Da oggi, in Francia, i malati terminali potranno usufruire del cosiddetto “fine vita a domicilio”. Una possibilità, questa, che formalmente il diritto d’oltralpe già prevedeva ma che, a causa di rigide restrizioni, era di difficile applicazione. Ma l’Alta Autorità per la Salute (Has) ha pubblicato nuove raccomandazioni che permettono al medico di famiglia di prescrivere il midazolam, farmaco della classe delle benzodiazepine e medicinale di riferimento per la sedazione profonda e continua, che entro quattro mesi sarà disponibile anche nelle farmacie comunali.
È proprio quest’ultimo aspetto a essere determinante. In diritto, infatti, il medico di medicina generale poteva praticare il fine vita a domicilio qualora ricorressero diverse condizioni: che la decisione fosse collegiale, che la persona fosse alla fine della sua vita e che soffrisse di un dolore significativo. Ma in pratica il medico non aveva accesso diretto al farmaco, dovendo sempre passare attraverso una farmacia ospedaliera. Fattore che di fatto impediva al malato di poter avviare il proprio percorso di fine vita a casa.
Da oggi questo ostacolo è superato: come ha spiegato il ministero della Salute parigino, il prodotto sarà a disposizione dei “medici che si prendono cura a domicilio di pazienti in fin di vita”. I professionisti che hanno in cura pazienti terminali, in gravissime e irreversibili condizioni dovranno comunque rispettare rigidi standard per poter prescrivere il farmaco, ma le modifiche “all’autorizzazione all’immissione in commercio” permetteranno il fine vita a domicilio. Le nuove raccomandazioni del Has definiscono nuovi metodi di utilizzo dei farmaci necessari a supportare i pazienti nel fine vita mediante sedazione, sia essa proporzionata, profonda, transitoria o mantenuta fino alla morte. “Dormire profondamente fino alla morte è il nuovo diritto che la legge consentirà”, ha spiegato Jean Leonetti, tra i promotori delle modifiche legislative votate all’unanimità nel 2016, la cosiddetta legge Claeys-Leonetti.