Mentre in Europa il 5G comincia a fare timidamente capolino, in Cina e in Giappone sono già stati avviati i piani di ricerca che dovrebbero portare entro il 2030 al nuovo standard 6G. Quest’ultimo, con una velocità massima in download attesa attorno al Terabyte al secondo, dovrebbe essere circa 8000 volte più veloce dell’attuale 5G.

Secondo quanto riferito dall’Hindustan Times, infatti, il Ministro cinese per le Scienze e la Tecnologia, avrebbe già istituito due gruppi di lavoro per supervisionare la ricerca riguardo al 6G, uno dei quali è formato da dirigenti dei ministeri del settore e fornirà supporto al secondo gruppo, composto invece da 37 esperti di università, istituti di ricerca e aziende hi-tech. Allo stesso modo, recentemente, anche il Ministro nipponico degli Interni e delle Comunicazioni, Sanae Takaichi, ha dichiarato che la rete 6G potrebbe diventare realtà già dal 2030 e che dalla prossima estate il Governo darà avvio al programma di ricerca.

Un così largo anticipo nello sviluppo del nuovo standard non deve meravigliare, perché anche quando sui media si è iniziato a parlare del 5G, quest’ultimo era in sviluppo già da un decennio. Il nuovo standard come detto sarà circa 8000 volte più veloce dell’attuale 5G. Quest’ultimo infatti viaggia a una velocità massima teorica in download di 1 Gigabit al secondo, mentre col 6G si dovrebbe arrivare a scaricare fino a 1 Terabyte al secondo, e dato che ogni byte è composto da 8 bit il calcolo è presto fatto.

Ma perché tutta questa banda quando già attualmente una trasmissione Netflix alla massima risoluzione disponibile (4K) richiede un flusso dati di 6,75 Gigabyte all’ora? Perché anzitutto bisogna pensare che, di qui a 10 anni, il 4K sarà lo standard per gran parte della popolazione come ora lo è il Full HD, con gruppi più piccoli in grado di fruire di trasmissioni 8K e poi perché nel prossimo decennio lo sviluppo e la diffusione di soluzioni IoT (Internet of Things) e dei dispositivi smart e connessi è destinato a incrementare in maniera esponenziale e per consentire a un elevato numero di dispositivi di dialogare con la rete e tra loro, sarà necessaria una banda molto più ampia dell’attuale.

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