Botta e risposta vivace a Dimartedì (La7) tra Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera, e il magistrato Pier Camillo Davigo, che qualche settimana fa, commentando la vicenda del prestito da 700 mila euro a Matteo Renzi da un finanziatore Open per l’acquisto della sua casa, aveva menzionato il caso del presidente della Repubblica della Germania, Christian Wulff, dimessosi nel 2012 per aver ricevuto un finanziamento a tasso agevolato da un suo amico imprenditore.
“Al di là del caso specifico – commenta la deputata di Iv – non trovo niente di particolare nel fatto che un amico ti dà un prestito che poi è stato regolarmente restituito in tre mesi. Io sono convinta di una cosa: i magistrati devono fare il proprio lavoro. Se ci saranno degli elementi, li valuteranno loro. Al momento, non ci sono. Quello che non è accettabile è che i processi si facciano nei talk show, anziché nelle aule di Tribunale, e che si scateni una gogna mediatica, prima ancora che i magistrati abbiano fatto il proprio lavoro”.
Boschi fa riferimento, non troppo implicito, al M5s e aggiunge: “Parlo anche del mondo dell’informazione che alimenta l’idea che ci siano processi anticipati“.
“Lei sa benissimo che io non ho mai parlato di processi in corso – replica Davigo – Ma se si attacca il diritto di manifestare il proprio pensiero, perché uno dice cose che non piacciono, bisogna ricordare che i diritti di libertà sono stati conferiti per dire cose sgradevoli, perché, per dire quelle piacevoli, ci sono già i cortigiani e i servi“.
La parlamentare ribatte: “L’importante è che chi già fa il magistrato ed è un membro del Csm, cioè di chi valuta altri magistrati, non faccia dichiarazioni che in qualche modo possano mettere in discussione l’indipendenza e la serenità dei magistrati che stanno seguendo delle indagini. Questo è un principio da garantire sempre”.
“E’ già compreso nel fatto che non parlo mai dei processi in corso“, risponde Davigo.
“I commenti che ha fatto, però…”, commenta Boschi.