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Prescrizione, Bersani su La7: “Toglierla è il minimo sindacale. Renzi? È sempre lo stesso. Ha un programma chiaro che si chiama Renzi”

“In certi casi si ha davvero l’impressione di avere un governo, perché non so quanti Paesi riuscirebbero a misurare la febbre in 5 giorni a 620mila persone negli aeroporti per l’allarme sul Coronavirus. E lì si vede che c’è uno Stato. In tante altre occasioni, però, non si vede per il solito problema, cioè la politica irrisolta nella maggioranza di governo. E la politica irrisolta, prima o poi, ti chiede il conto”. Sono le parole del deputato di LeU, Pier Luigi Bersani, ospite di Dimartedì (La7).

E sul leader di Italia Viva aggiunge: “Renzi è Renzi. Lui è sempre stato quello lì, cioè uno che ha in testa un programma molto chiaro, che si chiama Renzi. Punto. Il resto viene dopo. Pensa di fare il bene del Paese? Certo, anche gli orologi fermi azzeccano l’ora giusta una volta e, se siamo generosi, due volte”.

Sullo stop alla prescrizione, l’ex segretario del Pd osserva: “Sono 40 anni che noi italiani davanti al mondo ci vergogniamo per la lunghezza e per la farraginosità dei processi e per il meccanismo della prescrizione, che abbuona tanti delinquenti, cosa che nessuno ha in Europa. Adesso si sta mettendo mano sulla durata del processo e si sta cercando di superare il tema della prescrizione. Allora, ragazzi, se dopo due condanne in primo grado e in appello, uno non può più avvalersi della prescrizione, a me sembra il minimo sindacale”.
“Speriamo che cada il governo sulla prescrizione – commenta il direttore responsabile di Libero, Pietro Senaldi – Qualsiasi cosa vale la pena perché cada”.