Botta e risposta vivace a Dimartedì (La7) tra Nicola Gratteri, procuratore Capo di Catanzaro, e il direttore responsabile di Libero, Pietro Senaldi.
Il magistrato, rispondendo a una domanda del conduttore Giovanni Floris, spiega che c’è un problema nella qualità della classe dirigente che si candida in politica: “I professionisti affermati, così come la gente dotta e colta, non si impegnano in politica, perché hanno paura di sporcarsi e di rimanere invischiati. E quindi spesso spiccano mediocri o faccendieri che entrano in politica per fare affari e gestire il potere”.
“Non sarà forse in parte responsabilità della magistratura? – chiede Senaldi, mentre Gratteri sorride – I magistrati alle volte hanno messo sotto inchiesta persone che poi non c’entravano nulla e che hanno perso la loro credibilità. A Milano, ad esempio, abbiamo il sindaco Sala, che è stato condannato per un reato minore solo perché semplicemente ha permesso a Milano di avere l’Expo“.
“Veramente stiamo parlando di territori dove la ‘ndrangheta controlla il respiro e il battito cardiaco – risponde il magistrato – Sono terre in cui è veramente difficile vivere e amministrare. Una cosa è l’abuso d’ufficio o la turbativa d’asta, altra cosa sono i reati di stampo mafioso. Sono due cose completamente diverse. Da come lei ha posto la sua domanda, sembra che uno si alzi la mattina e dica: ‘Sai che c’è? Oggi voglio azzoppare il sindaco di Milano’. Ma per quale motivo un magistrato deve fare così nei confronti di un politico, con tutte le cose che ha da fare in ufficio?”.
“Magari per finire su un giornale e per fare carriera politica. E finanche sostituirlo”, ribatte Senaldi.
“Per esempio?”, chiede Gratteri.
Senaldi cita dapprima il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e poi Franco Sebastio, l’ex procuratore della Repubblica di Taranto che ha condotto diverse inchieste sull’ex Ilva e che tre anni fa si è candidato a sindaco del capoluogo pugliese.
Gratteri osserva: “Rispetto a questi due esempi, lei può affermare che si tratti di un sistema in Italia?”.
“Uno ha fatto cadere un governo, l’altro ha chiuso una città – risponde il direttore di Libero – Io non so se si tratta di un sistema, ma parliamo di inchieste che hanno avuto conseguenze pesantissime per questo Paese”.
“E quindi che facciamo? – chiede Gratteri – Buttiamo il bambino con l’acqua sporca?”.
“No, io ho fatto una domanda – ribatte Senaldi – A me nessuno chiederà mai di fare politica, ma, se me lo chiedessero, io non accetterei per paura della magistratura essenzialmente“.
Gratteri ride e risponde: “Ma lei ha un problema, allora. Lei vive male così“.
La7 - 5 Febbraio 2020
La7, Senaldi a Gratteri: “Non entrerei mai in politica per paura della magistratura”. “Ma lei ha un problema allora. Vive male così”
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Botta e risposta vivace a Dimartedì (La7) tra Nicola Gratteri, procuratore Capo di Catanzaro, e il direttore responsabile di Libero, Pietro Senaldi.
Il magistrato, rispondendo a una domanda del conduttore Giovanni Floris, spiega che c’è un problema nella qualità della classe dirigente che si candida in politica: “I professionisti affermati, così come la gente dotta e colta, non si impegnano in politica, perché hanno paura di sporcarsi e di rimanere invischiati. E quindi spesso spiccano mediocri o faccendieri che entrano in politica per fare affari e gestire il potere”.
“Non sarà forse in parte responsabilità della magistratura? – chiede Senaldi, mentre Gratteri sorride – I magistrati alle volte hanno messo sotto inchiesta persone che poi non c’entravano nulla e che hanno perso la loro credibilità. A Milano, ad esempio, abbiamo il sindaco Sala, che è stato condannato per un reato minore solo perché semplicemente ha permesso a Milano di avere l’Expo“.
“Veramente stiamo parlando di territori dove la ‘ndrangheta controlla il respiro e il battito cardiaco – risponde il magistrato – Sono terre in cui è veramente difficile vivere e amministrare. Una cosa è l’abuso d’ufficio o la turbativa d’asta, altra cosa sono i reati di stampo mafioso. Sono due cose completamente diverse. Da come lei ha posto la sua domanda, sembra che uno si alzi la mattina e dica: ‘Sai che c’è? Oggi voglio azzoppare il sindaco di Milano’. Ma per quale motivo un magistrato deve fare così nei confronti di un politico, con tutte le cose che ha da fare in ufficio?”.
