Oggi in aula ha testimoniato Antonio Matera, già socio dell'ex compagno di Karima El Mahroug nella gestione della discoteca 'Albikokka' a Genova. "isso era innamorato dei soldi, gli interessava Ruby perché gli avrebbe portato soldi"
Operazione Ruby. Potrebbe avere un nuovo nome il processo per corruzione in atti giudiziari che vede imputato Silvio Berlusconi, Karima El Mahroug e alcune olgettine. Oggi in aula ha testimoniato Antonio Matera, già socio di Luca Risso nella gestione della discoteca ‘Albikokka’ a Genova. Risso, ex compagno di Ruby, “mi disse che l’’operazione’ per incassare 3 o 4 milioni con lei era riuscita, la cifra finale ricevuta era sui 3 milioni” e con quei soldi arrivati “da Berlusconi” andò a “vivere in Messico” con lei e là fecero “investimenti immobiliari. Risso era innamorato dei soldi, gli interessava Ruby perché gli avrebbe portato soldi”. Il teste, coinvolto in un procedimento per bancarotta riguardante proprio la gestione della discoteca genovese, “mi diceva che sperava di recuperare dei soldi per andare a vivere in Sud America, diceva ‘così non faccio niente, me ne sto tranquillo'”. Secondo Matera, “Risso sapeva benissimo che Ruby era minorenne, si faceva forte di questo, perché così sarebbe riuscito a prendere i soldi della ‘operazione’ con Ruby, ‘operazione’ che gli riuscì perché si trasferirono in Messico”.
Parte del denaro incassato da Karima El Mahroug e dall’allora compagno, infatti, secondo i pm, sarebbe servito anche per l’acquisto di un ristorante con annesso pastificio e due edifici con mini-alloggi per operatori del settore turistico a Playa del Carmen, in Messico.
Il teste ha raccontato che Risso gli aveva parlato di “3-4 milioni di euro da prendere, poi che la cifra finale fu di 3 milioni, prese soldi un po’ alla volta, una parte subito e gli altri dilazionati”. Sempre secondo la deposizione, Risso gli avrebbe detto che Luca Giuliante, all’epoca legale di Ruby, faceva da “tramite” per i soldi che arrivavano “da Berlusconi”, “sempre nell’operazione dei 3 milioni”. Risso gli avrebbe raccontato ancora che “lui avrebbe gestito i soldi di Ruby, lei li prendeva e lui li gestiva, mi diceva che era il colpo della sua vita”, ha detto ancora rispondendo alle domande dell’aggiunto Tiziana Siciliano e del pm Luca Gaglio.
Già nella scorsa udienza, una giornalista inglese aveva raccontato in aula che Ruby per tacere sulle serate ad Arcore con Berlusconi avrebbe incassato dall’ex premier “6 milioni di euro“, stando a quanto a lei riferito da Marysthell Polanco. A parlare di presunti versamenti milionari a Ruby e Risso era stato, prima di morire in una clinica svizzera, anche l’ex legale di Karima, l’avvocato Egidio Verzini. Ruby, disse ai media il legale, avrebbe ricevuto “un pagamento di 5 milioni di euro eseguito tramite la banca Antigua Commercial Bank di Antigua su un conto presso una banca in Messico” e in particolare 2 milioni “sono stati dati a Luca Risso” e tre “sono stati fatti transitare dal Messico a Dubai e sono esclusivamente di Ruby”. Ruby “non lavorava, faceva niente” ma quando aveva un po’ di soldi “spendeva e spandeva” e spesso “andava a Milano” dove frequentava locali e ristoranti senza badare a spese. “Erano tutti soldi cash, lei tirava fuori mazzette di soldi ha dichiarato Matera – Ruby non faceva nulla girava a vuoto. Faceva racconti incredibili e aveva manie di grandezza”.
Prima di Matera è stato sentito un altro testimone. Alessandro Ravera, consulente immobiliare, ha parlato di Imane Fadil, una delle testimoni caso Ruby, morta il primo marzo 2018 per una grave malattia:”Mi parlò di due ragazze che l’avevano avvicinata fuori dal Tribunale, in un bar vicino, e da loro le era stata proposta una cifra, che non ricordo, per il silenzio” sulle serate ad Arcore. L’offerta di denaro, aveva già detto il teste in indagini, proveniva “da Berlusconi” attraverso le ragazze. Il teste ha chiarito che ci sarebbe stato anche un altro “avvicinamento” a Fadil “in una discoteca”, sempre da parte di una “ragazza, ma non ricordo chi” – una ragazza ospite delle serate a Villa San Martino, così come le altre due del primo “avvicinamento” – che “le disse che c’era la possibilità di avere fino a 500mila euro” per non parlare del ‘bunga-bunga’.