“Gli insultatori di professione, pur di fermare Salvini, se ne fregano di quello che possono provare i miei figli, mia sorella, la mia mamma, il mio papà, la mia compagna. Da Sanremo al Tribunale di Palermo, le usano tutte“. Così, ai microfoni di Radio Radio, il leader della Lega, Matteo Salvini, risponde a una domanda incentrata sull’amore per la famiglia e per la politica, con riferimento al voto finale dell’aula del Senato, previsto il prossimo 12 febbraio, sull’autorizzazione a procedere nei suoi confronti sul caso Gregoretti.
Il senatore del Carroccio, che rivela di aver visto solo Gigi D’Alessio al Festival di Sanremo perché impegnato, spiega: “Se non ci fosse l’amore, sarebbe un disastro. C’è l’amore per i figli, per i genitori, per la compagna, per gli amici, per la vita, per la montagna. E anche per la politica, altrimenti non la farei come la faccio. Ma la politica è spesso anche dolore. Uno ha anche le spalle larghe, ma quando ogni giorno è insultato, minacciato, diffamato, processato è difficile. Siamo arrivati a più di 200 scritte sui muri: ‘Sparate a Salvini’, ‘Salvini impiccato’, ‘Salvini come Mussolini’, ‘Salvini a testa ingiù’, ‘Salvini al rogo’, ‘Salvini muori’. Questo non è bello non per me, ma per i miei due figli e per chi mi sta vicino”.
E aggiunge: “Anche questa storia del processo: mercoledì il Senato voterà per mandarmi a processo per sequestro di persona. Sono previsti 15 anni di carcere. Io ovviamente vado avanti dritto e a testa alta, perché ritengo di aver fatto il mio dovere e ritengo che tutto questo sia ridicolo. Però sicuramente nell’era dei social, anche se si tratta di una minoranza di giornalisti e di italiani, a me spiace per i miei due figli che vanno a scuola e che si sentono dire che il papà va a processo, rischia la galera, è un criminale, è razzista, è fascista, è delinquente. E mi spiace per la mia mamma, per il mio papà, per mia sorella, per la mia compagna, che non ritengono che io sia un criminale, né un fascista, né un nazista, né un sequestratore di bambini”.
Poi chiosa: “Penso che gli ultimi veri razzisti rimasti stiano a sinistra, perché il bianco e il nero è una distinzione che viene fatta soprattutto a sinistra. I decreti sicurezza non sono contro i bianchi o contro i nieri, ma cercano di combattere l’illegalità. Ho insistito tanto per mettere un ministero sulla disabilità, che poi il governo Conte Due col Pd ha cancellato in maniera veramente infame e vigliacca. Gli unici che hanno veramente dei pregiudizi, ahimè, spesso e volentieri stanno a sinistra. Sono anche contro lo Stato d’Israele, contro la famiglia fondata in nome dell’uomo e della donna con dei figli… gli unici che hanno pregiudizi stanno di là”.