Cronaca

Bettino Craxi, il presidente della Campania Vincenzo De Luca al dibattito sul leader del Psi: accolto da insulti e lancio di monetine

I carabinieri della compagnia di Torre Annunziata hanno segnalato all’autorità giudiziaria tre persone. Tra loro figurano due consiglieri comunali di opposizione eletti con liste civiche. All'evento era presente anche Bobo Craxi, figlio dell'ex presidente del consiglio. Il governatore: "Mi pare un atto di rinnovata stupidità dopo quell'episodio di barbarie che ha colpito il padre, ripetere l’episodio per la presenza del figlio"

Doveva partecipare a un dibattito sulla figura di Bettino Craxi, è stato accolto da alcuni manifestanti che lo hanno insultato, lanciando anche qualche monetina. È quello che è successo al governatore della Campania, Vincenzo De Luca, atteso alla biblioteca comunale di Poggiomarino, in provincia di Napoli, dove era in programma un incontro sul leader del Partito socialista. A inscenare la protesta uno sparuto gruppo di contestatori. Al convegno era presente anche Bobo Craxi, figlio del leader socialista.

La contestazione ha riportato alla memoria quella contro lo stesso Craxi, all’uscita dall’Hotel Raphael di Roma, in piena Tangentopoli. “Vuoi pure queste, Bettino vuoi queste”, gridava la folla il 30 aprile del 1993 all’indirizzo dell’ex presidente del consiglio. “Stanno lanciando di tutto”, fu il commento in diretta dell’inviata della Rai a una delle scene simbolo della fine della Prima Repubblica. Chiamato a commentare l’accaduto De Luca ha minimizzato: “Mi pare un atto di rinnovata stupidità dopo quell’episodio di barbarie che ha colpito il padre, ripetere l’episodio per la presenza del figlio. Come è complicata la civiltà in questo Paese, e anche il rispetto umano. Sciocchezze”, ha detto l’esponente del Pd ai cronisti.

Per il lancio delle monetine i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata hanno segnalato all’autorità giudiziaria tre persone. Tra loro figurano due consiglieri comunali di opposizione eletti con liste civiche. Altre dieci persone sono state identificate e la loro posizione è all’esame degli investigatori per capirne il coinvolgimento. All’origine della protesta la problematica degli allagamenti a Poggiomarino per risolvere la quale – secondo i contestatori – la Regione non avrebbe fatto abbastanza.