Una seconda puntata musicale lunghissima tra gag, canzoni, Big dilazionati fino alle ore piccole tra lo sconcerto generale. Ci pensano prima Piero Pelù, poi Junior Cally e Rancore a darci la scossa sulle braccia per svegliarci sul finale
Il secondo blocco di dodici Big in gara al Festival di Sanremo 2020, ieri sera, era senz’altro più debole del primo della serata d’esordio. Diverse botte di sonno in agguato, solo il twerking sexy di Elettra Lamborghini – occhio che la sua “Musica (E il resto scompare”) ce la porteremo dietro per diversi mesi -, l’energia dei Pinguini Tattici Nucleari, Piero Pelù in versione super ospite (ah no, era in gara) hanno evitato il peggio. Ma non è bastato. I brani fuori tempo di Tosca, elegante ma soporifera, Paolo Jannacci e l’amore dei figli e la lettera alla madre di Giordana Angi, hanno messo a dura prova la resistenza al sonno. Per fortuna che dietro l’angolo a sostenerci dal colpo letale, c’erano Junior Cally e Rancore. Il rap salva sempre.
PIERO PELÙ – “Gigante” (Voto 7)
Sul carisma nulla da dire, il mestiere lo sa e il palco lo ‘mangia’. Ma sembra più un super ospite, come ne passano tanti qui
ELETTRA LAMBORGHINI – “Musica (E il resto scompare)” (Voto 10)
Una canzone che entra nella testa subito. Il suo abito trash, il twerk, il pop estremo. Una boccata di ossigeno, anti botta di sonno. È la prima volta nella storia del Festival che una artista fa il twerking. Ps. Messaggio per chi non è dotato di ironia: il 10 è pura provocazione
ENRICO NIGIOTTI – “Baciami adesso” (Voto 6)
Quando canta sembra ti dipinga in musica i suoi stati d’animo. Ed è dote rara.
LEVANTE – Tikibombom” (Voto 7)
Elegante, brava, sensuale. La regina del Festival.
PINGUINI TATTICI NUCLEARI – “Ringo Starr” – (Voto 7)
Suonano bene, si sanno muovere bene, comunicano. Ma preferivamo Lo Stato Sociale.
TOSCA – “Ho amato tutto” (Voto 5)
Parti che pensi “ah cavolo che voce, certo lei è sempre lei”, poi ti distrai e pensi a “case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale”. Passa via
FRANCESCO GABBANI – “Viceversa” (Voto 7)
È come se l’ex re della scimmia che balla si fosse lanciato in uno sfogo liberatorio, mostrando il suo lato più intimo (no, non è quello che pensate. Cercate sul Web, se non avete capito)
PAOLO JANNACCI – “Voglio parlarti adesso” (Voto 5)
Discorso generale. Di base al Festival non dovrebbero avere accesso le canzoni su figli, madri, padri, nonne e zie. Cugini di secondo, terzo, quarto, quinto grado. La famiglia a casa.
RANCORE – “Eden” (Voto 8)
Va dritto al punto con musica e arrangiamenti centratissimi. Messo a notte fonde, vale al posto del caffè.
JUNIOR CALLY – “No grazie” (Voto 8)
La politica ok. Senza la maschera ed è meglio. La sveglia la suona lui.
GIORDANA ANGI – “Come mia madre” (Voto 6)
Vale lo stesso discorso fatto per Paolo Jannacci sopra.
MICHELE ZARRILLO – “Nell’estasi o nel fango” (Voto 5)
Aridatece “Cinque giorni”! Zarrillo è la ballatona da Sanremo. Non altro.
GABRIELLA MARTINELLI E LULA – “Il gigante d’acciaio” (Voto 6)
L’arrangiamento pop rock è notevole, il messaggio arriva forte. L’unico neo è che le due sembrano messe lì, un po’ a caso
FASMA – “Per sentirmi vivo” (Voto 7)
Il pezzo migliore della categoria Giovani. In lui le speranze dopo la non comprensibile eliminazione degli Eugenio In Via Di Gioia
MARCO SENTIERI – Billy Blu (Voto 4)
Un brano che sembra sfornato dal 1991. Cose già sentite
MATTEO FAUSTINI – Nel bene e nel male (Voto 4)
La canzone “sanremese” quest’anno è rappresentata da Matteo Faustini. E non è un bene. Stra gigionissimo.