Televisione

Festival di Sanremo 2020, la classifica finale della prima serata: primi Le Vibrazioni, Bugo e Morgan ultimi. Male Achille Lauro – FOTO e VIDEO

di Giulio Pasqui
Festival di Sanremo 2020, la classifica finale della prima serata: primi Le Vibrazioni, Bugo e Morgan ultimi. Male Achille Lauro – FOTO e VIDEO

Si commuove Rula Jebreal, nel suo lungo monologo dedicato alle donne e al loro diritto di essere ciò che vogliono. Si commuove Tiziano Ferro, nell’omaggio a Mia Martini. E si commuove pure Rita Pavone di fronte alla standing ovation del pubblico per il suo ritorno all’Ariston. La prima serata del Festival di Sanremo è ad alto tasso emotivo ma di certo farà discutere la performance ‘choc’ di Achille Lauro che, aspirante San Francesco, si spoglia del suo mantello e rimane a piedi nudi con una tutina striminzitissima glitterata. Ad aprire è Fiorello, vestito da prete con “l’abito originale di Don Matteo, alza lo share” e una promessa fatta 35 anni fa tra due amici, quella di essere insieme sul palco dell’Ariston con il “mio amico” Amadeus.

La gara dei big prende il via con Irene Grandi, prima dei dodici di stasera. Diletta Leotta con un abito giallo principesco spezzato in vita da una cinta nera, gonna lunga e strascico introduce Marco Masini, poi tocca a Rita Pavone e dalla platea le urlano “Bentornata Rita”, mentre a fine esibizione l’applauso in piedi la fa commuovere. Dopo la presentazione di Rula Jebreal si riparte con Achille Lauro, inevitabilmente protagonista. Poco dopo a scatenare il teatro ci pensano Al Bano e Romina, ma non è finita: la coppia si esibisce con il primo inedito dopo 25 anni, ‘Raccogli l’attimo‘, canzone scritta da Cristiano Malgioglio. Cambio d’abito per Diletta che presenta Anastasio, poi torna Tiziano Ferro con un altro omaggio della storia del Festival, ‘Almeno tu nell’universo’ di Mia Martini che lo commuove fino alle lacrime tra le braccia di Amadeus.

E’ il momento del monologo di Leotta, che ammette “la bellezza capita”, e ricorda l’insegnamento della nonna 85enne seduta in platea. E ancora il cast de ‘Gli anni più belli’ di Gabriele Muccino, sulle note di Tu come stai. Il tempo dell’esibizione di Elodie e tocca a Rula Jebreal rivendicare il diritto delle donne a non aver paura, lei che ha visto la madre togliersi la vita dandosi fuoco dopo essere stata “brutalizzata e stuprata due volte, a tredici anni da un uomo, poi dal sistema”. Superata la mezzanotte tocca a Emma esibirsi, prima di lasciare l’Ariston per andare a cantare nella vicina piazza Colombo. Tocca ad Alberto Urso, decimo in gara, e poi un’esibizione davvero emozionante: quella di Gessica Notaro che insieme all’amico Antonio Maggio canta ‘La faccia e il cuore’. Poi Riki e Gualazzi che chiude la gara.

LA DIRETTA DELLA PRIMA SERATA ORA PER ORA

01.15 – Prima della chiusura, riecco Fiorello. “Dev’essere bello per un cantante in gara cantare all’una e un quarto”, ironizza. E come dargli torto. Chiude la serata la classifica della giuria demoscopica, composta da 300 persone appassionate di musica. Bugo e Morgan ultimi. Riki penultimo. Rita Pavone decima, fischi dal pubblico. A salire: Achille Lauro (nono), Anastasio (ottavo), Raphael Gualazzi (settimo), Alberto Urso (sesto), Marco Masini (quinto), Irene Grandi (quarta). Sul podio. Diodato terzo. Elodie seconda. Le Vibrazioni primi.

01.10 – Dal talento di Tiziano Ferro… a Riki. Poi un’altra canzone fuori concorso, dopo quella di Al Bano & Romina. Gessica Notaro con Antonio Maggio propone La Faccia e il Cuore. “Vorrei che questo fosse un manifesto contro la violenza sule donne”, dice Ama. L’ex Miss, sfregiata con l’acido dal suo ex fidanzato, è una cantante per passione. “Tieni le mani in tasca, se le tiri fuori è per una carezza“, recita il testo della canzone. Chiude la serata Raphael Gualazzi, il dodicesimo cantante in gara. Presenta Carioca, un brano movimentato che perlomeno non rischia di farci addormentare. Con lui, sul palco, una band di musicisti. Si chiude così la nostra diretta. Ci leggiamo domani.