“Magari per finire su un giornale e per fare carriera politica. E finanche sostituirlo”, ribatte Senaldi.
“Per esempio?”, chiede Gratteri.
Senaldi cita dapprima il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e poi Franco Sebastio, l’ex procuratore della Repubblica di Taranto che ha condotto diverse inchieste sull’ex Ilva e che tre anni fa si è candidato a sindaco del capoluogo pugliese.
Gratteri osserva: “Rispetto a questi due esempi, lei può affermare che si tratti di un sistema in Italia?”.
“Uno ha fatto cadere un governo, l’altro ha chiuso una città – risponde il direttore di Libero – Io non so se si tratta di un sistema, ma parliamo di inchieste che hanno avuto conseguenze pesantissime per questo Paese”.
“E quindi che facciamo? – chiede Gratteri – Buttiamo il bambino con l’acqua sporca?”.
“No, io ho fatto una domanda – ribatte Senaldi – A me nessuno chiederà mai di fare politica, ma, se me lo chiedessero, io non accetterei per paura della magistratura essenzialmente“.
Gratteri ride e risponde: “Ma lei ha un problema, allora. Lei vive male così“.
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Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Decidere maggiori investimenti per rendere più sicuro e protetto il nostro continente è una scelta non più rinviabile. La difesa europea è un pilastro fondamentale della nostra autonomia strategica. Non possiamo avere tentennamenti su questo obiettivo. La discussione non è sul se, ma sul come arrivarci". Così Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri e Difesa a Palazzo Madama.
"In questi giorni i nostri a Bruxelles stanno facendo un lavoro prezioso per evitare che si utilizzino i fondi di coesione per finanziare spese militari e per incentivare, attraverso gli strumenti europei vecchi e nuovi, le collaborazioni industriali e gli acquisti comuni fra Paesi Europei, l’interoperabilità dei sistemi e i programmi sugli abilitanti strategici (spazio, cyber, difesa aerea, trasporto strategico). In questo quadro, va salutato positivamente che dopo il Next Generation si consolidi l’idea di emettere debito comune per finanziare un bene pubblico europeo come la difesa".
"Anche perché sarà per noi meno complicato continuare la nostra battaglia per estenderlo agli altri pilastri dell’autonomia strategica, a partire dalle politiche per accompagnare la transizione ecologica e digitale. Un passo importante quindi, come sottolineato dal nostro gruppo a Bruxelles, a cui certamente ne dovranno seguire altri se si vuole davvero rafforzare la nostra difesa comune”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "L’Unione Europea si trova a un bivio: o si presenta unita o rischia la marginalità politica. La guerra in Ucraina, e l’attuale voltafaccia americano, hanno reso evidente l’urgenza di una politica di difesa comune che non può essere frenata dagli interessi delle singole nazioni". Così l'eurodeputato Pd, Pierfrancesco Maran. "Una Difesa progressivamente comune perché, agendo come 27 eserciti nazionali, rischiamo l’impotenza".
"Oggi è necessario un passaggio di fase che aumenti gli investimenti volti a garantire una deterrenza da nuova aggressioni russe dopo il disimpegno americano ma anche a rendere più omogenea la difesa europea, con forniture simili, riducendo le duplicazioni di spese tra paesi e le inefficienze. L’Unione Europea deve dotarsi di una propria architettura di sicurezza, capace di garantire responsività e affermarsi come attore decisivo nello scenario internazionale".
"L’iniziativa della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al di là del nome infelice 'RearmEU', è un primo passo in questa direzione. Va tuttavia integrata e sviluppata identificando con chiarezza quali sono le linee di spesa utilizzate, in che modo questo aiuto può supportare immediatamente l’Ucraina, come si intende sostenere una crescente produzione industriale europea nell’ottica di arrivare ad una vera interoperabilità e difesa comune".
