Era stato arrestato il 17 maggio dopo il ribaltamento dello scuolabus con a bordo 13 alunni delle scuole elementari e medie che stava riportando a casa. Ora il conducente del mezzo, un autista rumeno di 51 anni, dipendente di un’impresa di trasporti privata, è stato scagionato dall’accusa di omesso soccorso. Deniss Panduru fu il protagonista di un fatto di cronaca nel maggio scorso fece il giro d’Italia in poche ore, complici le immagini del mezzo con le ruote all’aria, adagiato su una fiancata in un tornante ad Arquà Petrarca, lungo la strada dei Colli in provincia di Padova. Il pulmino si rovesciò e il conducente, evidentemente sotto choc, fu rintracciato a qualche chilometro di distanza più di un’ora dopo, mentre si allontanava a piedi dal luogo dell’incidente. Erano così scattati gli arresti per omissione di soccorso.

Su questo punto, però, il pubblico ministero padovano Roberto Piccione ha raggiunto una convinzione diversa, chiedendo l’archiviazione. Il giudice per le indagini preliminari Claudio Marassi ha accolto la richiesta. E’ vero, infatti, che Panduru si allontanò dal luogo dell’incidente, ma soltanto in un secondo momento, anche perché spaventato dalle reazioni dei primi genitori arrivati sul luogo del ribaltamento, evidentemente preoccupati per la sorte dei loro figli. Undici di loro infatti erano finiti al pronto soccorso e poco dopo dimessi, visto che nessuno aveva subito ferite gravi. Prima di andarsene a piedi, l’autista, secondo il sostituto procuratore, aveva però affidato i minorenni in custodia ad altri adulti. E comunque aveva soccorso i ragazzini, sincerandosi delle loro condizioni e facendoli uscire dal mezzo attraverso i finestrini. Un automobilista di passaggio lo aveva aiutato, afferrando i piccoli e mettendoli in sicurezza. Panduru aveva poi recuperato gli zaini ed aveva perfino spazzato la strada per eliminare residui che avrebbero potuto causare un ostacolo alla circolazione. Tanto che l’avvocato Federico Bardelle ha dichiarato: “Stiamo valutando l’eventualità di dar vita ad un’azione risarcitoria”.

Dopo la scarcerazione avvenuta il 20 maggio, Panduru, che risiede a Rovigo e che da allora è rimasto senza lavoro, era riuscito a riottenere la patente di guida. Ma nel frattempo aveva perso il posto presso la SeafBus di Este proprietaria dello scuolabus e titolare del servizio di trasporto. L’esame alcolemico sul romeno, eseguito un paio d’ore dopo il ribaltamento, aveva riscontrato un tasso di alcol pari a 0,3 grammi per litro di sangue. Non era ubriaco, ma in base alla legge, chi è alla guida di un autobus deve avere un tasso zero. La pratica relativa alla sospensione della patente segue ora un iter civile, mentre sul piano penale rimane aperto un fascicolo a carico dell’autista per concorso in lesioni colpose.

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