00.50 – Emma sale sul palco del Nutella Stage, ma la linea torna al teatro Ariston e la sua esibizione non viene trasmessa in tv (qualcuno ci spieghi il senso, per favore). Intanto Rula Jebreal e Diletta Leotta, all’alba delle 00.37, appaiono per la prima volta assieme per presentare Alberto Urso. Subito dopo, torna Tiziano Ferro che svela il suo sogno premonitore. “Ieri notte ho sognato Mia Martini che mi diceva: ‘Ok tu canti, ma la canzone è mia’“, riferendosi ad Almeno tu nell’universo. Secondo il cantante è stata Mia, da lassù, a farlo emozionare così tanto.

00.30 – Emma propone un medley dei suoi successi, da Stupida Allegria a Non è l’Inferno e Amami. Dopodiché Amadeus annuncia una delle novità di questa edizione: il palco esterno, in piazza Colombo, brandizzato Nutella. “Mai nessuno è uscito dal teatro fino in piazza Colombo. Questa è la prima volta in 69 anni. Tu sei la prima cantante della storia del Festival e lo facciamo in mondovisione”, assicura Amadeuz. In realtà si dimentica di Laura Pausini. Nel 2018 infatti, Laura Pausini si esibì sul red carpet, fuori dal teatro Ariston.

00.16 – Notizia dell’ultimo momento. Da Amadus era stato annunciato un video-messaggio di Roger Waters, uno dei membri storici dei Pink Floyd. Sarebbe dovuta essere una delle sorprese della prima serata del Festival. Ma il video, previsto a inizio serata nella scaletta consegnata ai giornalisti in sala stampa, non è andato in onda. La Rai afferma che la decisione è stata presa per motivi di scaletta. In passato Waters aveva avuto un flirt con Rula Jebreal, la giornalista che stasera affianca Amadeus.

00.05 – Il monologo di Rula Jebreal sulle donne è fortissimo (anche se un po’ retorico). Davanti a lei, due leggii, uno bianco e uno nero. “‘Lei, aveva la biancheria intima quella sera?’, ‘Si ricorda di aver cercato su internet di un anticoncezionale quella mattina?’, ‘Se le donne non vogliono essere devono smetterla di vestirsi da poco di buono’. Queste sono solo alcune le frasi e le domande fatte alle vittime di violenze sessuali nelle aule di tribunali. Domande insinuanti che sottolineano una verità amara e crudele. Noi donne non siamo mai innocenti. Perché abbiamo denunciato troppo tardi o troppo presto. Perché siamo troppo belle o persino troppo brutte. Perché eravamo troppo disinibite e ce la siamo voluta”. Cita La Cura, La Donna Cannone, Sally. “Le canzoni che ho citato stasera sono tutte scritte da uomini, tutte. E’ possibile trovare le parole giuste, è possibile raccontare l’amore, l’affetto e la cura (…) Adesso parlo agli uomini. Lasciateci quello che siamo e che vogliamo essere. Siete i nostri complici, i nostri compagni, indignatevi insieme a noi. Sono stata scelta stasera per celebrare la musica e le donne. Ma sono qui a parlare delle cose di cui è davvero necessario parlare. Ho messo il miglior vestito e in fondo il senso di tutto è nelle parole giuste. Domani chiedetevi come erano conduttrici di Sanremo. Ma che non si chieda come era vestita a una donna stuprata come era vestita quella notte. Che non si chieda mai più”. Lei si emoziona e si commuove. La platea si alza in piedi.

23.40 – Questo è l’anno dei monologhi. Anche il cast del film Gli anni più belli (di Gabriele Muccino) ne fanno uno. Sul palco Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria, Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti ed Emma, con i loro alter ego da giovani. Alla fine cantano tutti insieme “Tu come Stai?“. Finalmente un po’ di Baglioni a Sanremo, eh. Ci mancava. La gara prosegue con Elodie.

23.22 – “Diletta Leotta sei bellissima. Ora me ne posso andare”. Amadeus lascia spazio a Diletta. La giornalista sportiva propone un monologo sulla bellezza. “Mi ha detto che sono bellisisma. La bellezza capita, non è merito. Quando capita va bene, altrimenti col cavolo che sarei qui. Potete dire di sì. So cosa state pensando. ‘Bona sta Leotta’, pensa lui. Lo so, sarei ipocrita se dicessi che il mio aspetto è secondario“. Tira in ballo nonna Elena, che era bellissima e che è ancora pazzesca a 85 anni. E la nonna è in platea: “Ditemi voi se non è ragione”. Le fa una dedica: “Questo tempo fa lo sgambetto a tutti, me l’hai insegnato tu. Noi facciamo di tutto per trattenerlo ed evitarlo. Nel 2076, quando avrò l’età di mia nonna, sarò felice? Lei lo è. Ogni rughetta racconta momenti indimenticabili. Il tempo pasa per tutti, ma non per tutti allo stesso modo. Non ho paura e questo lo devo a te nonna“. Il momento non lascia il segno, ma la nonna si emoziona.

