Premessa: i voti alle canzoni di Sanremo sono da considerarsi validi solo nell'ambito di Sanremo. Se solo spostassimo l'attenzione alla Musica, quella 'seria' (leggera per carità, ma bella) nessuno arriverebbe alla sufficienza. Con affetto
Fiorello. Apre vestito da prete (con l’abito di Don Matteo, “uno dei pochi Matteo che funzionano in Italia”), invita a scambiarsi un segno di pace e si lancia nella difesa accorata dell’amico Amadeus: “Ha fatto di tutto per mettersi contro tutti: le donne, gli uomini, la politica, destra, sinistra, il centro che non esisteva ma si è riformato per l’occasione… Una moria di ospiti, scappati manco fossero elettori 5 Stelle”. Lui, che il Festival l’ha sempre scansato (perché sappiamo quanto possa essere “cattivo”), fa subito lo Show. Qualcuno fa notare che non fa ridere: se voleva far ridere si vestiva da pagliaccio Baraldi. Fuoriclasse vero, in campo per “l’amico di una vita, arrivato qui, su questo palco”. Dieci. Un saluto a Jovanotti e ai sassi che tiene in tasca.