Nuove colate di cemento sulle coste, anche nella fascia dei 300 metri dalla battigia, sia per le strutture ricettive che per i privati. Ma anche la possibilità di realizzare nuovi immobili ad uso residenziale nei terreni agricoli senza la necessità che il proprietario sia effettivamente un coltivatore diretto e il recupero di seminterrati e piani pilotis a fini abitativi. Infine, una sorta di “mercato dei crediti volumetrici”, per cui chi può usufruire di un incremento di cubature e non lo utilizza, può cederlo a terzi. Sono i punti cardine del ‘Piano casa’ stilato dalla giunta sardo-leghista capitanata da Christian Solinas.
Approvato dall’esecutivo il 23 dicembre scorso, l’articolato del provvedimento è stato reso noto solo pochi giorni fa ma già sotto Natale aveva attirato le critiche delle associazioni ambientaliste, quando Solinas e l’assessore all’Urbanistica, Quirico Sanna, iniziarono a parlare di ulteriori cubature sulle coste e costruzioni nell’agro. Obiettivo dichiarato: varare nuove regole per “migliorare il patrimonio edilizio esistente, nel rispetto dell’ambiente”. Tutti interventi, specifica la giunta nella delibera, in conformità al “Piano paesaggistico regionale” e alle “recenti sentenze della Corte Costituzionale”.
Sentenze che “hanno letto, ma senza capirle”, attacca Stefano Deliperi del Grig (Gruppo di intervento giuridico): “Con questo provvedimento, la giunta dimostra un misto di arroganza, presunzione, malafede e tanta, tantissima ignoranza, visto che ogni modifica in materia può essere effettuata esclusivamente attraverso la co-pianificazione con lo Stato – precisa Deliperi – Qui siamo alle cambiali elettorali e al piccolo cabotaggio. Il problema però è reale, perché gli scempi che potrebbero essere realizzati, dopo l’approvazione della norma e fino alla sua abolizione su pronunciamento della Corte Costituzionale, rimarrebbero in piedi. E non parliamo di piccoli interventi, visto che il disegno di legge garantisce gli incrementi di cubatura anche a chi, negli anni scorsi, ha già usufruito di ulteriori concessioni volumetriche a valere sui piani casa precedenti. Una sorta di ‘anatocismo edilizio’. Anche per questo, se il consiglio regionale approverà il disegno di legge denunceremo la vicenda in sede penale e ci opporremo, uno ad uno, a tutti i progetti che saranno presentati a valere sul ‘Piano casa’ della giunta Solinas”. Il Grig, nel frattempo, si è portato avanti col lavoro, promuovendo una petizione indirizzata al ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, e sottoscritta fino ad oggi da 19mila “sardi, turisti del resto d’Italia e stranieri”, si legge sul sito del Grig.
Durissimo anche il giudizio di Legambiente: “Se approvato, l’unico risultato del ‘Piano casa’ sarebbe il progressivo degrado paesaggistico e ambientale del territorio, l’incremento della pericolosità idrogeologica e la perdita di valore, anche turistico, del territorio costiero e interno”, ha chiarito il responsabile scientifico regionale, Vincenzo Tiana, durante una conferenza stampa convocata a Cagliari con il presidente nazionale, Stefano Ciafani. “Il via libera al mattone nell’agro, che comprende peraltro anche zone a pochi chilometri dal mare, snatura le peculiarità identitarie, culturali e paesaggistiche della Sardegna – ha detto Tiana –, tanto più se gli immobili non sono legati all’uso agricolo ma residenziale, come promette il provvedimento della giunta, e possono essere realizzati anche da chi agricoltore non è. A cascata, questa operazione graverà inoltre sulle casse pubbliche perché i comuni dovranno accollarsi i costi per le opere di urbanizzazione, attualmente assenti”. Per Ciafani si tratta di una norma “preistorica, che lega ancora lo sviluppo turistico al mattone”, minata da un ulteriore elemento “nefasto”, vale a dire il recupero dei seminterrati a fini abitativi. “Non dimentichiamo che negli ultimi anni, molte vittime delle frequenti alluvioni che colpiscono la Sardegna abitavano negli scantinati e lì sono morte, intrappolate dalla piena – ha ricordato Tiana – Per questo, già dopo il 2013, l’uso a fini abitativi è stato vietato. Ora si torna pericolosamente indietro”.
