La Lega prima forza politica per distacco, ma al decimo ribasso di seguito da novembre. Fratelli d’Italia al quinto rialzo consecutivo e terzo partito al Centro e al Nord. Il M5s che nonostante la crisi resta la prima scelta degli elettori del Sud. Italia Viva che nel pieno della polemica sulla giustizia segna tra i suoi valori più bassi da quando esiste. E’ la cornice dei dati fondamentali del sondaggio settimanale di Ixè per Cartabianca (Rai3) che, a differenza di altri istituti di rilevazione, non registra alcun effetto di rimbalzo favorevole al Pd dopo la vittoria delle Regionali in Emilia Romagna. Ixè, come Swg, sottolinea però il crollo dei Cinquestelle sulla scia della crisi punteggiata dalle dimissioni da capo politico di Luigi Di Maio e dai risultati deludenti in Emilia e Calabria.

La Lega prima ma ha perso oltre 4 punti in 3 mesi
Rimane di circa 8 punti la distanza tra la Lega, che conferma il suo primato al 28 per cento (-0,2 nell’ultima settimana), e il Pd che con la stessa flessione si ferma al 19,8, in linea con la serie degli ultimi 3 mesi. Il Carroccio ha cominciato la sua discesa il 12 novembre quando per Ixè aveva toccato quota 32,6 per cento: ha perso 4 punti in 3 mesi. Si accorcia anche la forbice tra M5s e Fratelli d’Italia: è l’effetto dello scivolone nell’ultima settimana dei Cinquestelle (giù dello 0,7) e del progressivo avanzamento del partito di Giorgia Meloni (più 0,4 nell’ultima settimana, più 2 punti in un mese e mezzo). Resta stabile intorno al 7 per cento Forza Italia, più o meno stabile nelle ultime settimane.

Settimana difficile invece per Italia Viva che nei giorni della quotidiana polemica in maggioranza soprattutto sui temi della giustizia perde un altro 0,4 per cento e ora galleggia poco sopra il 3 per cento. Va detto che Ixè ha stimato sempre il partito di Matteo Renzi con valori più bassi rispetto agli altri istituti. Tra i (più) piccoli +Europa è stimata in calo al 3 per cento, La Sinistra poco sotto, i Verdi al 2,4, Azione di Carlo Calenda sotto al 2. E’ sotto all’uno per cento Cambiamo! di Giovanni Toti.

Al netto di un’area di indecisi e astenuti del 36,8 per cento, “primo partito” in assoluto, in un eventuale schema bipolare il centrodestra arriverebbe al 48 per cento, con una distribuzione interna continua come sottolinea lo stesso Ixè, con un vantaggio di 7 punti sulle forze politiche sostengono il governo Conte 2.

La fiducia (bassa) nel governo Conte 2
In questo quadro il sostegno al governo rimane a una quota di poco superiore a un terzo degli intervistati: il 36 per cento esprime fiducia (il 5 per cento ne esprime “molta”). Il restante 64 per cento non ha fiducia nell’esecutivo: risponde “poca” il 35 per cento, “nessuna” il 29.

La forza dei partiti da Nord a Sud
Ixè ha misurato la forza dei partiti anche ripartendo le cifre sul piano geografico nazionale. Ne viene che la Lega è il primo partito sia al Nord (dove sfiora il 34 per cento) che al Centro. Al Sud resiste l’alto consenso per i Cinquestelle che rende inattaccabile il suo primato dal Lazio in giù che però dev’essere messo in media con i valori che si dimezzano al Centro e restano sotto al 10 per cento in tutto il Nord.

Da notare che il Pd ha valori costanti su tutto il territorio (Centro compreso, quindi confermando la fine del valore aggiunto delle Regioni cosiddette rosse) ma ha un lieve calo di fiducia al Sud, mentre i Fratelli d’Italia sono il terzo partito nel Centro-Nord.

Fiducia nei leader: Conte primo, Meloni stacca Salvini, Berlusconi sorpassa Di Maio
Il leader con più fiducia resta il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (39 per cento, in calo di un punto nell’ultima settimana), davanti alla presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (al 35 già da un paio di settimane). Cala ulteriormente, in tendenza negativa analoga a quella del suo partito, il segretario federale della Lega Matteo Salvini (31 per cento, -1 dall’ultima rilevazione). Guadagna fiducia il segretario del Pd Nicola Zingaretti che comunque è al 26. Staccati gli altri leader di partito: la notizia però è che Silvio Berlusconi sorpassa l’ex capo politico del M5s Luigi Di Maio. Ultimo, come in tutti i sondaggi sul gradimento sui leader, è l’ex premier Matteo Renzi, inchiodato al 13 per cento.

Cosa riformare? Decreti sicurezza, quota 100 o reddito?
Ixè ha anche chiesto un giudizio sull’eventuale riforma totale o parziale delle leggi simbolo del governo Conte 1, fondato sul patto “gialloverde”. Il provvedimento meno amato resta il reddito di cittadinanza: il 42 per cento sarebbe per la cancellazione e solo il 16 per cento per tenere la legge così com’è. Più o meno invertite le proporzioni quando si chiede di quota 100: il 35 per cento vuole che resti, mentre il 16 risponde che la misura andrebbe eliminata. Più equilibrata la ripartizione del giudizio sui decreti Sicurezza sulla gestione del flusso delle immigrazioni: il 34 per cento vorrebbe confermarli (e non a caso è una cifra che si sovrappone all’elettorato Lega più Fratelli d’Italia), il 27 sostiene che debbano essere modificati significativamente, mentre un quarto di chi risponde vorrebbe cancellarli.


Coronavirus, per 8 su 10 il governo si è mosso bene
Infine Ixè ha chiesto un’opinione su come si è comportato il governo nei giorni dell’emergenza derivata dal coronavirus. La stragrande parte degli intervistati ritiene che l’esecutivo si sia mosso in modo adeguato, una maggioranza che si conferma anche nell’elettorato della Lega che aveva fatto più polemica nei confronti del governo per i presunti ritardi nell’affrontare la questione.

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