A vent’anni dalla morte, la figura di Bettino Craxi continua a far discutere. Oggi per oltre due ore i consiglieri comunali di Milano si sono confrontati sull’ex Presidente del Consiglio a partire dalla proposta di intitolare una via in suo nome lanciata da Forza Italia e dal consigliere di Milano Popolare Matteo Forte. “Anche Caravaggio era un assassino latitante ma in città abbiamo mostre dedicate a lui” ha spiegato il promotore della mozione. Gli animi si riscaldano quando il consigliere del M5S Corrado ricorda le condanne definitive di Craxi. La consigliera Mariastella Gelmini. Anche il capogruppo leghista Alessandro Morelli durante la discussione si alza e abbandona l’aula: “Il vero latitante (in senso politico) è il sindaco Sala, perché diceva pochi giorni fa che sarebbe stato meglio un dibattito in Consiglio comunale. La sua assenza oggi è doppiamente grave”. La Lega “abbonda i lavori di questa seduta, ringraziamo tutti i consiglieri comunali presenti tranne uno, quello più importante, il sindaco di Milano Sala che non c’è”, continua Morelli. Spaccato invece il gruppo di maggioranza tra chi rifiuta in toto ogni possibile riferimento e chi, come ha spiegato il capogruppo Filippo Barberis, vorrebbe intitolargli qualcosa di diverso da una via, “un segno di memoria più sobrio”, come ad esempio una targa sotto l’abitazione del leader socialista a Milano. Craxi “è ancora controverso e divisivo nell’opinione pubblica, al punto da renderci critici o contrari al dedicargli una via come forma celebrativa – ha detto Barberis in consiglio – Ma c’è la possibilità di individuare altre segni di memoria più sobri e meno divisivi e riteniamo che questo sia nella disponibilità della giunta, noi oggi siamo contrari alla via”. Ma c’è anche chi come il consigliere di Milano Popolare Basilio Rizzo afferma ironicamente: “Potremmo intitolargli un ufficio vicino al Duomo dove si prendevano le tangenti”. Il voto in consiglio, alla fine, è stato congelato.