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Festival di Sanremo 2020, il vincitore Diodato: “Dedico il premio alla mia città, Taranto, e a chi lotta contro situazioni insostenibili” e conferma che andrà all’Eurovision Song Contest

Emozionato e incredulo a notte fonde il cantautore traccia un bilancio della sua esperienza al Festival. Entrato in punta di piedi, piano piano ha convinto il grande pubblico fino alla vittoria finale. “Mi sono messo a nudo, anche un po' vergognato, ma poi la gente ha condiviso con me il senso della canzone in un grande abbraccio”, ha detto

di Andrea Conti

Diodato porta a casa la vittoria della 70esima edizione del Festival di Sanremo, ma anche il Premio della Critica Mia Martini (assegnato dalla Sala Stampa Roof dell’Ariston) e il Premio della sala stampa “Lucio Dalla” (assegnato dalla Sala Stampa Radio-Tv-Web del Palafiori). Un grande successo per la sua “Fai Rumore”, che ha battuto Francesco Gabbani (“Viceversa”) all’ultimo scontro.

“Ci sto capendo davvero poco di quello che mi sta accadendo ed è stranissimo – ha commentato a caldo Diodato -. Il Festival è fatto anche di attese lunghissime e ti carica di tantissima emotività. Sono sconvolto perché, sin dal primo giorno, da questo Festival mi sono sentito accolto con un calore che non mi aspettavo. Ricevere tutti questi premi è una cosa inaspettata e mi riempie di gioia. Sono felice per tutte le persone che hanno lavorato con me in questi anni, siamo una vera e propria famiglia”.

Poi arrivano anche alcuni pensieri speciali: “Dedico questa vittoria alla mia famiglia che ha fatto tanto rumore e che ha con una delicatezza rara ha rispettato questo momento delicato, anche con il silenzio. Infatti non vedo l’ora di sentirli subito! Non posso non dedicare questo premio anche alla mia città, Taranto, e a tutti quelli che lottano contro situazioni insostenibili”.

“Nel momento in cui cerchi di dire la verità ti metti a nudo – ha rivelato a proposito di ‘Fai rumore‘ – Ho provato anche io un po’ di vergogna a dire certe cose. Poi ti connetti umanamente con chi ti ascolta. Diverse persone mi hanno detto ‘hai scritto la mia canzone’. Credo sia importante nella vita di tutti i giorni aprirsi e connettersi con l’emotività di chi ti ascolta”. Questo è stato frutto di un lungo percorso musicale e personale: “Anni fa mi esprimevo fino ad un certo punto, poi sono riuscito ad abbattere i muri dell’incomunicabilità che avevo dentro. Questo premio lo dedico anche al bambino che si chiudeva da solo nella stanza e che aveva paura del mondo fuori”.

Infine il 16 maggio c’è l’appuntamento a Rotterdam con l’Eurovision Song Contest a rappresentare l’Italia con “Fai rumore”: “Credo bisogna fare squadra, bisogna portare la musica italiana all’estero perché abbiamo una grande forza”.

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