofonico. Richiesta di consulenza mai formalizzata, che declino – ha scritto la giornalista – È con molto rammarico che prendo atto dell’evidente strumentalizzazione che viene fatta invece della vicenda in queste ore, in un clima inquinato probabilmente anche dalle tensioni dovute alle imminenti elezioni di categoria. Ritengo offensivo e scorretto che si crei tanto rumore, sulla mia persona e sul sindacato dove lavoro e di cui faccio parte – ha aggiunto Tiziana Barrucci – visto che la mia posizione come dipendente di Asr non profila alcuna incompatibilità o inopportunità con la richiesta fattami, e che mai si è parlato nel Network in mia presenza di licenziamenti di colleghi né tanto meno di contrattazioni sindacali in corso. Non credo che l’Asr, come chiesto dalla Fnsi, debba o possa spiegare alcunché. Il mio ruolo – ha concluso – all’interno della Associazione è di tipo tecnico e non sindacale, non avendo assunto alcuna carica“.