23.15 – Subito dopo, (ri)ecco Tiziano Ferro con una delle canzoni più belle mai cantate a Sanremo: Almeno tu nell’universo. Venne presentata da Mia Martini a Sanremo nel 1989. L’esibizione non va come dovrebbe, l’emozione gioca un brutto scherzo a Tiziano, ma emoziona comunque. Verso la fine della performance scoppia in lacrime. “Che palle! L’ho rovinata”, sussurra ad Amadeus, che accorre ad abbracciarlo.

22.55 – Amadeus in versione imitatore con Fiorello che lo “costringe” ad imitare Sandy Marton e Adriano Celentano anticipa il settimo Big della serata. “Altri cinque e poi finiamo”, rassicura Fiore. Tocca ad Anastasio. Al momento è il favorito alla vittoria per i bookmakers. Effettivamente la sua Rosso di Rabbia è d’impatto, così come la sua interpretazione piena di inquietudine.

22.50 – Ma la vera notizia è che Al Bano e Romina sono venuti qui per presentare un inedito, Raccogli l’attimo, scritto da Cristiano Malgioglio (che si incassa l’applauso del teatro). Non succedeva da 25 anni che i due presentassero un inedito. Non succedeva da 25 anni che due artisti cantassero in playback sul palco di Sanremo, forse. Con questo brano (che non lascia certo il segno) Al Bano avrebbe voluto partecipare alla gara, ma Romina si è opposta.

22.45 – Li presenta la figlia della coppia, Romina Power Junior (era necessaria?). Ed ecco i Reali di Cellino San Marco. Al Bano rischia di cadere dalla scala, ma va tutto bene e il loro medley comincia con Nostalgia Canaglia, seguita da La Siepe, Ci Sarà e Felicità. Una botta di vita.

22.40 – Gag inutile (e telefonatissima) di Diletta Leotta, che finge un collegamento da bordo campo dello stadio Ariston. Parla di Amadeus come “l’eterna riserva, quel giocatore che tutti pensavano in panchina tra i soliti ignoti”. “Lui è sceso in campo e ha dimostrato di avere la stoffa nonostante i limiti del’età. Ha anche fiuto per il gol, ma quello forse è il naso. Da stasera lo chiamerò Amadinho”. Dopodiché esce di scena perché è arrivato il momento revival con Al Bano e Romina Power.

22.35 – Dopo l’esibizione di rottura di Achille Lauro, ecco la tradizione con Diodato. La sua canzone è dolcissima, romanticissima, emozionantissima, e tutti gli alri vezzeggiativi che vi vengono in mente. Fai Rumore rischia di vincere. Dopo un blocco pubblicitario, ci sono Le Vibrazioni accompagnati da Mauro Iandolo, un interprete che “traduce” la musica in lingua dei segni. Ma la scena viene rubata dal maestro Peppe Vessicchio, che dirige l’orchestra per loro. Applausi a scena aperta.

22.16 – Achille Lauro se ne frega, come recita il titolo della sua canzone. E lo dimostra anche sul palco. Scende la scalinata con un grande mantello che copre il suo look. Ma dopo la prima strofa si “denuda” e rimane con un body color carne pieno di paillettes. A fine esibizione, torna Fiorello: “Ci volevo essere. Io voglio la foto”.

22.12 – Arriva sul palco la seconda donna di questa sera: Rula Jebreal, la giornalista isreaeliana che collabora con la Bbc e la Cnn. Le sue prime dichiarazioni: “Sanremo è un posto carico di energie bellissime. Le scale più belle che io abbia mai sceso sono quelle che ho sceso a vent’anni, quelle dell’aereo che mi ha portato in Italia”. Amadeus le chiede un consiglio e lei fa riferimento alle polemiche degli ultimi giorni: “Stasera facciamo parlare la musica, che è una lingua universale. Stasera cerchiamo di fare tutti un passo in avanti. Avrei un consiglio semplice: cerchiamo di non fare gaffes magari“.

22.06 – Segue Rita Pavone, al ritorno a Sanremo dopo 48 anni. “Bentornata Rita”, gridano dalla platea. La sua canzone è Niente (Resilienza 74). “Vento non mi piegherà”, canta. E arriva la prima standing ovation. Anche lei sembra molto emozionata, ha gli occhi stracolmi di lacrime.