Demolisce il ‘Piano casa’ firmato Solinas-Sanna anche l’architetto e urbanista Sandro Roggio, uno dei padri nobili del Piano Paesaggistico regionale fortemente voluto nel 2006 dall’allora presidente della Regione, Renato Soru. “L’unico obiettivo del ddl è di adattarsi a tutte le attese, da quelle dei più forti speculatori a quelle di proprietari di lotti in campagna”. Da qui “una miscela che, se unita a un alto dosaggio di demagogia, è in grado di condannare la Sardegna all’imbruttimento. La strada peraltro l’ha aperta il confuso centrosinistra isolano, quella parte del Partito Democratico – affonda Roggio – ostile da sempre alle norme di tutela paesaggistica approvate nel 2006 e fautore di norme che hanno incoraggiato questa nuova fase di sregolatezze che non serviranno alla Sardegna, povera e spopolata”.
“L’obiettivo è divorare le aree più pregiate e tutelate, la fascia costiera vincolata più estesa dei 300 metri dalle rive. Cioè le campagne, specie quelle più prossime ai litorali – sostiene Roggio – dove si immagina di consentire utilizzi che non c’entrano con la necessità coltivare la terra. Introducendo agevolazioni per ottenere le autorizzazioni, come sommare appezzamenti in comuni diversi per costituire la superficie minima d’intervento, fissata a un ettaro. Una roba che fa temere l’emendamento per il trasferimento di titoli edificatori da un comune dell’interno a uno rivierasco, un cortocircuito nel mercato delle aree con contraccolpi a catena sulle trame ecologiche e sul paesaggio”. In risposta ai piani di Solinas e del centrodestra, l’architetto e urbanista suggerisce un “semplice vaccino”: “Il mantenimento del Piano paesaggistico della Sardegna, un progetto molto progredito e dalla parte della Costituzione. Non un castigo, ma la visione coerente per mantenere intatta la natura dell’isola. Il futuro per cui lottano i ragazzi nelle piazze. Un diverso modello di sviluppo non affidato ai palazzinari”.
Politica
Sardegna, ambientalisti contro il nuovo ‘Piano casa’ della giunta Solinas: “Degrado del paesaggio e aumento dei rischi idrogeologici”
Il ddl approvato dall'esecutivo il 23 dicembre scorso prevede, tra le altre cose, il via libera anche nella fascia dei 300 metri dalla battigia. Legambiente: "Norma preistorica, che lega ancora lo sviluppo turistico al mattone"
Nuove colate di cemento sulle coste, anche nella fascia dei 300 metri dalla battigia, sia per le strutture ricettive che per i privati. Ma anche la possibilità di realizzare nuovi immobili ad uso residenziale nei terreni agricoli senza la necessità che il proprietario sia effettivamente un coltivatore diretto e il recupero di seminterrati e piani pilotis a fini abitativi. Infine, una sorta di “mercato dei crediti volumetrici”, per cui chi può usufruire di un incremento di cubature e non lo utilizza, può cederlo a terzi. Sono i punti cardine del ‘Piano casa’ stilato dalla giunta sardo-leghista capitanata da Christian Solinas.
Approvato dall’esecutivo il 23 dicembre scorso, l’articolato del provvedimento è stato reso noto solo pochi giorni fa ma già sotto Natale aveva attirato le critiche delle associazioni ambientaliste, quando Solinas e l’assessore all’Urbanistica, Quirico Sanna, iniziarono a parlare di ulteriori cubature sulle coste e costruzioni nell’agro. Obiettivo dichiarato: varare nuove regole per “migliorare il patrimonio edilizio esistente, nel rispetto dell’ambiente”. Tutti interventi, specifica la giunta nella delibera, in conformità al “Piano paesaggistico regionale” e alle “recenti sentenze della Corte Costituzionale”.
