Ecco la rubrica del giovedì con il bestiario di ciò che accade nelle serie minori del pallone italiano. Le perle nei comunicati della giustizia sportiva regionale, quelle dei calciatori in campo e dei giornalisti in tribuna stampa
Un “caso” misterioso apre questo appuntamento con Domeniche Bestiali: un vero e proprio ufo, inteso come oggetto volante non identificato, planato in un campetto dilettantistico. C’è poi chi, pur giovanissimo, rispolvera un romanticismo quasi sovietico per polemizzare nei confronti dei tifosi e chi invece opta per una tattica meno spavalda: blitz e fuga. Tattiche di attacco che poi assumono una poetica cavalleresca in alcune zone d’Italia. E infine, a proposito di poetica, un cenno al Divin Peluso, no, non l’ex calciatore della Juve, ma il telecronista del calcio a 5 che allieta le gare del Cus Avellino con la sua dialettica aulica.
CHE CASO?
È un mistero coinvolgente quello che arriva da Procida, isola bellissima nel golfo di Napoli, location del film Il Postino di Troisi. Ebbene, dopo l’ultima partita la squadra locale, l’Isola di Procida che milita in Promozione è stata multata di 125 euro. Perché? È un vero e proprio caso, il giudice sportivo spiega infatti: “Propri sostenitori ingiuriavano e minacciavano il DDg ed il portiere della società Micri per tutta la durata della gara; nel corso della stessa lanciavano oggetti in campo tra cui un ”caso” che non colpiva nessuno ma costringeva il DDg ad interrompere il gioco”. Insomma: i tifosi hanno lanciato in campo un caso, ma non si capisce che caso hanno lanciato in campo.
IL NIKITA CHRUSCEV DELL’UNDER 15
Chissà se il bimbo dell’Under 15 dell’Olmo, società piemontese, sappia chi sia Nikita Chruscev. Il suo gesto di protesta ricorda molto il segretario del Pcus nel 1960 quando all’assemblea delle Nazioni Unite si tolse la scarpa sbattendola sul suo banco. Ebbene, il ragazzino ha fatto qualcosa di simile: “Giocatore in panchina, contestava l’operato dell’arbitro, oltre ad offenderlo ripetutamente. Alla notifica del provvedimento reiterava le offese al direttore di gara, uscendo dal terreno di gioco teneva comportamento irriguardoso nei confronti del pubblico che lo stava contestando per il suo comportamento, facendo loro segno di stare zitti e lanciando una delle sue scarpe oltre la recinzione”. Magari qualcuno, leggendone le gesta, si lascerà andare a un “La sinistra riparta da lui”. La destalinizzazione d’altronde mica è un partitella tra ragazzini?
PESTATA E FUGA
Meno coraggio del ragazzino di sopra ha mostrato Francesco Ristallo dell’Atletico Eboli 1925, Prima Categoria campana. Si è beccato sette giornate di squalifica avendo scelto una tattica d’attacco all’arbitro decisamente sbagliata e poco coraggiosa: colpire e scappare. È stato beccato però: “Con comportamento sleale, scorretto ed antisportivo veniva espulso per doppia ammonizione; nell’abbandonare il tdg minacciava il DDG e a fine gara attendeva l’arrivo del DDG difronte lo spogliatoio e gli calpestava il piede provocandogli dolore e dopo tale azione scappava”.
IL CALCIO È QUELL’APOSTROFO ROSA…
Sempre bello leggere i comunicati aulici del giudice sportivo del Piemonte. In questo caso per la squalifica comminata a Pietro Corsaletti del Calcio Novese, squadra con uno scudetto nel palmares, ma che oggi gioca in I Categoria. Ecco, Corsaletti è stato squalificato perché “per condotta violenta consistente nell’aver colpito con il piede la gamba dell’avversario sotto il ginocchio”… bastava dire che ha dato un calcio all’avversario, no?
IL DIVIN PELUSO
Infine una menzione a un parolaio d’eccellenza le cui gesta vengono precedute dalla sua fama. Giosuè Peluso da Avellino, telecronista delle gare della squadra di calcio a 5 Cus Avellino. La sua pagina Facebook ormai viaggia intorno alle 50mila unità. La sua voce e la sua cadenza in stile Abatantuono “ras della fossa” con l’accento avellinese sono puro spettacolo, il suo vocabolario con le “persone che affievoliscono” e “il funamboliere di turno che mantava (sic!) cocce di Novalgin agliavvessari coi suoi tribbling” è poesia pura. Divino, davvero divino.