“Ma a chi interessa che caschi un ponte, smettiamola”. “Alle persone che sono morte interessa eccome”. “A me non interessa questa storia qui. Benetton sponsorizza un centro culturale”. Parola di Oliviero Toscani, che lunedì, ospite di Geppi Cucciari e Giorgio Lauro a Un giorno da pecora su RadioUno, si è espresso così quando i conduttori del programma radiofonico gli hanno chiesto se era d’accordo con le Sardine che hanno definito “un’ingenuità” la loro foto con Luciano Benetton. Quest’ultimo, insieme a Toscani, era di fatto il padrone di casa, visto che lo scatto è stato realizzato nel Trevigiano, a Fabrica, il centro culturale diretto da Oliviero Toscani e, per usare le parole dell’artista, “sponsorizzato da Benetton“. Parole, quelle di Toscani sul Ponte Morandi, che hanno suscitato la replica di Cucciari e Lauro, ma non quella dell’altro ospite in studio, il deputato napoletano Gennaro Migliore, ex Rifondazione Comunista e ora renzianissimo.

Vale la pena ricostruire con precisione l’andamento del discorso per comprendere bene in quale contesto Toscani abbia espresso il suo “ma a chi interessa che caschi un ponte”. L’artista stava spiegando il motivo dell’arrivo delle sardine a Fabrica, ovvero una lezione sulla comunicazione moderna in Italia, “visto che loro sono un fenomeno mondiale”. “Avevamo finito, è arrivato Benetton per un saluto e abbiamo fatto una foto ricordo che non sarebbe dovuta diventare pubblica” ha detto il celebre fotografo. Poi la domanda: “Le Sardine hanno definito quella foto un’ingenuità”. Chiaro il riferimento al fatto che i Benetton sono al centro dell’agenda politica del governo, che a breve dovrebbe decidere se revocare o meno le concessioni autostradali ad Atlantia (società controllata dalla famiglia Benetton) dopo il crollo del Ponte Morandi.

Da qui la presa di posizione di Toscani. “Noi come Fabrica con Autostrade non abbiamo proprio niente da fare” ha detto l’artista, con Giorgio Lauro che ha sottolineato come invece Luciano Benetton abbia un rapporto diretto e importante con Autostrade. Toscani ha provato a spiegare: “Benetton è un azionista di una società della quale la famiglia ha un 30%, magari anche lei se ha investito in Deutsche Bank è responsabile della caduta del ponte”. Poi la frase incriminata, le proteste dei conduttori e il silenzio totale di Gennaro Migliore. Chi ha fatto una scelta diametralmente opposta a quella del parlamentare renziano è stato il Movimento 5 Stelle, da sempre promotore della revoca della concessione autostradale ad Atlantia. Ad accusare Toscani ci ha pensato il viceministro dello Sviluppo Economico Stefano Buffagni con un post sulla sua pagina Facebook: “Per noi, i ponti è fondamentale che stiano su. Per noi è fondamentale garantire la sicurezza degli italiani, è un tema centrale. A noi non interessa il profitto ma la sicurezza degli italiani, non vogliamo morti sulla coscienza” ha detto Buffagni. Che poi ha aggiunto: “Se qualcuno ha iniziato un percorso di partecipazione e poi finisce per diventare strumento di marketing dei Benetton – ha sottolineato riferendosi alle Sardine – forse qualche domanda dovrebbe farsela. Noi come governo continuiamo a lavorare per garantire la diminuzione dei pedaggi, la sicurezza degli italiani e che chi ha causato danni si prenda le sue responsabilità e paghi fino all’ultimo“.

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