Il 21enne era a bordo del treno deragliato nel Lodigiano. Al quotidiano piacentino 'Libertà' ha detto: "All’improvviso, poi, ho sentito una botta violenta. Un boato fortissimo. È inspiegabile". I vigili del fuoco: "Poteva andare molto peggio"
”Non riesco a descrivere quel che è accaduto, non me ne rendo ancora conto. Il treno andava velocissimo, forse ai trecento chilometri all’ora. All’improvviso, poi, ho sentito una botta violenta. Un boato fortissimo. È inspiegabile”. È il racconto di uno dei feriti nell’incidente ferroviario nel lodigiano riportato dall’edizione online del quotidiano piacentino Libertà. Una scena che i soccorritori arrivati sul posto hanno definito “impressionante”.
“Credevo di essere morto. Sono musulmano, ho chiuso gli occhi e pregato. Ci siamo stretti forte la mano per evitare di cadere – ha raccontato il giovane di 21 anni, ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale di Piacenza -. Il vagone si è ribaltato e noi, in attesa dei soccorsi, siamo usciti attraverso un buco per metterci in salvo. Per un quarto d’ora, purtroppo, siamo rimasti bloccati a bordo”. Appena arrivati sul posto i vigili del fuoco hanno fatto uscire dai convogli i passeggeri e il personale a bordo, tutti in evidente stato di choc. Alle 7.15, all’arrivo della protezione civile, tutte le persone che erano sul treno si trovavano già in sicurezza fuori dal Frecciarossa.
Un altro passeggero, sempre al quotidiano Libertà, ha spiegato: “È saltata la luce e abbiamo intuito che c’era un’emergenza. La carrozza ha iniziato a ondeggiare. Sarà durato un minuto, no so”. L’uomo, di nazionalità indiana e da poco dimesso dall’ospedale di Castel San Giovanni (Piacenza), dopo medicazioni per ferite di lieve entità e un altro viaggiatore ferito hanno raccontato che “un passeggero ha sbattuto la testa contro il finestrino quando la carrozza si è piegata”. L’addetto alla ristorazione, un ragazzo, che al momento dell’incidente stava distribuendo il caffè ai passeggeri, dicono i feriti superstiti, “era una maschera di sangue”.
Giuseppe Di Maria, comandante provinciale dei vigili del fuoco di Lodi, ha inoltre aggiunto che al loro arrivo “i feriti erano già usciti dal treno con le loro gambe tranne uno che aveva un arto fratturato ed è stato aiutato. Non ci sono feriti gravi, poteva andare molto peggio. Una cosa positiva è che non c’erano molte persone sul treno e nelle prime carrozze che sono quelle che hanno subito i maggiori danni. I feriti erano spaventati, il nostro personale li ha tranquillizzati”. Di Maria precisa che i pompieri sono “intervenuti ad un quarto d’ora dalla segnalazione”. I corpi dei due ferrovieri sono stati trovati a diversi metri di distanza dal locomotore. “Il treno è tutto al di fuori dei binari – ha spiegato -. La prima carrozza si è staccata, la seconda parzialmente ribaltata, vi sono vari binari divelti ma questo è normale vista l’energia sprigionata” da quanto accaduto.