Sentenze che “hanno letto, ma senza capirle”, attacca Stefano Deliperi del Grig (Gruppo di intervento giuridico): “Con questo provvedimento, la giunta dimostra un misto di arroganza, presunzione, malafede e tanta, tantissima ignoranza, visto che ogni modifica in materia può essere effettuata esclusivamente attraverso la co-pianificazione con lo Stato – precisa Deliperi – Qui siamo alle cambiali elettorali e al piccolo cabotaggio. Il problema però è reale, perché gli scempi che potrebbero essere realizzati, dopo l’approvazione della norma e fino alla sua abolizione su pronunciamento della Corte Costituzionale, rimarrebbero in piedi. E non parliamo di piccoli interventi, visto che il disegno di legge garantisce gli incrementi di cubatura anche a chi, negli anni scorsi, ha già usufruito di ulteriori concessioni volumetriche a valere sui piani casa precedenti. Una sorta di ‘anatocismo edilizio’. Anche per questo, se il consiglio regionale approverà il disegno di legge denunceremo la vicenda in sede penale e ci opporremo, uno ad uno, a tutti i progetti che saranno presentati a valere sul ‘Piano casa’ della giunta Solinas”. Il Grig, nel frattempo, si è portato avanti col lavoro, promuovendo una petizione indirizzata al ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, e sottoscritta fino ad oggi da 19mila “sardi, turisti del resto d’Italia e stranieri”, si legge sul sito del Grig.
Durissimo anche il giudizio di Legambiente: “Se approvato, l’unico risultato del ‘Piano casa’ sarebbe il progressivo degrado paesaggistico e ambientale del territorio, l’incremento della pericolosità idrogeologica e la perdita di valore, anche turistico, del territorio costiero e interno”, ha chiarito il responsabile scientifico regionale, Vincenzo Tiana, durante una conferenza stampa convocata a Cagliari con il presidente nazionale, Stefano Ciafani. “Il via libera al mattone nell’agro, che comprende peraltro anche zone a pochi chilometri dal mare, snatura le peculiarità identitarie, culturali e paesaggistiche della Sardegna – ha detto Tiana –, tanto più se gli immobili non sono legati all’uso agricolo ma residenziale, come promette il provvedimento della giunta, e possono essere realizzati anche da chi agricoltore non è. A cascata, questa operazione graverà inoltre sulle casse pubbliche perché i comuni dovranno accollarsi i costi per le opere di urbanizzazione, attualmente assenti”. Per Ciafani si tratta di una norma “preistorica, che lega ancora lo sviluppo turistico al mattone”, minata da un ulteriore elemento “nefasto”, vale a dire il recupero dei seminterrati a fini abitativi. “Non dimentichiamo che negli ultimi anni, molte vittime delle frequenti alluvioni che colpiscono la Sardegna abitavano negli scantinati e lì sono morte, intrappolate dalla piena – ha ricordato Tiana – Per questo, già dopo il 2013, l’uso a fini abitativi è stato vietato. Ora si torna pericolosamente indietro”.
Demolisce il ‘Piano casa’ firmato Solinas-Sanna anche l’architetto e urbanista Sandro Roggio, uno dei padri nobili del Piano Paesaggistico regionale fortemente voluto nel 2006 dall’allora presidente della Regione, Renato Soru. “L’unico obiettivo del ddl è di adattarsi a tutte le attese, da quelle dei più forti speculatori a quelle di proprietari di lotti in campagna”. Da qui “una miscela che, se unita a un alto dosaggio di demagogia, è in grado di condannare la Sardegna all’imbruttimento. La strada peraltro l’ha aperta il confuso centrosinistra isolano, quella parte del Partito Democratico – affonda Roggio – ostile da sempre alle norme di tutela paesaggistica approvate nel 2006 e fautore di norme che hanno incoraggiato questa nuova fase di sregolatezze che non serviranno alla Sardegna, povera e spopolata”.
