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E’ il Festival dei record, anche la quarta serata di Sanremo 2020 incassa ascolti clamorosi. La puntata è stata vista da ben 9.504.000 spettatori con il 53,3% di share. Per essere precisi la kermesse condotto da Amadeus ottiene nella prima parte (dalle 21.35 alle 23.54) 12.674.000 con il 52,3% mentre nella seconda parte (dalle 23.58 alle 2) conquista 5.795.000 e il 56% di share.
Lo scorso anno la quarta puntata, in onda l’8 febbraio, del Festival aveva ottenuto 9.552.000 telespettatori con il 46,1% di share. Nel dettaglio il Baglioni bis aveva conquistato nella prima parte (dalle 21.24-23,39) 11.170.000 con il 45,5% mentre nella seconda parte (con chiusura alle 00.51) era stato visto da 6.215.000 con il 48,6%. Il confronto con il Baglioni Bis segna una differenza di sette punti di share, con gli stessi valori assoluti pur chiudendo molto dopo. Per trovare una serata con uno share più alto, favorito dal chiusura a notte fonda, bisogna arrivare al 1999 con Fabio Fazio. In valori assoluti il picco di ascolti arriva alle 21.47 con 15.352.000 con il 54,15% di share, in onda Fiorello canta Montagne verdi di Marcella Bella sulla musica di Generale di Francesco De Gregori.
Leo Gassmann vince Sanremo nella sezione Nuove Proposte e il merito di Amadeus, come avvenuto già con Conti, è lo spazio alla gara in prima serata con la sua elezione. La quarta serata fila televisivamente liscia, il ritorno di Fiorello assicura leggerezza e divertimento ma soprattutto viene definitivamente archiviata la polemica con Tiziano Ferro. I due si baciano sulla bocca, cantano insieme “Finalmente tu“, si abbracciono e finisce tutto a tarallucci e vini. Fiorello fa il mattatore: prima si veste da Coniglio del Cantante Mascherato poi fa sorridere il pubblico con una gag sulla pipì a 60 anni. Quando improvvisa non ce n’è per nessuno.
Amadeus continua a convincere, dirige il traffico con ritmo e personalità. Al suo fianco Antonella Clerici, un modo per ricordare che quando c’è il mestiere si vede. Francesca Sofia Novello sarà ricordata per la frase sul passo indietro, in prima fila non c’è Valentino Rossi e la sua presenza si rivela televisivamente inutile. Tony Renis dirige Fiorello ma non canta “Quando Quando Quando“, Ghali canta ma non in gara e non si capisce perché lui sia ospite e la Pavone sia in gara. Una serata che ricorderà sicuramente Vincenzo Mollica, celebrato il suo ultimo anno al Festival come inviato del Tg1 con un filmato speciale di Roberto Benigni, Stefania Sandrelli e Vasco Rossi. La durata infinita resta il vero limite di questa edizione, che sia un monito per il prossimo anno. Il colpo di scena con Bugo e Morgan arriva proprio sul finale e risveglia tutti. Torniamo a orari umani.