La Lega fa uno scivolone, il Pd riprende aria e torna sopra al 20 per cento, valore che non toccava da mesi, cioè da prima della scissione operata da Matteo Renzi. E’ la sintesi del sondaggio settimanale di Swg per il TgLa7 che conferma il primato per il Carroccio, anche se con un piccolo smottamento: nonostante un punto in meno, i leghisti sono dati al 32,2. Ma soprattutto rende più solida la tendenza in risalita dei democratici: in 15 giorni, cioè dalle Regionali in Emilia Romagna, la crescita è stata di oltre 3 punti. Il partito guidato da Nicola Zingaretti è stimato da Swg vicino a quota 21 per cento.

Più o meno stabile il M5s e non è una buona notizia per i grillini: il bacino elettorale virtuale è intorno al 14 per cento. Si riduce ulteriormente la distanza dai Fratelli d’Italia, quarto partito con il 10,8. Tra Cinquestelle e Fdi, come si vede, il distacco è di poco più di 3 punti. Nel centrodestra non cede solo la Lega ma anche Forza Italia che lascia sul terreno lo 0,9 per cento e cade fino al 5,4 per cento. Resta poco sopra al 4 per cento, quasi immobile da mesi, Italia Viva di Matteo Renzi, per niente ripagata dal grande dinamismo polemico sui temi della giustizia.

Tra gli altri partiti più piccoli invece chi fa progressi è Azione di Carlo Calenda che nelle tabelle di Swg aggancia la Sinistra (intesa come la somma di Sinistra Italiana e Articolo 1) che cala nella stessa settimana dello 0,3. Chiudono la lista i Verdi con 2,1, +Europa con il 2 e Cambiamo! di Giovanni Toti poco sopra l’1.

La somma aritmetica degli schieramenti indica il centrodestra al 49,6, in calo brusco dell’1,3 perché l’aumento dei Fratelli d’Italia non ha assorbito – come spesso è accaduto negli ultimi tempi – le perdite della Lega.

Il fronte “anti-Salvini” preso per intero sarebbe al 48,6 ma vorrebbe dire che si dovrebbero sommare il centrosinistra (Pd, Sinistra, Verdi, che fanno il 25,6), M5s e il polo chiamiamolo liberaldemocratico (Italia Viva, +Europa, Azione: insieme sono al 9). Alchimie del tutto premature, come si capisce.

Risulta, infine, come succede da tempo, primo “partito” quello degli astenuti che nell’ultima settimana è tornata a crescere di ben 3 punti percentuali e ora è al 39.

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