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Penso che sia l’ennesimo episodio di antisemitismo che vuole legare la guerra in Medio oriente all’insulto alla memoria della Shoah. È terribile". Lo dice all'Adnkronos il segretario di Sinistra per Israele Emanuele Fiano a proposito del ritrovamento nel cantiere del museo della Shoah a Roma di escrementi, una testa di maiale e scritte che ricordano i morti a Gaza oltre ad alcuni volantini pro Palestina sono. Sull'episodio indaga la Digos.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "La sinistra". Lo scrive su Twitter il senatore del Pd Filippo Sensi rilanciando un post di Pedro Sanchez in cui, a margine del Consiglio europeo straordinario, il premier spagnolo tra l'altro dice: "Oggi dobbiamo mandare un messaggio chiaro ai cittadini: l’Europa è molto più potente di quanto pensiamo. Nessuno minaccerà la nostra pace, la nostra sicurezza o la nostra prosperità".
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Per i socialisti e democratici europei, il piano della UE per la difesa comune è un primo passo avanti che ne richiede molti altri. Di fronte a una crisi si risponde con il coraggio. Insieme". Lo scrive su Twitter la deputata del Pd Marianna Madia.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - La transizione energetica passa anche attraverso la semplicità dei pagamenti. Fortech, azienda attiva nelle soluzioni di automazione e pagamento per la mobilità, è presente a Key - The Energy Transition Expo per mostrare le sue soluzioni tecnologiche per rendere la ricarica elettrica più accessibile, efficiente e integrata.
Due sono le soluzioni presentate in fiera, per il pagamento e la gestione delle ricariche elettriche: Optcompact ed e-smartOpt. Optcompact è un terminale compatto, versatile ed efficiente, dotato di lettore di carte con chip, banda magnetica, Nfc e Qr code. Disponibile in tre configurazioni (Embedded, Wall Mount e Stand Alone). E-smartOpt è un terminale multifunzione, progettato per gestire contemporaneamente più punti di ricarica e parcheggi.
Con questi dispositivi, Fortech offre agli operatori un’infrastruttura di pagamento sicura, flessibile e adatta a qualsiasi contesto di ricarica, semplificando l’esperienza per gli utenti finali.
Oltre a innovare il pagamento, Fortech presenta in fiera una piattaforma all-in-one che permette agli operatori di gestire l’intera rete di ricarica da un’unica interfaccia. Fortech offre, poi, soluzioni avanzate per la fatturazione elettronica e la gestione dei corrispettivi telematici, garantendo agli operatori della ricarica elettrica massima trasparenza e conformità normativa.
“Il nostro obiettivo è semplificare la ricarica elettrica per utenti e operatori. La nostra tecnologia consente di gestire pagamenti e infrastrutture in modo intuitivo, senza barriere e con la massima efficienza. Ci definiamo Mobilty Makers e questo significa che vogliamo offrire strumenti concreti per accelerare la transizione alla mobilità sostenibile”, dichiara Luca Banci, Ev Charge Development Manager.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - La transizione energetica passa anche attraverso la semplicità dei pagamenti. Fortech, azienda attiva nelle soluzioni di automazione e pagamento per la mobilità, è presente a Key - The Energy Transition Expo per mostrare le sue soluzioni tecnologiche per rendere la ricarica elettrica più accessibile, efficiente e integrata.
Due sono le soluzioni presentate in fiera, per il pagamento e la gestione delle ricariche elettriche: Optcompact ed e-smartOpt. Optcompact è un terminale compatto, versatile ed efficiente, dotato di lettore di carte con chip, banda magnetica, Nfc e Qr code. Disponibile in tre configurazioni (Embedded, Wall Mount e Stand Alone). E-smartOpt è un terminale multifunzione, progettato per gestire contemporaneamente più punti di ricarica e parcheggi.
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Oltre a innovare il pagamento, Fortech presenta in fiera una piattaforma all-in-one che permette agli operatori di gestire l’intera rete di ricarica da un’unica interfaccia. Fortech offre, poi, soluzioni avanzate per la fatturazione elettronica e la gestione dei corrispettivi telematici, garantendo agli operatori della ricarica elettrica massima trasparenza e conformità normativa.
“Il nostro obiettivo è semplificare la ricarica elettrica per utenti e operatori. La nostra tecnologia consente di gestire pagamenti e infrastrutture in modo intuitivo, senza barriere e con la massima efficienza. Ci definiamo Mobilty Makers e questo significa che vogliamo offrire strumenti concreti per accelerare la transizione alla mobilità sostenibile”, dichiara Luca Banci, Ev Charge Development Manager.