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Attentato a Londra, l’assalitore era Sudesh Amman: “Aveva scontato metà della pena in carcere”. Isis: “È un nostro combattente”

Ventenne affascinato dalla morte in nome del terrorismo, era sorvegliato speciale dalla polizia. Era stato condannato per possesso e distribuzione di materiale estremistico

Era uscito di prigione solo pochi giorni fa ed era stato precedentemente notato dalle forze dell’ordine per una sorta di “fascinazione nei confronti dell’idea di morire in nome del terrorismo”. Questo il profilo di Sudesh Amman, 20 anni, l’attentatore che ieri ha accoltellato tre persone (tutte fuori pericolo) a Streatham, sud di Londra, prima di essere ucciso dalla polizia. L’identità è stata resa nota dagli investigatori, come riporta la Bbc. L’uomo ha agito in nome dello Stato Islamico, secondo quanto riporta Amaq, canale ufficiale del gruppo terroristico: “L’autore dell’attacco è un combattente dello Stato islamico – hanno fatto sapere – Ha eseguito l’attacco in risposta agli appelli a prendere di mira i cittadini dei Paesi della coalizione” anti-Isis.

L’uomo era sotto sorveglianza della polizia al momento dell’attacco: era stato rilasciato dopo aver scontato metà della pena di reclusione di oltre tre anni cui era stato condannato per possesso e distribuzione di materiale estremistico. Rinchiuso in carcere all’età di 18 anni, era stato rilasciato ma considerato abbastanza a rischio da giustificare una sorveglianza speciale della polizia. Alle domande dei giornalisti, una fonte del governo citata dal Guardianha risposto che l’uomo “era sotto sorveglianza, e questo ha consentito alla polizia di fare il proprio lavoro con tanta rapidità. Poteva finire molto peggio. C’erano state preoccupazioni quando era in carcere, ma non vi era nessuna possibilità per nessuna istanza di potere di tenerlo dietro le sbarre”.