La grande delusione dopo la grande gioia. La grande soddisfazione dopo la grave debacle. Inter e Napoli, sentimenti opposti. Perché dopo la semifinale d’andata di Coppa Italia chi fa festa a San Siro è la squadra di Rino Gattuso, vittoriosa grazie alla perla di Fabian Ruiz in casa dei nerazzurri ancora ubriachi per la rimonta di domenica nel derby milanese. Rimonta, appunto. Quella che questa volta agli uomini di Conte non è riuscita, nonostante la reazione al gol che ha deciso il match. Al Meazza gara equilibrata e poco spettacolare, soprattutto nel primo tempo. I nerazzurri, proprio come nel derby, dopo i primi 45 minuti giocati sotto ritmo mettono il naso fuori solo una volta andati in svantaggio. Inutilmente, perché il Napoli non è bello ma è molto cinico e organizzato, il che basta per espugnare San Siro e mettere una seria ipoteca sulla finalissima di Roma. A marzo infatti Lukaku e compagni dovranno trionfare al San Paolo (segnando almeno due gol) per ribaltare la sconfitta odierna. Missione non semplice, anche perché i campani, pur in una stagione complicata, hanno dimostrato nuovamente di poter giocare senza problemi alla pari con le grandi. I due successi ottenuti in meno di un mese contro le capolista del campionato ne sono la conferma.
I primi 45 minuti assomigliano tanto a una partita a scacchi tra Conte e Gattuso. L’ex ct ritrova dopo la squalifica Lautaro e gli affianca un Lukaku costretto agli straordinari. Anche perché l’Inter perde proprio all’ultimo momento Esposito per una elongazione al retto femorale. In mezzo al campo invece è turnover vero: sugli esterni Moses e Biraghi fanno rifiatare – anche in ottica Lazio – Candreva e Young. Si rivede dal 1′ anche Sensi, mentre Eriksen parte ancora una volta dalla panchina. Dalla parte opposta Gattuso rinuncia a Insigne ma schiera comunque il tridente piccolo con Elmas e Callejon ai lati di Mertens. Ennesima panchina per Allan, spazio alla qualità e alle geometrie di Demme, Fabian Ruiz e Zielinski. I campani tentano di fare la partita ma il palleggio di Mertens e compagni viene soffocato dal pressing alto dei nerazzurri, che funziona a dovere e impedisce agli ospiti di rendersi pericolosi dalle parti di Padelli. L’unico varco – a parte una incursione insidiosa di Elmas (tra i più positivi) a metà primo tempo – la squadra di Conte lo concede proprio in chiusura di frazione, quando Mertens ha spazio per far male per vie centrali e libera davanti al portiere Zielinski, che però spara addosso a Padelli.
In zona offensiva però i padroni di casa non convincono. La manovra è prevedibile, i ritmi sono bassi e il Napoli ha vita facile nel controllare Lukaku e Lautaro. Ospina rischia solo sul colpo di testa di Lautaro, su pennellata dalla sinistra di Biraghi, e su una punizione dell’esterno mancino a lato non di molto. Per uscire dallo stallo del primo tempo serve la prodezza di un singolo. Che arriva puntuale, al 12′ della ripresa, proprio nel momento in cui i nerazzurri avevano aumentato la pressione schiacciando maggiormente l’avversario nella propria metà campo. La gemma di Fabian Ruiz appena fuori area con un elegante sinistro a giro però ha il merito di stappare la partita e di svegliare l’ardore sopito dei nerazzurri. Che una volta sotto si scrollano di dosso la passività della prima ora di gioco e schiacciano il Napoli in area di rigore. Anche per merito degli ingressi in campo di Sanchez e, soprattutto, Eriksen. Proprio il centrocampista danese con due tentativi da fuori va vicino al bersaglio grosso. Ma questa volta la rimonta all’Inter (anche se D’Ambrosio fa trattenere il fiato a San Siro nel recupero) non riesce, anche grazie all’ottima organizzazione difensiva dei ragazzi di Gattuso. E così per l’Inter la finale di Coppa Italia, primo obiettivo stagionale, si allontana.