di Andrea Taffi

Care Sardine, vi scrivo.

Come sapete bene, la vittoria del Pd in Emilia Romagna, la riconferma di Stefano Bonaccini a Governatore di quella regione, il blocco dell’onda verde di Matteo Salvini e delle destre tutte sono anche (se non soprattutto) merito vostro.

Avete avuto la forza di radunare gente (la più diversa) che in piazza non ci andava più o non c’era mai andata. Avete fatto cantare a tutta quella gente “Bella ciao”, avete fatto capire loro che è bello condividere con gli altri i veri e puri valori di sinistra, quei valori che una sinistra politica oramai annacquata non riesce più a difendere.

Avete, care Sardine, fatto un lavoro magnifico, perché la gente in Emilia Romagna non solo è scesa in piazza, ma poi è andata al seggio e ha votato Stefano Bonaccini (che rappresenta la buona sinistra), ha bloccato Salvini, ha rispedito al mittente pericolose istanze di crisi di governo. E ora, care Sardine, dopo tutto questo che combinate? Vi fate fotografare sorridenti insieme a personaggi discutibili; fate discorsi un po’ strani sulle concessioni autostradali; vi beate del vostro prezioso contributo alla vittoria della sinistra in Emilia Romagna e pensate poi che tutto quello che avete fatto finora non basta più, che ci vuole rappresentatività politica, che sia necessario fondare un partito o anche solo un movimento, con il suo bel logo e la faccia sorridente a favore di telecamere di un leader fotogenico, di un capo politico plausibile e credibile.

Care Sardine, io, meno di due mesi fa, in una delle vostre belle piazze, ero a cantare “Bella ciao” con mia figlia; ero lì a emozionarmi con lei e la mia compagna. Grazie a voi, Sardine, mi sono inorgoglito di essere di sinistra e, se fossi stato un cittadino dell’Emilia Romagna, avrei di certo votato il Pd, avrei votato Stefano Bonaccini, avrei contribuito a bloccare Salvini. È per tutto questo che vi voglio dire una sola cosa.

Il mio percorso non è unico: quello che ho provato io lo hanno provato migliaia di persone insieme a me, persone che come me avevano (hanno) bisogno di qualcuno che li porti ai seggi a votare convintamente per la salvaguardia di quei valori di sinistra che abbiamo visto disperdersi, spinti lontano da guru, da profeti politici rivelatisi poi del tutto inadeguati al ruolo.

Quindi, care Sardine, vi chiedo di non fondare nessun partito, nessun movimento, di non prendere posizioni per questo o quel personaggio, ma di continuare a fare solo quello che sapete fare bene: radunare nelle piazze quanta più gente potete per ridare loro la speranza, la speranza che la sinistra (quella vera) ci sia ancora e che sia capace di bloccare l’onda verde di un Salvini che pregusta da tempo il suo prossimo ritorno al governo nazionale.

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