22.03 – Il primo lancio di Diletta è su Marco Masini (sempre più hipster). Il cantautore toscano è al terzo Festival in cinque anni. Ci ha preso gusto. Stavolta la canzone si intitola Il Confronto. Il confronto è con se stesso. Una masinata che piace a chi piace Masini, che però non delude affatto.

21.55 – La prima delle 10 donne del Festival arriva all’alba delle 10. Amadeus la presenta così: “E’ bella. Posso dirlo? L’ho detto. E’ simpatica. Posso dirlo? L’ho detto. E’ laureata in giurisprudenza. Non lo sapevo, me l’ha detto lei”. Ecco Diletta Leotta. Stupenda, scende la scalinata con un lungo abito color oro. “Sono 15, gli scalini, li ho appena contati”, dice la conduttrice sportiva di DAZN.

21.44 – Alle 21.44 comincia la gara dei Big. Irene Grandi è la prima a scendere le scale del Festival (durante la discesa sembra titubante, sembra che abbia paura di cadere). Finalmente Io è la canzone con cui cerca il rilancio che meriterebbe. L’hanno scritta Vasco Rossi e Gaetano Curreri. “Se vuoi fare sesso, facciamolo adesso”, canta. Lei è convincente, ma la canzone non lo è altrettanto.

21.35 – Il Festival entra nel vivo subito dopo il primo blocco pubblicitario. Grande ovazione per Tiziano Ferro. “L’ho voluto per tutte e cinque le serate e lui ha accettato. Ama il Festival tanto quanto noi”, sono state le parole di Ama. Il grande Tiziano fa il suo ingresso dalla scalinata con un classico intramontabile: “Nel blu dipinto di blu”. Quando arriva lui, non ce n’è per nessuno. “Questo è solo l’inizio. Vi faremo cantare fino a sabato sera”, promette Ferro. Brividoni. Più tardi tornerà sul palco con Almeno tu nell’universo.

21.30 – Clamoroso al cibali: per la giuria demoscopica vince Tecla con il 50,6%. Lei è incredula e si commuove. Passa alle semifinali. La seconda sfida è tra l’italo-nigeriano Fadi e Leo Gassman, il figlio di Alessandro e nipote di Vittorio. Entrambi sono emozionantissimi: tremano e hanno gli occhi lucidi. Leo risulta il più convincente, infatti vince la sfida con il 54%. Anche lui in semifinale.

21.10 – Venti minuti dopo l’inizio, ecco la prima esibizione. Si comincia con le Nuove Proposte che tutti chiamano Giovani. Gli Eugenio via di Gioia sono i primi, con la travolgente Tsunami. Il loro look è tutt’altro che sanremese: il cantante ha un cappellino giallo in testa. La band torinese si sfida contro la 16enne Tecla Insolia, vincitrice di Sanremo Young. Lei è la più giovane in gara. Si presenta con il brano “8 Marzo”. Non c’è gara.

21.05 – “Io sarò il suo Rocco Casalino“, promette Fiore, che poi lascia spazio al vero conduttore del Festival: Amadeus. Elegantissimo, scende la scalinata del teatro Ariston con degli effetti di luce molto spettacolari. “Benvenuti alla 70esima edizione del Festival di Sanremo”, ripete due volte. Il conduttore racconta la sua storia di ragazzo partito da Verona con un sogno, ma riecco Fiorello. “Tu non hai capito. Se ti va male Sanremo, questi sono gli attimi che precedono la fine della tua carriera. Ti levano pure I Soliti Ignoti. Ce l’hai presente il parente misterioso? Ecco, quello diventi. La gente va a cancellare i selfie con te”. Fiore si congeda con un battutone: “Al Festival di Sanremo si entra Papa e si esce Papeete”.

21.00 – Non è Amadeus, ma Fiorello a dare il via alle danze. Lo showman entra dalla platea, accolto da un’ovazione del pubblico, vestito da sacerdote. “Non vorrei essere blasfemo. Questo è l’abito originale di don Matteo. Uno dei pochi Matteo che funziona in Italia. Solo questo fa il 35%”. Una signora prova a placcarlo, ma lui la gela simpaticamente: “Devo lavorare”. In prima fila ci sono Malgioglio (“Pure tu ci sei?”). Fiore vuole portare la pace. “Questo è il Festival delle polemiche. Scambiatevi un segno di pace. Questo 2020 è cominciato con il virus, la terza guerra mondiale, l’Australia che brucia e Sanremo. Quattro disgrazie. Questo è un Festival a rischio 15%. Amadeus si è messo contro tutti. Si è messo contro gli uomini e le donne, destra e sinistra. C’è stata una moria di ospiti. Sono scappati tutti, manco fossero elettori dei 5 Stelle“.

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