Fiorello. Apre vestito da prete (con l’abito di Don Matteo, “uno dei pochi Matteo che funzionano in Italia”), invita a scambiarsi un segno di pace e si lancia nella difesa accorata dell’amico Amadeus: “Ha fatto di tutto per mettersi contro tutti: le donne, gli uomini, la politica, destra, sinistra, il centro che non esisteva ma si è riformato per l’occasione… Una moria di ospiti, scappati manco fossero elettori 5 Stelle”. Lui, che il Festival l’ha sempre scansato (perché sappiamo quanto possa essere “cattivo”), fa subito lo Show. Qualcuno fa notare che non fa ridere: se voleva far ridere si vestiva da pagliaccio Baraldi. Fuoriclasse vero, in campo per “l’amico di una vita, arrivato qui, su questo palco”. Dieci. Un saluto a Jovanotti e ai sassi che tiene in tasca.
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