Il gip aveva rigettato la richiesta dei domiciliari per l’ex ad e non aveva ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza per Marco e Gianluca Jacobini, Elia Circelli e lo stesso De Bustis con riferimento, a vario titolo, a ulteriori nove ipotesi di reato di falso in bilancio, ostacolo alla vigilanza, maltrattamenti ed estorsione
La Procura di Bari insiste per l’arresto di Vincenzo De Bustis Figarola, ex amministratore delegato della Banca Popolare di Bari, per il quale il gip – nell’ambito dell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari Marco e Gianluca Jacobini, ex presidente e co-direttore, e il responsabile della funzione Bilancio Elia Circelli – ha disposto solo l’interdizione per un anno dall’esercizio della professione di dirigente di istituti bancari.
Il procuratore aggiunto Roberto Rossi e i sostituti Federico Perrone Capano e Savina Toscani hanno impugnato dinanzi ai giudici del Riesame l’ordinanza di custodia cautelare eseguita lo scorso 31 gennaio nella parte in cui il gip Francesco Pellecchia ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari per l’ex ad e non ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza per i due Jacobini, Circelli e lo stesso De Bustis con riferimento, a vario titolo, a ulteriori nove ipotesi di reato di falso in bilancio, ostacolo alla vigilanza, maltrattamenti ed estorsione, rispetto alle 21 imputazioni complessivamente contestate dalla Procura.
Intanto Circelli ha risposto per quasi due ore alle domande del gip, negando di aver falsificato i dati contabili della banca. Una simile azione, stando alla sua difesa, non gli sarebbe stata possibile perché chi redigeva il bilancio metteva solo insieme numeri, senza possibilità di controllo o valutazione degli stessi, non avendo competenza e possibilità di accesso su altre funzioni, come la valutazione dei rischi, la concessione di crediti, gli avviamenti. I dati per la redazione del bilancio, cioè, gli sarebbero stati forniti senza possibilità che lui fosse a conoscenza della loro eventuale falsificazione.
Si sono invece avvalsi della facoltà di non rispondere Marco e Gianluca Jacobini.