A lungo "braccio destro" della pm Ilda Boccassini il finanziere è morto improvvisamente. Venerdì in ufficio stava bene, ha salutato i suoi colleghi e se ne è andato a casa. I carabinieri lo hanno trovato senza vita nella sua abitazione in provincia di Varese
Da un po’ si occupava di frodi assicurative. Ma Daniele Spello, 55 anni, luogotenente della Guardia di Finanza nella sezione di polizia giudiziaria della Procura di Milano, aveva lavorato alle inchieste giudiziarie più importanti e che hanno segnato la storia di Italia. A lungo “braccio destro” della pm Ilda Boccassini il finanziere è morto improvvisamente. Venerdì in ufficio stava bene, ha salutato i suoi colleghi e se ne è andato a casa. I carabinieri lo hanno trovato senza vita nella sua abitazione in provincia di Varese.
Come maresciallo e braccio destro di Boccassini, nel cui ufficio ha lavorato per circa 25 anni, ha seguito le indagini sui casi Sme, Imi-Sir e il Lodo Mondadori che hanno portato a processo, tra gli altri, Silvio Berlusconi, Cesare Previti, gli avvocati Attilio Pacifico e Giovanni Acampora e giudici Renato Squillante e Vittorio Metta. Prima ancora si era occupato dell’indagine chiamata Duomo Connection, sulle infiltrazioni della mafia a Milano. Dal 2010, poi, è dedicato ad altre delicatissime indagini: quelle sul San Raffaele e sul caso Maugeri – per la quale l’ex Governatore della Lombardia Roberto Formigoni sta espiando la pena definitiva – e su Expo. Molto stimato dai suoi colleghi e dai magistrati milanesi, Spello lascia un grande vuoto in Procura dove nel pomeriggio è stato ricordato come “un vero servitore dello Stato che ha dato tutto al suo lavoro”.