“L’obiettivo è divorare le aree più pregiate e tutelate, la fascia costiera vincolata più estesa dei 300 metri dalle rive. Cioè le campagne, specie quelle più prossime ai litorali – sostiene Roggio – dove si immagina di consentire utilizzi che non c’entrano con la necessità coltivare la terra. Introducendo agevolazioni per ottenere le autorizzazioni, come sommare appezzamenti in comuni diversi per costituire la superficie minima d’intervento, fissata a un ettaro. Una roba che fa temere l’emendamento per il trasferimento di titoli edificatori da un comune dell’interno a uno rivierasco, un cortocircuito nel mercato delle aree con contraccolpi a catena sulle trame ecologiche e sul paesaggio”. In risposta ai piani di Solinas e del centrodestra, l’architetto e urbanista suggerisce un “semplice vaccino”: “Il mantenimento del Piano paesaggistico della Sardegna, un progetto molto progredito e dalla parte della Costituzione. Non un castigo, ma la visione coerente per mantenere intatta la natura dell’isola. Il futuro per cui lottano i ragazzi nelle piazze. Un diverso modello di sviluppo non affidato ai palazzinari”.
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Politica
Caso Almasri, Meloni attacca i giudici: “Indagarmi è un danno al Paese. Vogliono decidere, si candidino”. Anm: “I politici non provino a fare i magistrati”
Cronaca
Il Garante della privacy blocca l’Ia cinese DeepSeek: “Decisione a tutela dei dati degli utenti italiani”
Mondo
L’ex eurodeputata Luisa Morgantini e l’inviato del Sole Bongiorni arrestati e poi rilasciati da Israele
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Al referendum sul Jobs act voterò sì, ma non abbiamo chiesto abiure a nessuno rispetto al passato". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io candidata premier? C'è tempo, intanto costruiamo la coalizione e il progetto condiviso per l'Italia". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sembra che parliamo di cose astratte o di fantasie ma le alleanze le abbiamo già fatte e abbiamo vinto due elezioni in Regioni in cui governava la destra, costruendo una coalizione attorno a un programma di cose concrete". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita, a proposito del centrosinistra.
"Sento anche io questo ritornello dell'opposizione che manca, ma non tiriamoci più sfiga di quella che c'è. Lavoriamo per unire le opposizioni su cose concrete. In Parlamento sono più le cose che votiamo insieme di quelle che su cui dividiamo", ha spiegato la leader del Pd.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria, ce lo chiede la gente. Rispetto il dibattito di questi giorni, l'aspetto positivo è che siamo tutti d'accordo sul fatto che non può andare come l'altra volta. Ma prima degli accori tattici ho una ambizione più alta, unire su una prospettiva comune l'Italia che vuole mandare a casa la destra". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul dibattito innescato dalle parole di Dario Franceschini.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "L'attacco giudiziario è un altro modo di Giorgia Meloni di spostare l'attenzione dall'economia che è ferma, dalla produzione industriale che cala da 20 mesi, dai salari che calano. Cosa sale, mentre la Meloni cerca di farci parlare d'altro? Le accise, le liste d'attesa, le bollette". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita parlando del caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Una vergogna, dichiaravano guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, hanno fatto il rimpatrio più veloce della storia d'Italia. Meloni deve riferire in aula, si fa vedere solo suo social. La devono smettere di scappare, devono spiegare". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Stupiscono le critiche superficiali alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli. Le polemiche che imperversano non aiutano la coalizione anche se capisco sono frutto della passione e la gratitudine verso il grande leader che è stato Berlusconi". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia.
"Le dichiarazioni di Donzelli invece sono un'analisi elettorale, perché la figura di Berlusconi non è in discussione per nessuno di noi in Fdi; molti hanno militato nel Pdl e molti provengono da Forza Italia. Egli ha conquistato un posto nella storia, è stato il leader della coalizione e ognuno di noi è riconoscente alla sua opera e alla sua azione", ha continuato Cirielli.
"Donzelli ha fatto solo un esame quantitativo. Prima della discesa in campo di Berlusconi nelle comunali del 1993 di Napoli e Roma, il MSI aveva raccolto oltre il 30%; con la discesa in campo di Forza Italia nel 1994 - pochi mesi dopo - il Msi scese al 13.5% -precisa Cirielli-. Se questa è storia, è altrettanto un fatto storico che grazie a Berlusconi nacque la Destra di Governo. La coalizione che seppe mettere in campo e che solo lui poteva creare ancora oggi, con la guida di Giorgia Meloni, è protagonista. Di questo gli saremo grati per sempre".