Imprenditore, appassionato di cavalli, presidente del Perugia calcio. Basterebbero tre informazioni per descrivere la vita di Luciano Gaucci, morto all’età di 81 anni a Santo Domingo, scelto come suo buen retiro dopo i problemi con la giustizia italiana. Ma sarebbe una descrizione assolutamente ingenerosa per un personaggio che a suo modo ha segnato un’epoca, diventando uno dei personaggi simbolo del calcio italiano a cavallo fra gli anni Novanta e gli anni Duemila, quando riuscì a riportare un club storico come il Perugia dalla Serie C alla Serie A. Dall’aver ingaggiato il figlio di Gheddafi all’aver portato in Italia il primo calciatore cinese della Serie A, dal tentativo di tesserare una calciatrice fino alla scoperta di calciatori sconosciuti divenuti campioni (un esempio su tutti: Nakata), Luciano Gaucci è stato un uomo di grandi contraddizioni. Nel mondo dello sport si affermò prima nell’ippica e poi nel calcio, alla guida del Perugia calcio. Fu proprietario anche di Viterbese, Catania e Sambenedettese.
Nato a Roma il 28 dicembre del 1938, presidente eccentrico, è stato anche il primo, e per adesso unico, ad affidare la panchina di una squadra di calcio a un’allenatrice: nel 1999 chiamò infatti Carolina Morace alla guida della Viterbese. Ex autista dell’Atac, Gaucci è diventato ricco principalmente grazie alla sua imprese di pulizie, “La milanese“, attiva a Roma. Prima che nel calcio, gli altri veri affari gli fece nell’ippica, vincendo anche un Prix de l’Arc de Triomphe nel 1988 con Tony Bin, cavallo acquistato per appena 12 milioni di lire quando era solo un puledro e rivenduto alla cifra record di 7 miliardi di lire. Da Santo Domingo sarebbe dovuto rientrare in Italia dopo la latitanza, conclusa nel 2008: non lo fece. Per il fallimento del Perugia aveva patteggiato tre anni per bancarotta fraudolenta e reati fiscali, ma grazie all’indulto non ha mai dovuto scontare la pena.
Con un passato da vicepresidente della Roma di Dino Viola negli anni ’80, Gaucci è stato presidente del Perugia per tredici anni dal 1992 al 2004, conquistando due promozioni dalla B alla Serie A più una in B nel 1993 ma revocata per un illecito dopo lo spareggio di Foggia contro l’Acireale. Sempre sotto la sua gestione, il Perugia ha giocato anche una semifinale di Coppa Italia nella stagione 2002/2003 e vanta una partecipazione alla Coppa UEFA. Presidente vulcanico e dal carattere forte, non a caso soprannominato ‘Uragano‘, Gaucci era però un grande intenditore di calcio tanto da lanciare allenatori come Serse Cosmi e Stefano Colantuono. Nel ‘suo’ Perugia hanno mosso i primi passi quattro futuri campioni del Mondo nel 2006: Rino Gattuso, Marco Materazzi, Massimo Oddo e Fabio Grosso.
A Gaucci si devono anche l’arrivo in Italia dei primi giocatori asiatici, come il giapponese Hidetoshi Nakata, il coreano Han (poi ceduto dopo il gol segnato in nazionale contro l’Italia ai Mondiali nel 2002, ndr) e il cinese Ma Mingyu. Fu sempre l’imprenditore romano a portare in Italia Saadi Gheddafi, figlio del dittatore della Libia Muammar Gheddafi. Celebri rimarranno le sue sfuriate contro gli arbitri e anche contro gli avversari, come nel caso della storica lite con l’allora ex presidente del Bari Vincenzo Matarrese.